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Metal e horror, un unione praticamente indissolubile. Se poi ci mettiamo pure il celebre luogo comune inerente il satanismo, ecco una simpatica storiella super-splatter proveniente dalla Nuova Zelanda. La trama è molto semplice, col solito tipo emarginato in quanto "diverso" a causa dei gusti musicali e del tipo d'abbigliamento indossato. Stringerà amicizia, dopo essere stato vessato dai bulli di turno, con coetanei a loro volta abituati a starsene in disparte. Daranno vita ad una band e come da copione, in cambio del successo, finiranno con l'invocare un demone parecchio sanguinario suonando un vecchio spartito sottratto ad una star in disarmo. C'è un po' di "Morte a 33 giri" con tantissimi riferimenti alla cultura metal: di conseguenza gli appassionati del genere saranno avantaggiati, seppur il film funzioni benissimo anche se per voi il massimo del rock duro è rappresentato dai Poison (citati non a caso). Le sonorità sono sicuramente estreme, basti pensare alla soundtrack comprendente i blackster scandinavi Emperor e tante altre band, magari meno conosciute, come gli 8 Foot Sativa, tutte per la maggior parte dall'approccio non proprio morbido. Il lavoro di Jason Lei Howden non si distingue per originalità narrativa ma convince perchè costellato da scene splatter davvero notevoli, è privo di pause e sicuramente attento nel descrivere una certa autoalienazione adolescenziale prettamente metallara. Siamo in ambito horror ma anche in quello della black comedy, le situazioni umoristiche fioccano, figlie di una comicità debitrice a "Bad Taste" o "La casa", che insieme al baviano "Demoni" è sicuramente palese punto di riferimento per il regista. La Cgi magari non è sempre all'altezza ma il divertimento di grana grossa è a tratti geniale: in tal senso il combattimento a colpi di dildo e sex toys contro i demoni è eloquente. Niente male gli inserti animati e quelli fantasiosi in cui i protagonisti sembrano appena usciti dal più tamarro video dei Manowar.