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La prima cosa che mi ha colpito di questo slasher è stato quel contrasto tra la fotografia luccicante dai colori chiari e l'atmosfera dai toni oscuri. "Alice Sweet Alice" (brutto il titolo in italiano) non è perfetto, ma stiamo parlando del 1976, quindi a mio avviso il film è uno dei primi ad inaugurare il filone "Slasher" (precedentemente ci avevano pensato "Black Christmas" e in piccola parte anche "A Venezia... un dicembre rosso shocking"). Anche la critica verso la chiesa ed il bigottismo in generale, è ben visibile. Diciamo che dopo una prima parte che fatica un po' a carburare, poi la seconda decolla e non fatevi ingannare dal doppiaggio scadente, perchè la pellicola vale comunque la visione (se riuscite cercate la versione in inglese con i sottotitoli in italiano). Bello anche il finale. Media troppo bassa, perchè il film è sottovalutato e da riscoprire.