La relazione distorta dello scrittore e interprete Richard Gadd con la sua stalker e l'impatto che ha su di lui, che alla fine è costretto ad affrontare un profondo e oscuro trauma sepolto.
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Serie non facile da digerire e che tocca le corde profonde dell'anima, ci sono argomenti trattati davvero forti : si parte dal tema dello stalking ,il cyberbullismo, alle droghe , allo stupro e le molestie...offre ovviamente tanti spunti di riflessione e più va avanti la storia più si va in un crescendo di emozioni; La narrazione profonda e l'interpretazione intensa di Richard Gadd rendono la serie un'esperienza incredibile e sapere che si tratta di una storia vera rende la cosa ancora più terribile e disturbante. Regia incalzante nei ritmi, azzeccata anche la colonna sonora, una serie confezionata molto bene; finale spiazzante e straziante ma allo stesso tempo potente che non lascia indifferenti e lascia riflettere.... Bello!!
Posso solo ripetere quello detto dai colleghi sotto. Il disagio è palpabile, la riflessione a visione ultimata è inevitabile, e ci induce a scavare in noi stessi. Tutto merito della bravura di ogni singolo attore... LE: Lavoro Eccezionale, e perfetto montaggio visivo / sonoro. E' vero che il finale non è convincente al 100%, come se non desse giustizia ai temi finora tratti, però è molto simile alla realtà. Se ne parla ovunque di questo Baby Reindeer... non a torto. Ragazzi, vedetelo.
Una miniserie, ispirata a fatti reali, che ha fatto tanto clamore per via della tematica sensibile ed attuale. E' realizzata molto bene ed interpretata altrettanto bene riuscendo a colpire lo spettatore. Peccato che dopo un inizio riuscitissimo alterni dei momenti meno interessanti ed un finale non proprio entusiasmante. Comunque serie decisamente da vedersi.
Mica male questo "Baby Reindeer", miniserie sulla bocca di tutti in queste ultime settimane e non a torto. il suo più grande pregio è anche la sua più grande s****: è prodotto da Netflix. Per gli standard a cui ci sta abituando negli ultimi anni, è una bellissima ventata di aria fresca che spero faccia bene alla piattaforma e soprattutto ai produttori. Purtroppo le solite netflixate ci sono tutte: se non mettono il trans, il protagonista dalla sessualità dubbia e tutti quei cliché che anche basta, non sono contenti, ma va bene così. Che poi, sia chiaro: il trans va benissimo, Lynch lo faceva più di 30 anni fa in Twin Peaks, figuratevi se è un problema.
Il problema è se in una puntata fai vedere il protagonista che si vergogna ad uscire con un trans e nella puntata successiva frequenta solo trans e froci, perché glielo hanno ordinato i produttori.
Sempre lì andiamo a parare: la sceneggiatura va rispettata, specie in una serie di 7 episodi da 30 minuti cadauno. Capirei fossero 7 stagioni di 22 episodi da 45 minuti, ma così a me personalmente girano solo le palle. Storture produttive a parte, per il resto siamo davvero di fronte ad una serie coi controglioni: fa male, fa schifo, è in grado di farti vivere un disagio palpabile. Con una certa disinvoltura ti fa switchare da sentimenti di compassione ad odio, di fastidio ad empatia verso ogni singolo personaggio. Bravissimi tutti gli attori (meno il trans, sorry: si vede che è buttata lì proprio perché è trans e anche come costruzione del personaggio è chiaramente quella che funziona di meno), scenograficamente e fotograficamente è perfetto, a livello di montaggio è fresco e bello. Guardatevelo, a parte quei due elementi critici, ne vale davvero la pena.