l'aria salata regia di Alessandro Angelini Italia 2006
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l'aria salata (2006)

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locandina del film L'ARIA SALATA

Titolo Originale: L'ARIA SALATA

RegiaAlessandro Angelini

InterpretiGiorgio Pasotti, Giorgio Colangeli, Michela Cescon, Katy Louise Saunders, Sergio Solli

Durata: h 1.25
NazionalitàItalia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2007

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Trama del film L'aria salata

Fabio, un educatore che lavora con i detenuti aiutandoli nel reinserimento nella società, entra in crisi, riportando alla luce i fantasmi del suo passato familiare, quando, fa la conoscenza di Sparti, un detenuto condannato per omicidio con un carattere molto difficile. Fabio cerca di coinvolgere anche la sorella, ma, lei non vuole correre il rischio di spezzare i fragili equilibri che sono riusciti a raggiungere nel corso degli anni.

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Voto Visitatori:   7,32 / 10 (22 voti)7,32Grafico
Migliore produttoreMigliore attore non protagonista (Giorgio Colangeli)
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Migliore produttore, Migliore attore non protagonista (Giorgio Colangeli)
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Voti e commenti su L'aria salata, 22 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  08/05/2020 19:58:27
   7 / 10
Buon film che sarebbe potuto essere migliore con un attore un pò più espressivo di Pasotti che a me sembra sempre uguale in ogni situazione emotiva La scenggiatura è buona anche se non troppo originale e un pò ripetitiva nella parte centrale . Comunque un buon esordio , girato bene e dal risultato coinvolgente .

pak7  @  16/03/2016 18:20:29
   8 / 10
Grandissimo film, che se fosse nato oltreoceano, sarebbe stato dipinto come un capolavoro. Non lo è di certo, la storia è semplice: un figlio, educatore in carcere, ritrova suo padre, nelle vesti di detenuto, dopo vent'anni. La prova di Pasotti è senz'altro ottima, quella di Colangeli ineccepibile. Vibrante.

Tuonato  @  24/12/2012 00:50:22
   8 / 10
Pasotti cane rabbioso ricolmo di rancore, con la sua prova riesce a far vibrare le giuste corde, quelle delle emozioni e dell'empatia.
Asciutto ed intenso.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  07/01/2011 18:33:35
   7 / 10
E' un paradosso, ma la qualità maggiore di questo film è il senso di impotenza che lascia alla fine della visione. Ci sono condizioni a fronte delle quali le strade da intraprendere sono due, il bivio è la nostra coscienza; cosa fare? quale direzione prendere? Quella del rifiuto, la più istintiva, forse la più comoda, senza dubbio la più risolutrice, oppure quella dell'azione, più faticosa, impegnativa, piena di incognite? Un figlio ritrova il padre, è un galeotto, non si conoscono, il ragazzo sceglie l'azione sfidando tutto e tutti, perchè?.
Queste sono situazioni che generano sentimenti forti, a volte incontrollabili, le carceri sono piene di padri che non possono o non vogliono vedere i propri figli e viceversa, questi uomini non sono tutti dei pluriomicidi senza scrupoli, in galera ci si va anche per uno sbaglio, un momento di follia, chi sbaglia deve pagare ma molti di quelli che sbagliano hanno una coscienza che anche il carcere non può annullare e la coscienza genera il rimorso, il pentimento, un desiderio di espiazione.
Il regista con coraggio affronta un tema scomodo, terreno fertile per i critici, i benpensanti e i faciloni ("dentro una gabbia e si butta la chiave") ma ne esce a testa alta, gli attori mi sono piaciuti (anche Pasotti borderline), peccato non aver potuto contare su un budget più cospicuo ( come sottolinea Luca, i detenuti ed i secondini sono ridotti ad una comparsata casalinga e purtroppo si nota eccome), ma questo è tanto, non siamo ad Hollywood siamo in Italia, ma abbiamo alberi che fanno delle mele piccole, ticchiolate, tutte raggrinzite, però hanno un buon sapore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  21/11/2010 11:49:57
   7½ / 10
Film italiano davvero interessante. Un buon esordio alla regia per Angelini e David meritati.
Una storia di due vite intrecciate in modo indissolubile che si incontrano dopo anni di distanza. Un'analisi del difficile rapporto padre-figlio che non ricade nei soliti schemi triti e strappalacrime.
Bravi gli attori, l'unica cosa che non mi è piaciuta totalmente è il finale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  20/12/2009 22:09:34
   7½ / 10
Bell'esordio questo di Angelini. Tentare di riannodare i fili di due vite che sembravano separate per sempre è un incipit molto buono che ha permesso al regista di analizzare con una certa profondità l'evoluzione di questo difficile rapporto fra padre e figlio, facilitato inoltre dalla scelta di uno stile molto documentaristico che ne accentua un certo realismo dell'ambiente e delle stesse emozioni.
Messo più in secondo piano, ma ben evidenziato anche le dinamiche interno/esterno dal pianeta carcerario, luogo dove sono custoditi i mali rimossi della nostra società.

DarkRareMirko  @  09/08/2009 12:39:11
   9 / 10
Ottimo esordio per Angelini, dove tutto ha però per l'appunto "l'aria" di voler puntare tutto sul cinema veritè (camera a mano, recitazione ultracurata) per render meno evidenti palesi mancanze di budget.

Ad ogni modo grande Pasotti e molto curate le caratterizzazioni dei personaggi, in una storia non troppo originale però.

Violento il colpo di scena finale.

Da vedere.

paoloberna46  @  09/08/2009 10:26:35
   8 / 10
Ragazzi un filmone, a me è piaciuto tanto, poi giorgio colangeli, il papà veramente un attore con la A maiuscola, Pasotti come sempre nel normale, ma il film scorre bene e il finale a sorpresa. Film assolutamente da guardare, peccato che al cinema non ha riscosso il successo che si meritava.

topsecret  @  27/07/2009 19:50:51
   7 / 10
Nonostante l'odiosa presenza di Giorgio Pasotti che recita da cane rabbioso, l'idea di questa pellicola non è male, anche se risulta poco originale. Il film si lascia guardare e trasmette un certo interesse nello spettatore, che non si annoia e che anzi rimane piacevolmente impressionato dagli interpreti (non tutti) e dalla fluidità di questo prodotto.
Finale amaro.

Invia una mail all'autore del commento Michylino  @  12/03/2008 22:51:36
   7½ / 10
Merita certamente un buon voto. Diretto, essenziale, senza fronzoli, ma pieno di pathos. Solo dopo un certo punto capisce che veramente l'aria che si respira nella storia è un'aria dura, difficile da respirare, difficile da assaggiare!

Ben fatto...non sembrerebbe nemmeno italiano degli anni 2000

Cliff72  @  06/02/2008 12:12:04
   6½ / 10
Nel complesso buon film, discreta la recitazione degli attori (su tutti quella del padre...), buon montaggio....avrei dato un 7 a questo film se non fossi rimasto deluso da un finale poco convincente anche se credibile.

popoviasproni  @  19/01/2008 11:34:03
   8 / 10
Attori in gran forma per un film asciutto, teso e drammatico che non lascia nulla al manierismo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  10/01/2008 18:08:36
   7½ / 10
finalmente un film italiano che esce dalla routine e dal filone adolescenziale. Da vedere, per riflettere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  15/08/2007 00:22:10
   7 / 10
Giuro, all'inizio proprio non ci credevo: quel buonismo di fondo dove Pasotti si trasforma, anche se per una breve sequenza, in samaritano tout-court (quando parla a un bambino cercando di farlo avvicinare al padre detenuto) e qualche situazione ehm improbabile (si entra e si esce dalle celle con facilità, Fabio fa l'educatore eppure si comporta come se fosse una guardia, etc.): nel tentativo di essere realistico addottando anche un gergo "carcerario" Angelini commette l'errore da una parte di ammiccare al contesto carcerario in smacco formale (cfr. tutto quel pur vago surrealismo di fondo), dall'altra evidenzia il limite del budget produttivo dove i detenuti sembrano davvero quattro figuranti (o forse è la conseguenza dell'indulto? mah)

Poi molte cose vanno per il verso giusto, acquistando aderenza e anche la capacità non comune (tipica anche di Calopresti, il cui stile è riconoscibilissimo) di sviluppare una serie di scene-madri senza eccedere nel patetico. Notevole la "sconfessione" liberatoria di un uomo senza futuro.
Quindi buoni interpreti, buona fotografia, regia diligente e David meritati.

Peccato che il finale, retaggio di una cultura cattolica che pensa sia un bene che le anime "dannate" debbano liberare questo mondo, riporti ancora una volta il limite di un buon cinema italiano che non ha la forza di essere vetriolico come avrebbe dovuto.

Modello non dichiarato "L'ultima courvè" di Hashby, con l'attenuante del buio a catturare una risposta imminente che non si vuole dare
7 di stima

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  08/07/2007 21:41:33
   6½ / 10
I rapporti padre-figlio,la vita carceraria,due tra i temi alla base di questa discreta pellicola,forse un pò troppo pretenziosa,ma con buone prove attoriali e un finale da pugno nello stomaco...............

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/08/2007 12.16.43
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Invia una mail all'autore del commento bouree  @  03/07/2007 18:08:59
   6½ / 10
discreto film...

forzalube  @  27/06/2007 18:40:10
   7 / 10
Più o meno quello che mi aspettavo. Finale poco convincente secondo me.

giumig  @  09/05/2007 17:31:22
   7½ / 10
Bel film, semplice e profondo. Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  08/05/2007 11:05:29
   7 / 10
Un film bello ed intenso,molto semplice nella sua struttura ma molto complesso e riuscito nell’approfondimento dello scontro/incontro tra i due protagonisti.
Alessandro Angelini, ex documentarista, debutta nel lungometraggio con un film che mette a nudo un rapporto estremamente conflittuale tra padre e figlio riuscendo ad estrapolarne con convizione ed efficacia tutte le sfaccettature piu’ interessanti,il regista è poi bravo a non cadere nella sempre ammaliante trappola della ricerca della lacrima facile e pur affrontando un tema molto toccante, condito da un finale ad alto tasso drammatico, non scade mai in inutili facilonerie patetiche.
“L’aria salata” pur presentando alcuni personaggi secondari ,tra i quali eccelle Michela Cescon, si riduce ad un confronto tra Giorgio Pasotti e Giorgio Colangeli e se il primo appare un po’ trattenuto e non sempre credibilissimo, il secondo risulta davvero in parte,sfornando una prova eccellente giustamente premiata al Festival del cinema di Roma.
Non un capolavoro, ma un film intrigante che mostra la vitalita’ del cinema nostrano che non è fatto solo di stupidi cinepanettoni natalizi e di imbarazzanti commediole sentimentali per teen-ager.

Invia una mail all'autore del commento emmepi8  @  29/01/2007 12:25:11
   9 / 10
Sceneggiato insieme ad Angelo Carbone,il regista ha fatto il suo debutto in tutta serietà ed onestà. Ha fatto la gavetta di tutto rispetto con il cinema di Calopresti, Moretti e Comencini e si vede, la natura del cinema che lo ha colpito nel suo esordio;non ha assolutamente la malattia dovuta,che è quella da primo film. Un argomento spinoso, che giustamnete come qualcuno ha fatto rilevare, naviga nell'argomento prediletto dai nostri autori in questi ultimi tempi: il conflitto fra padre e figlio. Con una variante unica e complessa. I personaggi sono espliciti, sani e sicuri, nella loro scelta di vita finché non interviene la variante del caso (che forse è stata cercata da Fabio, come dice la sorella, scegliendo la sua professione) . Una storia asciutta che non ammette sentimentalismi mielosi e scontati, ma che arriva ad emozionarci con un lavoro da dietro sugli attori, che sono tutti perfetti e bravissimi. Il gioco del film si basa moltissimo sui ruoli più che sulla storia, e non a caso la macchina da presa (e camera!!), si attanaglia sui volti cogliendo ogni più intima emozione, di cui si ciba e su cui si basa . Lo scavo psicologico riesce a penetrarci ed a farci condizionare nelle nostre emozioni. Il regista, molo intelligentemente, con situazioni o frasi riesce anche ad inquadrare benissimo una situazione sociale, che è quella del carcere, in maniera giusta, senza per questo dover salire in cattedra; insomma è così che si intende il cinema, almeno, per me, le cose devono essere mostrate, fatte vedere, farci entrare, ma senza mai appesantire la mano con cui si guida; il buon regista ci deve essere, ma mai farsi vedere (come ci ha dimostrato Wilder e non solo). Le vibrazioni ci sono eccome, Pasotti sa far crescere la sua determinazione e disperazione in maniera magistrale, come anche Colangeli sa far maturare il suo personaggio in una maniera unica, partendo dalle asprezze iniziali fino all'inevitabile ed unico epilogo (come si fa ad immaginarsi un altro finale, mica siamo in un Serial Tv!!). Un neo lo devo mettere... il personaggio del probabile suocero era da evitare... molto scontanto, ma per fortuna la sua marginalità non incide troppo.
Ottimo esordio, e per uno che viene dal documentario ha dimostrato moltissimo, facendo un lavoro sugli attori eccezionale.
Giorgio Pasotti.Un attore che sta crescendo in maniera più che interessante, speriamo davvero di vederlo di questo passo; sa conquistare benissimo il suo pubblico e non in maniera superficiale, ma dal di dentro e sono pochissini (attori e attrici) che hanno la costanza di farlo, ma sono anche quelli che poi entrano nell'animo di noi spettatori
Giorgio Colangeli. Bravissimo, sa emozionarci, in piccoli tratti con la macchina da presa addossoprodotto in maniera efficace...ma dobbiamo anche ossevare che questi attori ci sdarebbero ecccome, basta averli messi in evidenza prima..!
Michela Cescon. Bravissimo, sa emozionarci, in piccoli tratti con la macchina da presa addossoprodotto in maniera efficace...ma dobbiamo anche ossevare che questi attori ci sdarebbero ecccome, basta averli messi in evidenza prima..!

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Ultima risposta 07/02/2007 17.27.26
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Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  11/01/2007 18:18:01
   6½ / 10
il film non è male...tipico taglio all'italiana,ma con una storia estrema che racconta un rapporto molto delicato fra padre e figlio.
il film parte bene,ma nel secondo tempo la ripetitività e la piattezza narrativa unita ad alcune ingenuità registiche e di sceneggiatura non permettono agli attori di emergere in maniera forte,anche se le interpretazioni sono assolutamente di buon livello...ci sono un paio di momenti nel film davvero toccanti,ma sono troppe le cadute di energia e frequenti purtroppo le piccole sbavature per dare un voto più alto...
metto in evidenza le mie perplessità...tanto le cose belle di questo film sono evidenti e lo consiglio a tutti.

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