australia (2008)

Non è che ci sia molto da dire su questo film, un'operazione a tavolino dove Luhurmann ha aperto il libro di ricette de "Come fare un classico cinematografico" e unendo gli ingredienti già si immaginava sul tappeto rosso dell'Accademy e nei libri di storia del cinema.

Australia è un costruito in modo palese, talmente artificioso da risultare falso e per questo un melò sentimentale incapace di emanare la benchè minima emozione.
Ora passi la Kidman (e sono buono) ma come si fa ad avere una minima simbiosi con un personaggio scritto male ed interpretato peggio come quello di Jackman?
Oppure con il bambino che regge tutta la sua interpretazione su smorfiette e moine come dalla più classica tradizione di registi che non ci sanno fare con i bambini.

Oltretutto è proprio l'ambizione a rovinare il film.
Luhurmann fa copia e incolla dell'oleografia scenica de "La mia Africa" del rapporto uomo-natura de "Balla coi Lupi" e del dramma sentimentale alla "Pearl Harbour" altro che "Casablanca" e "Via col vento" che a questo punto dubito anche che abbia visto.
Perchè se Australia si fosse limitato alle prime 2 ore ci saremmo trovati al cospetto di un film di genere ma di grande dignità.
La parte del trasporto delle mandrie è veramente bella, forse un pò scontata, ma bella e coinvolgente e dopo che si pasticcia in modo imbarazzante.

Luhrmann si conferma un regista che non mi piace, formalista e barocco si dimostra poter essere solo direttore di appariscenti scatole vuote.
Kitsch