A San Francisco è stato costruito un grattacielo: una torre di cristallo alta 138 piani. Nel salone panoramico, all'ultimo piano dell'edificio, si svolge la festa di inaugurazione, ma un corto circuito, avvenuto per i risparmi fatti dal costruttore sui materiali utilizzati, scatena un vero e proprio inferno.
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Nel suo genere (e non tanto o solo per merito di un cast straordinario, tanto erano film all stars anche referenti di ben modesta fattura) è stato il miglior film catastrofico degli anni Settanta, un prodotto d'evasione (?) intelligente e che dice cose magari banali ma efficaci, come quello spettacolo di corruzione e cinismo che è il personaggio di William Holden (ideale prototipo dell'Americano tronfio, pieno di soldi e di potere). Si nota anche una Susan Blakely sempre a suo agio nei ruoli di t.r.o.i.e.t.t.a e francamente (occorre dirlo?) bella da morire... tra le forzature, i pompieri non sono ancora i discepoli che ha voluto venerare Oliver Stone nel suo edificante World Trade Center, e il merito è tutto dell'interpretazione asciutta e vibrante di Steve McQueen... affettuosa e dolorosa la performance di due vecchie glorie come Astaire e Jennifer Jones: lei lì con i suoi occhi (ancora) da pazza... Un film che sicuramente i newyorkesi non avranno voglia di rivedere, dopo la strage dell'11 Settembre, ma che mantiene intatta tutta la sua efficacia e spettacolarità. E che, soprattutto, ha il merito di "imprigionare" lo spettatore in un Dramma che sembra vivere in prima persona, col senso soffocante di sequenze al cardiopalmo e ... acre odore di fumo (virtuale ovviamente)