Dall'aprile '81 (omicidio Bontade) al luglio '92 (uccisione del giudice Paolo Borsellino) dopo la strage di Capaci (maggio '92), un decennio di nerissima, sanguinosa, fangosa cronaca siciliana con agganci a Roma, capitale infetta, e trasferte transatlantiche attraverso ammazzamenti, attentati, indagini, confessioni, riscontri, processi, manovre, insabbiamenti, intrighi, veleni.
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Rappresentazione storica degli eventi perfettamente messa in scena, regia e fotografia ottime, così come la recitazione. Manca solo il pathos che si sarebbe dovuto dare al personaggio di Falcone e un montaggio, francamente, più curato. Un buon film comunque.
Il film in sè raggiunge a malapena la sufficienza.. Si salva grazie alla bravura di Giannini e Placido. Ma la tematica è troppo rilevante per non potergli mettere un 7.
crudo e allo stesso tempo dolce ritratto del giudice Giovanni Falcone, assassinato a Capaci il 23 maggio 1992 insieme con la moglie e gli agenti della scorta. la narrazione tiene conto di tutti i fatti di cronaca avvenuti dall'inizio della guerra di mafia degli anni '80, fino al tragico attentato al giudice Paolo Borsellino; questo, se da un lato plaude all'impressionante capacità del regista di ricostruire la lunga serie di avvenimenti, dall'altro (a mio parere) si limita a sembrare una carrellata di morti ammazzati e attentati spettacolari annichilendo il ruolo dell'antimafia e di quanti hanno lavorato con sacrifici e con successo in quegli anni difficilissimi. ottime le prove degli attori ed impressionanti le somiglianze fisiche con i personaggi esistiti nella realtà (uno su tutti caponnetto). assolutamente da non perdere