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Da molti considerato addirittura come il suo capolavoro nascosto,Blues harp è certamente uno yakuza-movie validissimo con il pregio di essere lontano dagli estremismi tipici di Miike,specie quelli riguardanti la violenza. Si affrontano tutti i temi cari al profilico regista nipponico dalla malinconia ai personaggi senza radici,aggiungendo anche una trama che parla esplicitamente di omosessualità in maniera a modo suo delicata. Fin qui,pur se pregevole in ogni suo aspetto,niente di entusiasmante almeno per il sottoscritto. Certo la regia è come sempre splendida,è forse la stessa sceneggiatura a non sorprendere più di tanto ma poi si arriva al finale e lì Takashi da il meglio di sé. Nota positiva in assoluto:le musiche. Accompagnano lo svolgimento dell'azione,inframmezzando spesso e volentieri minuti e minuti di arpeggi con l'armonica che non annoiano mai. Merita una visione anche se questo Miike non mi ha convinto pienamente.