Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra per difendere l'universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.
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A molti questo commento potrebbe non piacere, me ne rendo conto. Ad ogni modo, non vorrei passare per l'anti-conformista di turno, però io spesso, tendo ad essere di parte.
Gunn chiude la sua epopea con un film tanto amaro quanto insipido. In pratica la sua idea è stata probabilmente quella di ficcare all'interno della durata qualsiasi cosa avesse in mente, buttando il tutto in una grande caciara. Per quanto il buon James avesse reso bene l'intero insieme nei precedenti adattamenti, con ben più sobrietà, qui purtroppo siamo ad un livello molto più becero e senza moltissimo pathos su cui basare quello che dovrebbe essere il lato emozionale e l'empatia verso i protagonisti.
Per carità, prima che qualcuno venga a linciarmi: tutte le sacrosante scene basate su Rocket e su Gamora risultano eccezzionali sul punto di vista di impatto visivo e soprattutto emotivo, peccato che il contorno di queste ultime sia permeato da una storia non propria all'altezza e da troppi momenti camp. Gunn di per se ci sa fare, ma a mio avviso quando si sbilancia sfocia in un nonsense che a me proprio non va giù.
Il fatto che il villain sia un pazzoide ossessionato da Rocket funziona da Dio nei flashback, ma quando è in scena subisce l'effetto Kang, venendo depotenziato e reso a macchietta stereotipata. Mi spiace, ma volevo scriverlo