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Purtroppo non e' bastato il solo Harrelson, che mi piace molto come attore. Questa commedia drammatica non mi ha convinto, non mi ha "preso" e l'ho trovata un pochino noiosetta. Sufficienza non raggiunta.
E' la prima volta che mi approccio a questo genere supereroi (per quanto in versione non seria) ma non è il mio tipo di genere. Il film non mi ha detto nulla e l'ho già rimosso.
A cominciare dall'idea di base le premesse interessanti c'erano tutte.Le vicende di un supereroe senza alcun potere e con una miriade problemi generati più da una condizione mentale non brillantissima che da crisi d'indentità o dubbi morali ,come prassi fumettistica vorrebbe,poteva essere sviluppata molto meglio. Woody Harrelson ci mette il suo faccione e come al solito quando c'è da trascendere viaggia che è un piacere,semmai è il contorno che si affanna per spiccare dall'ombra conseguendo risultati anonimi,messo troppo in secondo piano da una sceneggiatura che trascura clamorosamente figure più che interessanti come il collaudato Elias Koteas o l'emergente Kat Dennings. Il film è mediocre come le qualità combattive del suo protagonista,contraffazione domestica dei più noti eroi dei comics.Ci sarebbe da ridere,ma purtroppo non è così,"Defendor suscita solamente qualche sorriso stentato ed una discreta dose di noia.Il debutto alla regia di Peter Stebbings non ha ritmo, procede per episodi insipidi e non avvince come sarebbe lecito attendersi da quella che dovrebbe essere a tutti gli effetti una parodia sugli eroi mascherati.Nelle battute finali la pellicola imbocca sentieri inaspettati e pur grondando fastidiosa retorica riesce ad eludere una chiusura scontata, mettendo così finalmente a segno qualche punto a favore.
Negli ultimi 10 anni siamo stati sommersi da film di supereroi che per la felicità di donnine indifese e poveracci sotto ostaggio hanno combattuto il crimine a suon di pugni e super poteri. Bene o male questi film sono nati come fonte redditizie, oggetto di intrattenimento per la massa a cui piace divertirsi guardando i loro paladini volteggiare tra i grattacieli di New York appesi a ragnatele o indossare calzamaglie colorate. Ogni tanto poi tra le varie pacchianate propinate ci rifilano anche qualche pellicola un po' interessante, decisamente lontana dagli standard con cui vediamo agire un paladino della giustizia. Quindi tra buffoni in calzamaglia che filosofeggiano sulla vita e multi miliardari che indossano costumi simili a pipistrelli, ci scappa anche questo "Defondor". Defendor è un'onesta pellicola, così come il suo personaggio principale: Arthur Poppington. Il punto forte di Defendor sta nell'idea di base: chi da piccolo non ha avuto voglia di diventare un eroe e salvare la dolce pulzella di turno? Si, in tanti, ma gli anni passano e ci si scorda presto di queste fantasie infantilistiche. Tutti tranne Arthur. Arthur è il classico bambino troppo cresciuto, tardo ma con un cuore grande come una casa, onesto fino al midollo e caparbio anche di più. Defendor è il supereroe tutto cuore e niente cervello. Il tutto si va a sposare con la sua goffaggine, inettitudine e disorganizzazione. Defendor è sicuramente il più vero dei supereroi che abbia mai visto perché il suo voto verso la giustizia è vero e reale. Se mettiamo questa premessa con una buona prova del cast e qualche scena interessante, questi sono i punti forti del film. Ahimè, Defendor non riesce ad essere più di quello che uno si ci aspetterebbe. Nelle locandine vi è scritto "Divertente". Beh, bisogna capire come uno interpreta il divertimento. Non è un film demenziale, non è mai troppo violento o troppo volgare… "Defendor" diverte al principio constatando quanto inadatto sia Arthur ad essere un vigilante. Poi il film prende un tono un po' serio, forse fin troppo. Un po' sottotono, il film sembra non decollare mai, vola sempre basso e difficilmente ve lo ricorderete a lungo. Il film si perde troppo cercando di dare una fisionomia ad Defendor, lasciando troppo in disparte il fatto che ci sono anche altri attori recitanti, altre storie da raccontare e approfondire. Peccato perché l'idea di partenza era interessante, ma il film risulta fin troppo piatto e poco sviluppato se non si prende in esame la costruzione del personaggio principale.