Un thriller psicologico ambientato a Manhattan nell’estate del 1979, quando un giovane viene arrestato per un crimine agghiacciante e un’improbabile investigatrice deve risolvere il mistero che c’è dietro.
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Molto interessante questa miniserie che basa la struttura narrativa sul cambio di prospettiva. Nei primi episodi assistiamo al racconto in flashback del protagonista e delle sue vicissitudini che lo hanno portato in carcere e sotto processo per tentato omiciio. Un racconto popolato di personaggi eterogenei con cui interagiva e dotato di una certa linearità. Solo che il racconto stesso presentava dei tasselli mancanti. A questo è l'altro personaggio, la psicologa interpretata da Amanda Seyfried, che diventa semplice spettatore del racconto di Danny ad essere il nostro punto di vista, più oggettivo e capace nei limi del possibile a mettere i tasselli mancanti. Non è una miniserie da spoilerone, per intenderci, perchè la ritengo abbastanza prevedibile, ma tutto sommato una discreta svolta che volge la narrazione nel thriller psicologico. Gli ultimi episodi sono legati puù ad una struttura classica, quella del legal movie che serve allo scopo di evidenziare il contenuto, cioè quello degli abusi sessuali di cui è stato vittima il protagonista. Non voglio spoilerare troppo, però la struttura sia pure con qualche piccolo difetto funziona a dovere ed il cast funziona soprattutto con Holland che con questa buona prestazione trova un viatico dal personaggio Peter Parker/Uomo Ragno ed una Seyfried che cerca di mettere insieme i pezzi di una personalità devastata come quella di Danny. Un prodotto che merita la visione.