la donna scimmia regia di Marco Ferreri Italia 1964
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la donna scimmia (1964)

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locandina del film LA DONNA SCIMMIA

Titolo Originale: LA DONNA SCIMMIA

RegiaMarco Ferreri

InterpretiUgo Tognazzi, Annie Girardot, Achille Majeroni, Elvira Paoloni

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 1964
Generegrottesco
Al cinema nel Giugno 1964

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Trama del film La donna scimmia

Antonio Focaccia scopre in un monastero una donna interamente ricoperta di peli e se la sposa per poterla esibire come fenomeno. In occasione di una tournée parigina, i due però si innamorano davvero; quando Maria, il "fenomeno", resta incinta, Antonio accondiscende al suo desiderio di avere il bambino...

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Voto Visitatori:   8,23 / 10 (30 voti)8,23Grafico
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Voti e commenti su La donna scimmia, 30 opinioni inserite

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deadkennedys  @  05/08/2021 21:57:31
   8½ / 10
Film spietato ma tremendamente attuale.

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Invia una mail all'autore del commento marco986  @  01/04/2019 22:02:20
   8 / 10
Film Ambientato a Napoli con un ottimo Tognazzi

Marco Ferreri, anche sceneggiatore con Rafael Azcona, si ispira a un fatto realmente accaduto per tratteggiare un dramma cinico e corrosivo sulla totale assenza di morale nella società moderna.

Un film tragico, provocatorio e angosciante, (e per questo osteggiato dal produttore Carlo Ponti, che pensò a un finale retorico e buonista, totalmente inadatto alla poetica ferreriana), ma costruttivo e necessario nella sua programmatica crudeltà. Interpretazioni da antologia (straordinario Ugo Tognazzi,)

Musiche di Teo Usuelli, splendido bianco e nero di Aldo Tonti

topsecret  @  08/04/2015 14:24:04
   7 / 10
La fiera del cinismo e dell'avidità senza scrupoli.
Il film di Ferreri ha il pregio di trattare questi elementi in maniera grottesca, pur ispirandosi a fatti realmente accaduti, tratteggiando con feroce ironia e sferzante volontà di critica sociale una storia ottimamente interpretata da entrambi i protagonisti, con la Girardot che si fa preferire a Tognazzi per una più lodevole capacità emozionale, riuscendo ad essere coinvolgente, caustica e moderno quanto basta per assicurarsi un voto più che positivo.
Discreto esempio di cinema italiano.

france  @  12/11/2012 17:14:59
   10 / 10
La dolcezza disarmante di lei contrapposta all'insensibile e calcolatore Tognazzi... cinico e grottesco come solo Marco Ferreri

statididiso  @  25/09/2012 00:11:51
   9½ / 10
dramma o commedia che sia, il film di Ferreri non rasenta mai il patetico. è la parodia di un Uomo cinico e spietato, Antonio Semola, che vive di espedienti e colpi di fortuna, interpretato da un Tognazzi in stato di grazia, capace come pochi altri di dare ritmo alla narrazione rendendo superflua ogni successiva operazione di montaggio...all'epoca i francesi gridarono allo scandalo appellandosi al buon gusto perché la Girardot pelosa non gli piaceva, manco avessero assistito ad uno degli spettacoli del trio Hans e Thea Winkelmann e Sebastian Fischer...ma questa presunta oscenità è niente rispetto a tutto il resto cui assistiamo, e che purtroppo conosciamo fin troppo bene...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  09/05/2012 01:59:12
   8½ / 10
Il finale autentico del film lascia una profonda tristezza. Non il sentimento convenzionale che si esaurisce in una posa delle labbra, ma la consapevolezza scavata di un'umanità dozzinale. L'ironia grottesca che pervade il racconto rende la visione lancinante. La crudeltà è ridefinita in una terribile forma di tenerezza, un impulso vile e precario di solidarietà per il debole. Antonio ne è la personificazione. La mono-espressione sorniona di Tognazzi appiattisce perfettamente le azioni del personaggio, tanto che non vi non si riconosce né il bene né il male, ma solo l'immenso del ridicolo.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  06/04/2012 23:28:14
   8 / 10
La barba non è certo un problema per il nostro Ugo (in uno dei ruoli più acidi che gli potessero capitare) visto che sembra veder nell'ingenua Girardot (semplicemente erm splendida) solo una fonte di guadagno!
Succube del dio denaro il protagonista mostra in tutta la sua bellezza la sua maligna natura, fregando lo spettatore e la fanciulla al contempo. Sembra infatti che dopo i primi momenti del loro rapporto, quando la trasforma in una scimmia sfruttando abilmente la sua disgrazia e sposandola poi pubblicamente, le cose inizino a funzionare, forse qualcosa in lui è cambiato, inizia ad amarla veramente insieme al loro bambino, e invece in un finale a dir poco disumano finisce per non smentirsi dimostrandosi per quello che è: uno *******!
Grottesco, surreale, satirico, provocatorio, da brivido, a tratti voyeuristici, pieno di cattiveria umana con un protagonista disgustoso, cinico, approfittatore, mascalzone, maleducato, pieno di secondi fini e che pensa solo ai propri sporchi interessi, LA DONNA SCIMMIA, anticipa largamente quello che sarà THE ELEPHANT MAN, ci mostra come una persona possa mettere a nudo una vita umana con il menefreghismo più assoluto dei sentimenti umani altrui.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/07/2011 16:59:22
   9 / 10
La capacità di sfruttare fino in fondo un essere umano non ha confini nel film di Ferreri, con il beneplacito di un pubblico voyerista e di una società che sotto la patina di un matrimonio d'interessi ne certifica in un certo senso il suo perpetuare. Un apologo grottesco che il cinismo di Ferreri smaschera in tutta la sua natura ignobile. Un film straordinariamente lucido per i tempi e purtroppo molto attuale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/02/2011 13:11:30
   8½ / 10
Il commento contiene spoiler.


Impressionante satira di rara crudeltà in cui vengono messi alla berlina tanti strati sociali,a partire da quello borghese anni '60 per arrivare alla chiesa,alla famiglia; il tutto è condito con una crudeltà che raggiunge picchi di altissima intensità e con un uso del grottesco perfetto.
Bello il paragone con l'Elephant man lynchiano di tanti anni successivo ma qui siamo sulla metafora allegorica esplicita di una società (quella italiana) ritratta con disumanità. Rappresentante di un'umanità degradata è un Tognazzi bravissimo,mai davvero cattivo ma disgustoso parassita e sfruttatore che non esita a soggiogare una donna "scimmia" piena di sentimenti per il denaro. Proprio lei,la donna scimmia (Girardot ottima) che già dal nome rimanda a qualcosa di subumano,è l'unica ad avere sentimenti intensi e umanità. Quando tutto sembra andare per il meglio Ferreri fa ripiombare tutto nella più nera crudeltà con un finale difficilmente dimenticabile,totalmente l'opposto dell'uomo elefante di Lynch. Lì c'era infatti empatia fortissima,pietà e l'umanità compresa dietro la facciata deforme ma in questa galleria tragicomica di Ferreri non c'è nulla al di fuori dell'arrampicamento sociale,della crudeltà e della facciata (quella di donna scimmia ora selvaggia,ora sensuale) che mai viene compresa e sempre sfruttata,anche dopo la sua scomparsa.
La vicenda è grottesca e Ferreri riesce a mettere momenti anche di puro erotismo quando Maria,raggiunto un certo prestigio (quindi "evolutasi"socialmente) balla seminuda per il piacere di palati sofisticati. In realtà la sua condizione è sempre la medesima e non cambia mai anche dopo la morte: è sempre sfruttata perfino quando sembra aver preso il controllo della sua vita e tutto sembra andare per il meglio,rimane agli occhi di chi la guarda (e anche di chi forse la ama) fenomeno da baraccone e fonte di guadagno e di un piacere ipocrita,sia essa finta selvaggia o mangiauomini dal fascino perverso.

bulldog  @  05/12/2010 14:08:32
   8 / 10
Una commedia simpatica e surreale con un Tognazzi in grande spolvero nel ruolo del cinico affarista.
Un cinema che funge da allegoria satirica sulla corruzione sociale, ridicolizzando la concezione di valori come religione , amore, matrimonio, famiglia ed aborto nella società borghese anni '60.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  04/03/2010 17:44:49
   8 / 10
L’uomo di Ferreri (qui Tognazzi) non è solo cinico e opportunista, ma peggio: è il mediocre (e molto italiano) individuo neppure capace di recitare quel ruolo di crudele sino in fondo; marito della propria meschinità, debole di fronte ad essa. E’ quel truffatore che prova a imbrogliare gli altri e se stesso; il ciarlatano che addobba di cianfrusaglie il proprio baraccone; il fabbricante e il donatore di monete false.

Molti hanno paragonato quest’opera, che si tiene in bilico tra il grottesco e il realistico, a “La strada” di Fellini; ma qui troviamo più impedita la situazione; e quando l’ombra di un figlio s’allunga tra la coppia mostruosa, ci si chiede come crescerà questo bambino – in quale famiglia?

Ma nell’epilogo non c’è fessura o spiraglio, ed anzi del tutto si sprofonda.

pinhead88  @  19/01/2010 17:41:40
   7 / 10
Grottesco e cinico come solo Ferreri poteva fare.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  11/06/2009 13:37:10
   7 / 10
Grottesco come Ferreri insegna, è una (divertente?) parabola sulla disumanità dove anche in questo caso, e anche se non sembrerebbe, la Donna è l' elemento salvifico dell' Uomo: il personaggio di Ugo Tognazzi scoprirà un sentimento che ignorava.

manera4  @  02/11/2008 10:28:55
   7½ / 10
Splendido ed orrido(per alcune scene) allo stesso tempo.
Un film che all'inizio sembra scernire chi nasce con dei probelemi ma piano piano scopre una vera sensibilità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/09/2008 12:27:26
   7 / 10
Film che viene rivalutato dopo quello splendido e orrido finale...si perche dopo metà film sembrava che il film avesse preso una strada troppo "positiva" e invece...
Particolare

Gruppo COLLABORATORI julian  @  28/08/2008 14:40:04
   8 / 10
L'Elephant man italiano, in realtà di 16 anni più vecchio del film di Lynch.
Marco Ferreri conferma la sua freddezza e il suo cinismo in questa storia in cui Ugo Tognazzi sfrutta spietatamente l'ipertricotica Annie Girardot, che riesce ad essere sensuale anche coi peli, come fenomeno da baraccone.
Si, credo che Lynch abbia preso molto da qui, solo che lui ha puntato più sul drammatico e sul tenero, Ferreri invece non si smentisce e sul finale regala un'ultima perla di crudeltà.
Un film da riesumare.

DarkRareMirko  @  19/08/2008 12:47:11
   9 / 10
Film perfetto che riesce perfettamente ad imprimere nello spettatore un senso di fastidio, disgusto e cinismo senza limiti.
Tognazzi mostruosamente bravo a dir poco e ottima anche la Girardot.
Ferreri (un regista un pò altalenante però, questo bisogna ammetterlo) è riuscito nell'intento di disgustarmi, cosa assai rara (ci son riusciti solo Monicelli e Scorsese, più che altro), con una rappresentazione crudelissima della cattiveria umana, che a fine visione ti fa letteralmente star male.


Questo è cinema, ragazzi.
Da vedere almeno una volta; esiste anche una versione a lieto fine.

#Lou  @  09/08/2008 15:48:54
   8 / 10
Quando la genuinità appassiona e commuove.

Vegetable man  @  22/11/2007 13:14:31
   9 / 10
Un film crudele ed assolutamente brillante: per la regia, per gli interpreti, per il taglio con cui sono affrontati i delicati temi trattati. Il solito grande Marco Ferreri di questo periodo

Dick  @  01/11/2007 16:05:10
   8 / 10
Tra tocchi sgradevoli, grotteschi ed ironici una parabola sull' emarginazione ed il cininismo e l' approfittazione. In Francia uscì con un finale alternativo.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  04/09/2007 14:02:21
   9 / 10
un capolavoro del grande Ferreri di un'attualità spiazzante.
decisamente più cinico del suo compagno "The Elephant Man", forse meno bello. personaggi molto realistici e scene davvero cattive come lo spettacolo finale.
Tognazzi e la Girardot sono fantastici!

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  09/07/2007 12:55:24
   8½ / 10
Bello, crudele, il regno dell'apparenza, uno spettacolo da baracconi. Il fenomeno appunto, solo il fenomeno conta, non l'essenza. Un grande circo in cui conta solo trovare nuove attrazioni per il divertimento, pascalianamente inteso. Sfruttare, fruttare, tirare a campare, scendere a patti, poi risalire.
Grandissimo come sempre tognazzi e altrettanto la Giradot.

PetaloScarlatto  @  15/05/2007 21:43:36
   10 / 10
Cinicissimo, crudele, incredibilmente cattivo!!! Tognazzi in uno dei suoi ruoli più antipatici sforna un'interpetazione da manuale in una pellicola che non ha eguali in fatto di cattiveria!!!


Il finale è davvero impressionante, per quanto il personaggio principale faccia ribrezzo.

Compassione per la donna scimmia!! Ma davvero tanta!!!

Gruppo REDAZIONE maremare  @  13/02/2007 23:03:44
   8 / 10
Un Ferreri doc sforna una parabola sulla meschinità della società del tempo.
Un film, per certi versi, ancora attuale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/02/2007 14:37:51
   9 / 10
Un pugno nello stomaco, amarissima parabola sullo sfruttamento umano e sulla meschinità umana... Tognazzi, come uno Zampano' contemporaneo (i rimandi a "La strada" ma con una poetica ben piu' radicale e irriverente di Fellini) anima splendidamente questo ineffabile "mostro" dimostrando il confine controverso tra "normalità" e non.
Coraggiosa anche l'interpretazione della Girardot, straordinaria nella sua dolorosa umanità.
Ingiustamente censurato dai benpensanti di allora, un film che andrebbe rivisto e ammirato, segno della dissacrazione di Ferreri, di ritorno dal suo bunuelliano esilio spagnolo

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/03/2007 14.13.57
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Beefheart  @  09/02/2006 15:07:45
   7 / 10
Discreto film che si erge irriverente a vessillo del cinismo. Tognazzi e compagni inscenano una convincente rappresentazione del grottesco che passa sopra ai buoni sentimenti lasciandone poltiglia... Addirittura crudele l'ingannevole sceneggiatura con la quale, per un attimo, lo spettatore viene illuso circa uno spiraglio di inattesa umana umanità, nel momento in cui il marito trafficone e sconsiderato, sembra sinceramente affranto per la scomparsa della moglie irsuta; salvo poi ricondurre il tutto sul binario della bruttura morale con una atroce smentita finale che riporta alla "normalità".

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/11/2007 16.07.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  09/12/2005 13:49:58
   8½ / 10
Che tristezza!
Bravissimo l'odioso Tognazzi. Commovente la donna pelosa, un mostro da baraccone, ricca di sentimenti. Il finale veramente toccante.

Invia una mail all'autore del commento Strangelove'90  @  14/09/2005 15:19:52
   9 / 10
Film acido e crudele, nel perfetto stile del regista. Tognazzi è formidabile nell'interpretare un personaggio fastidioso e "cattivo".

benzo24  @  06/07/2005 12:05:17
   9 / 10
Uno dei film più tristi e cattivi che siano mai stati realizzati. Tratto da una storia vera. Ugo Tognazzi è semplicemente straordinario nell'assecondare la pazzia di ferreri di alternare freneticamente i momenti seri da quelli grotteschi, fino a fondere il tutto realizzando qualcosa di veramente inconsueto.

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