The cabin, ovvero la catapecchia, meglio se isolata in qualche intricato bosco, ha ormai da tempo assunto un’importanza preponderante nell’immaginario horror.
Castelli gotici e scricchiolanti, sinistre magioni, cimiteri nebbiosi sono stati accantonati per dar spazio a quattro assi messe in croce, il più delle volte evidentemente abbandonate da anni.
Ultimo arrivato tra i film legati all’argomento è
"Quella Casa nel Bosco", in cui il regista
Drew Goddard dopo un incipit lineare sbeffeggia i più abusati
cliché virando verso lidi insospettabili, in cui tra abbondanti schizzi di sangue e citazioni più o meno palesi ci (e si) diverte non poco.
A
Sam Raimi invece andrebbe innalzato un monumento, in quanto con
"La Casa" ha sdoganato di fatto la “baracca” tramutandola in un luogo in cui ogni demoniaca aberrazione è possibile.
Il luogo in questione viene spesso utilizzato secondo le esigenze di sceneggiature più o meno vincenti nel far deflagrare l’orrore in quello che solitamente viene deputato come luogo di vacanza da parte di un gruppetto di giovani, in linea di massima sul decerebrato andante e possibilmente con fisici e volti da modelli.
Non sempre è il soprannaturale a darsi da fare in questi posti pittoreschi, in
"Cabin Fever" la minaccia è di tipo virale, mentre in
"Tucker & Dale vs. Evil" a farla da padrone è una clamorosa successione di equivoci che portano allo scontro due placidi bifolchi e un branco di studenti poco arguti.
Stesso dicasi di
"Turistas" più un horror sul genere “sangue a catinelle in luogo da sogno”, ma con una baracca adibita ad operazioni chirurgiche molto particolari.
Ovviamente la moda del
mockumentary non poteva esimersi dall’attingere linfa vitale da questo invitante argomento e la casa di
"The Blair Witch Project" diventa il luogo adatto per dar vita ad una scena decisamente indimenticabile. Sempre sul tema ci sarebbe
"My Little Eye" in cui filmati creati ad hoc e
reality show si fondono in un tragico gioco.
Nemmeno il cinema d’autore è rimasto impassibile all’idea di dar sfogo alle azioni più turpi in un cottage isolato(non esattamente una baracca in questo caso), chiedere a
Willem Dafoe e
Charlotte Gainsbourg che in
"Antichrist" se ne combinano di ogni per la gioia del misogino
Lars Von Trier.
In
"Wrong Turn" invece sono dei
redneck deformi a dare letteralmente la caccia ai soliti giovincelli in un lavoro non certo memorabile che ha ugualmente prodotto ben tre
sequel. Se non cercate stomachevoli spargimenti di sangue allora
"Secret Window" con
Johnny Depp è quello fa per voi, tratto da un racconto breve di Stephen King mostra un altro genere di pericolo, quello generato dalla propria follia.
Anche l’Italia ha dato il suo bel contributo, sarebbe delittuoso non ricordare
"La casa dalle finestre che ridono".Traslando verso tempi più recenti un plauso lo merita
Ivan Zuccon che sembra avere un particolare feeling con locations degradate (
"La casa sfuggita",
"Bad Brains").
Di esempi ce ne sarebbero molti di conseguenza mi sono limitato a citarne solo alcuni, chi volesse può divertirsi a rimpinguare la lista tenendo sempre presente che una bella camera sulla riviera romagnola tra orde di bagnanti sudaticci e maleducati è sempre meglio di una placida stamberga posizionata in un luogo dove nessuno potrà sentirvi gridare.
"
Hellsing: Ultimate" è una serie di OVA tratta dal quasi omonimo manga scritto e disegnato da Kōta Hirano, “
Hellsing (ヘルシング, Herushingu). “
Ultimate” perché si distingue dalla serie anime "classica" di 13 episodi che, dopo aver seguito fedelmente i primi due volumi del manga, se ne distacca prendendo una strada completamente differente. La serie OVA, invece, è fedelissima all'opera cartacea in tutto e per tutto, a partire dalla storia per arrivare ai disegni. E' tuttora in corso di pubblicazione (si aspetta il decimo e ultimo episodio di 60', a Novembre), famosa per i contenuti violenti e le alte dosi di
splatter che la rendono una
action/horror in tutto e per tutto.
La storia è quella dei “
Royal Knights of Protestant Order, casato di Londra conosciuto come Istituto
Hellsing che al servizio di sua maestà la Regina combatte contro le creature sovrannaturali che minano la pace dell'Inghilterra protestante. Al comando dell'ordine c'è Integra Fairbrook Wingates Hellsing discendente del primo Lord Hellsing, cacciatore di vampiri famoso per aver sconfitto Dracula.
A fianco della ragazza c'è Alucard, arma segreta dell'organizzazione, potentissimo vampiro assoggettato al volere della famiglia che attraverso esperimenti misteriosi ne ha accresciuto i poteri, rendendolo quasi invincibile.
Disegnato da Ryoji Nakamori e diretto da vari registi che si alternano al timone degli episodi, “
Hellsing: Ultimate” è una serie cupa e violenta, adulta sia per i contenuti che per le tematiche. Caratterizzata da colori scuri, che virano violentemente sul rosso di sangue e fuoco, è un concentrato di cattiveria e stile a partire dai personaggi principali, Alucard e Integra, per passare ai vari comprimari (vampiri, licantropi, killer e preti assassini) e agli antagonisti, su cui svetta il Maggiore a capo dell'organizzazione
Millennium, gruppo di nazisti che dalla fine della Seconda Guerra Mondiale cerca il riscatto sugli antichi nemici del
Terzo Reich e, soprattutto, sui cieli di Londra, città/obiettivo mai raggiunto.
La storia raccontata da questo anime è complessa e ben articolata, le carte messe in tavola portano in un'unica direzione e le pedine in campo si rivelano eterogenee pur mantenendo un filo conduttore ben preciso, diverse per intenti ma con un obiettivo comune, ovvero l'affermazione del sogno che agisce da spinta ideale per ognuna di loro.
Se superficialmente “
Hellsing: Ultimate appare come un'opera priva di spessore, più impegnata a mettere in mostra arti mozzati e azioni di guerra cruente e fantasiose fa emergere, man mano che la storia progredisce, diverse tematiche di spessore, che variano dal senso della guerra vista non più come lotta per l'egemonia dei vincitori sui vinti ma come condizione essenziale dell'umanità, che attraverso questa si mette alla prova nel tentativo di attuare un'affermazione individuale (visione distorta che non porta ad altro che all'autoannientamento), al senso ultimo della vita, intesa come sogno da cui siamo destinati a svegliarci per poi ritrovarci a tu per tu con la dura realtà: nulla è per sempre, c'è sempre una fine per quanto lontana possa sembrare. E dopo la fine non c'è altro.
Di questo si è reso conto già da tempo Alucard (che non è altri poi che Dracula, sconfitto da Van Hellsing e asservito al suo casato in qualità di arma definitiva), immortale che non crede nell'immortalità, uomo non più uomo che rimpiange la propria umanità, vista come requisito fondamentale per il progresso personale. In qualità di non-morto Alucard è un mostro destinato alla sconfitta proprio per la sua impossibilità a rinnovarsi e consapevole del proprio ruolo che lo rende estemporaneo alla Storia, un boia vittima di se stesso. Gli fa da controaltare il Maggiore, anche lui imprigionato in un ruolo dal quale non può uscire, volontariamente però, per scelta personale. Lui sì uomo e mostro allo stesso tempo, cosa che lo rende persino più pericoloso di Alucard.
Nel mezzo ci sono vampiri e umani, c'è Seras Victoria - umana divenuta vampiro che non riesce ad accettare la sua nuova natura - e Pip Bernadotte, mercenario anch'egli vittima del proprio ruolo ma di cui si riuscirà a liberare in un ultimo atto d'amore estremo. C'è Maxwell, il capo della Sezione Iscariota XIII alle dipendenze del Vaticano, che vede nel potere l'unica possibilità per non essere più solo, e Padre Anderson, che sceglierà di diventare un mostro solo per proteggere i suoi ideali e le persone che ama. C'è anche Walter, il maggiordomo e lo
shinigami, che combatte contro il tempo che passa e non lascia scampo e infine lei, Integra, la donna e il Master, forte ma pervasa dai dubbi, fragile ma che non vuole arrendersi, che ricerca nella propria esistenza un senso al proprio ruolo e non il contrario.
Tutti questi personaggi amano, si muovono e desiderano, cercano ma non sempre trovano. Alla fine arriverà l'alba a illuminare la lunga notte in cui si sono trovati imprigionati, il sole che sovrasterà le macerie con cui tutti dovranno fare i conti.
Parliamo quindi non di un semplice anime d'intrattenimento ma di un'opera che porta con sé riflessioni e sentimento, senza dimenticare l'azione che comunque fa da padrona (e una massiccia dose di
humor e comicità, in tipico stile nipponico).
Da una costola di “
Hellsing” è nata "
Hellsing: The Down", in cui si narrano le vicende della spedizione in Polonia di Hellsing contro
Il Millennium, durante la seconda Guerra Mondiale. Lo scopo de
Il Millennium, già da allora, era infatti creare un esercito di
ghoul.
“
Hellsing è un anime consigliato ad un pubblico adulto ma soprattutto maturo. E' bello, con personaggi uberfighi. C'è la Regina d'Inghilterra, ci sono i nazisti sui dirigibili, c'è sangue e c'è Dracula. Per gli amanti del genere è imperdibile, per tutti gli altri è comunque da vedere.
(il pezzo è presente anche sul blog dell'autore: http://combinazionecasuale.blogspot.it/2012/07/jappoanime-he llsing-ultimate.html)