l'odio regia di Mathieu Kassovitz Francia 1995
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l'odio (1995)

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locandina del film L'ODIO

Titolo Originale: LA HAINE

RegiaMathieu Kassovitz

InterpretiVincent Cassel, Hubert Koundé, Saïd Taghmaoui, Abdel Ahmed Ghili, Souleymane Dicko, Joseph Momo, Héloïse Rauth, Rywka Wajsbrot, Olga Abrego, Laurent Labasse, Choukri Gabteni, Nabil Ben Mhamed, Benoît Magimel, Médard Niang, Arash Mansour, Abdel-Moulah Boujdouni, Mathilde Vitry, Christian Moro, Édouard Montoute, JiBi, Félicité Wouassi, Fatou Thioune, Thang-Long, Cut Killer, Sabrina Houicha, Sandor Weltmann, François Levantal, Julie Mauduech, Karin Viard, Peter Kassovitz, Christophe Rossignon

Durata: h 1.36
NazionalitàFrancia 1995
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1995

•  Altri film di Mathieu Kassovitz

Trama del film L'odio

Un ispettore ferisce a morte un giovane di colore e la notizia provoca una violenta rivolta nella periferia di Parigi. Vinz, Hubert e Sai vagabandona per la città alla ricerca di un pretesto qualsiasi per scatenare la loro disperazione, la violenza, l'odio.

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Voto Visitatori:   8,18 / 10 (152 voti)8,18Grafico
Miglior filmMiglior produttoreMiglior montaggio
VINCITORE DI 3 PREMI CÉSAR:
Miglior film, Miglior produttore, Miglior montaggio
Miglior regia (Mathieu Kassovitz)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior regia (Mathieu Kassovitz)
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Voti e commenti su L'odio, 152 opinioni inserite

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inferiore  @  21/12/2008 01:35:17
   9 / 10
Film maledettamente realistico, regia perfetta con inquadature spettacolari e la scelta del bianco e nero è azzeccatissima, interpretazione di Cassel da oscar (se non lo è questa non lo è nessuna), una realtà vicina alla società di oggi con falsi miti ( la scena di Vinz che imita de niro) e sete di farsi giustizia da soli! Il film è perfetto come il finale, l'amaro in bocca è molto, una pellicola da incorniciare con scene cult, Da non perdere!
Il significato è un pò quello di American History X, l'odio genera solamente altro odio.

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vendetta  @  27/11/2008 15:19:19
   9 / 10
Questo è un film sempre attuale,per chi viene dalla periferia e qualcosa della vita di periferia ha vissuto è sicuramente un capolavoro, rappresenta quella violenza quella voglia di ribellione e l'autodistruzione che si ha a quell'eta' e in quelle determinate situazioni, da sottolineare anche l'interpretazione dei 3 protagonisti che sono straordinari nei loro ruoli.
Da vedere.

ide84  @  19/11/2008 22:51:06
   6 / 10
6 tirato tirato per un film che non mi ha detto granchè..grande interpretazione dei 3 protagonisti, ottime alcune inquadrature ma alla fine il film a cosa si può ridurre? A 20 ore noiose nell'inseguire 3 personaggi fuori dagli schemi, capitati per caso con una pistola che si capisce subito quando sarà usata e perchè. Nessun dialogo particolarmente d'impatto..insomma, sebbene duri un'ora e mezza circa mi son sembrate veramente 20 ore.

pinhead88  @  11/11/2008 21:04:14
   7 / 10
un buon film sulle problematiche delle periferie francesi,veramente bravi gli interpreti,interessante l'uso del b/n presente in tutta la durata del film che lo fa apparire più intenso e vissuto.molto simpatici alcuni dialoghi

ivan78  @  05/11/2008 21:26:21
   7½ / 10
“L’odio” è un interessante manifesto del declino sociale e di chi lo causa. La decrizione di chi scatena la sua repressione nell’unico modo che conosce, attraverso la violenza. D’altronde, nella vita di periferia il più forte è colui che non rispetta le regole. Ma in un modo o nell’altro i nodi vengono al pettine, chi avrà provocato del male ingiustificatamente ne pagherà le conseguenze. E questo vale per qualunque classe sociale.

Bob Marley  @  27/10/2008 11:16:59
   10 / 10
anticipa gli scontri nelle banlieue francesi...capolavoro crudo e purtroppo molto realistico..e poi ci si chiede perchè si odiano le forze dell' "ordine"...mah..ragionate gente..

Invia una mail all'autore del commento nrgjak  @  02/10/2008 18:12:55
   9 / 10
film stupendo! fa ragionare

Invia una mail all'autore del commento simos10  @  22/09/2008 23:42:16
   9 / 10
Dietro quegli occhi angoscianti sulla locandina si nasconde un personaggio che sta cedendo all'autodistruzione. La stessa a cui sono condannati tanti giovani sbandati di periferia che cercano una via di fuga lontano dalle loro vite disperate ma incoscentemente sono destinati ognuno a trovare la sua misura sbagliata di odio, che sia nei confronti della polizia o nei confronti di una gang rivale e comunque vada la battaglia, perderanno sempre la guerra. E la domanda che pone il regista è perchè? A quale scopo? Così, tanto per passare il tempo, per essere qualcuno, per guadagnarsi rispetto, per divertirsi e chi più ne ha più ne metta. Ma oltre ad essere ingiusto il loro sistema talvolta è ingiusta l'oppressione della legge e la giustizia che cerca di annientare con violenza tale sistema. Mi ha ricordato un pò la tragedia di "Gabriele" e allora l'ho rivisto. L'orario che appare continuamente con il ticchettio lancia gia il messaggio che tutto sia realmente così, tutti i giorni, per certi ragazzi che vivono in determinati posti. E il tempo scorre fino a quando prima o poi, quando sembra che tutto stia per cambiare, tocca a te. E' giusto che vada così per tanti giovani? E' giusto che la violenza generi violenza? Io credo proprio di no... Grande film. Un B/N perfetto, che ricalca ancora di più la crudeltà delle immagini.

manganellate  @  02/09/2008 14:23:10
   8½ / 10
ricordavo di averlo visto che ero poco più che bambino...l'ho cercato e l'ho trovato l'anno scorso e me lo sono rivisto e ri-goduto alla grande!mi ha fatto apprezzare molto vincent cassel...e poi che lavoro che ha fatto kassowitz,non è mai facile trattare di temi cosi' delicati,ma lui c'è l'ha fatta benissimo!

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  30/07/2008 12:24:04
   8 / 10
Il film rilevazione del Festival di Cannes nel lontano 1995.
Questa pellicola, girata durante la metà degli anni ’90, ci fa immergere nel degrado dell’oscura periferia parigina (non dissimile da quelle di tutte le altre grandi metropoli), il disagio sociale per un’emarginazione latente e spesso silente che però finisce per esplodere incontrollata, un vivere alla giornata ripetendosi “..fin qui tutto bene”, una rappresentazione forte e realistica che come un pugno nello stomaco prova a denunciare un intero sistema.
La scelta di girare la pellicola in totale assenza di colore che non siano il bianco ed il nero, atto ad esaltare il volto dei protagonisti e perfetta espressione di una giungla d’asfalto in cui si ergono anonimi “dormitori”, capace di rafforzare l’idea che quanto descritto non conosce sfumature, tonalità diverse, e che la periferia emarginata della grande metropoli non lasci poi molte possibilità tra cui poter scegliere ..narrazione convulsa in alcuni passaggi e più riflessiva in altri, con il merito di non perdere mai la giusta prospettiva, caratterizzando bene i protagonisti e la realtà che li circonda.
Buona la prova recitativa dei giovani interpreti con una menzione particolare per Vincent Cassel (che addirittura in una scena fa il verso al grande De Niro del mitico “Taxi Driver”) ..direzione tecnica apprezzabile per una storia dai toni decisamente duri e, in un certo senso, addirittura profetici.
Pellicola che si lascia apprezzare sotto diversi punti ..assolutamente consigliata!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  05/05/2008 15:15:33
   8 / 10
Ottimo spaccato sulle tensioni sociali e razziali nella Francia delle banlieu parigine.Un film che nonostante abbia più di dieci anni appare mai come ora di grande attualità.
Fotografato in un suggestivo bianco e nero "L'odio" racconta l’epopea di tre ragazzi appartenenti a quei quartieri alveare che solitamente stanno alla periferia delle grandi città.Luoghi dove il solo cemento armato e la violenza paiono attecchire con grande vigore,panorami deprimenti fatti di colate cementizie e di miseria,dove combattere per poter costruire qualcosa di inevitabilemte effimero è all'ordine del giorno.
Da questi luoghi provengono Vinz,Hubert e Said tre figli dell’integrazione non avvenuta,tre giovani confusi ,animati da una rabbia spesso cieca ma anche fine a stessa e dettata da impulsi derivanti dall'esasperazione.I loro caratteri così diversi ma uniti sotto la stessa bandiera,quella della disperazione, ci trascinano in un mondo off limits,fatto di criminalità e soprusi,attraverso un racconto che si dipana durante lo svolgersi di una sola giornata in maniera serrata,senza cadute di tono.
L’odio genera odio e la violenza viene ripagata con la stessa moneta,Kassovitz gira un film duro che non lascia scampo,anzi aumenta la visione pessimista della società attuale mediante un accumulo di eventi sempre più deprecabili, sino all’inevitabile e durissimo epilogo.
Bravissimi gli attori,Vincent Cassel è come al solito eccellente ed il film meriterebbe di esser visto in lingua originale per meglio apprezzare lo slang della periferia.
Premiato nel ’95 a Cannes rimane il miglior lavoro di un regista che pare aver smarrito,speriamo momentaneamente,la sua migliore vena creativa.

polsiak  @  01/05/2008 17:22:47
   9 / 10
Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: "Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene." Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.
L'uomo è la società moderna che oramai sta cadendo inesorabilmente nella voragine dell'odio e della violenza. Non si può più tornare indietro una volta caduti. Film crudo, realistico, magistralmente realizzato, pieno di riferimenti cinematografici. Ottima la scelta del bianco e nero. Onore al regista Kassovitz.
Onore anche al miglior Vincent Cassel che abbia visto; caz.zone, spaccone, codardo, fancaz.zista. Vero e proprio ragazzo delle Banlieu.

Napoleone  @  09/03/2008 13:21:20
   7½ / 10
Tale pellicola risulta essere un ottimo spaccato di una realtà degradata, fatta di disagio psicologico e materiale. Il regista ha il notevole pregio di assumere un punto di vista imparziale e distaccato rispetto alle varie "fazioni" in lotta, cosa assai rara in simili circostanze, ove è sin troppo facile propendere per l'una o l'altra parte. Risultato? Una visione realistica, non stereotipata, a tratti profetica (siamo nel 1995!).
Tale imparzialità è, a mio avviso, evidenziata dalle inquadrature aeree, le quali sono un chiaro sinonimo di astrazione.

AMERICANFREE  @  08/03/2008 12:22:42
   8½ / 10
questo film spacca alla grande stupendo grandissima recitazione e con finale da 10!! ...... L’importante non è la caduta, ma l’atterraggio.......

7HateHeaven  @  11/01/2008 13:49:26
   7½ / 10
molto bello...
tema importante e difficile, trattato senza retorica o qualunquismo.
da vedere...

mikland83  @  08/01/2008 12:17:25
   9½ / 10
Il migliori Vincent Cassel, interpretazione strepitosa, trama originale e talmente realistica da risultare palpabile.
Regia fantastica, insomma è un film che va assolutamente visto!!!
Consigliatissimo

gabbo  @  06/01/2008 15:33:35
   9½ / 10
Veramente bellissimo, trasmette emozioni.
Cassel da oscar

everyray  @  05/01/2008 17:37:09
   7½ / 10
il film mostra la vita difficile e lo sbando dei ragazzi delle Banlieu..
Ottima regia ed un eccellente uso della macchina da presa che fa guadagnare molto al film...
Bello insolito e catastrofico il finale,DA VEDERE!!!

amoreblu  @  31/12/2007 15:10:47
   7½ / 10
Bel film!
Riuscito su tutti i fronti: sceneggiatura, attori, fotografia.

Sestri Potente  @  01/12/2007 13:29:11
   8 / 10
Non amo molto i film francesi, ma "La Haine" è davvero ben riuscito. Credo che la storia di questa giornata sia descritta molto bene, con il picco più alto nel gabinetto di Parigi, dove c'è quell'uomo che racconta una storia assurda! Da vedere.

Bathory  @  22/11/2007 16:10:27
   9 / 10
Film meraviglioso di Kassowitz, che narra le vicissitudini di tre "fannulloni" in giro per le banlieues parigine, spunto da cui il regista riesce sapientemente a fare, con ironia ma anche triste consapevolezza, un quadro di queste degradate realtà e dei vari problemi di integrazione e contrasti sociali che la affliggono..
Il tutto è girato con un'ironia e una spensieratezza dei personaggi che più di una volta fa commuovere..
Tutti e tre i protagonisti (Vincent Cassel al suo primo film) sono assolutamente perfetti, assolutamente adatti al ruolo formando un trio assolutamente esilarante ed eterogeneo (in ogni senso)..
Stupisce la bellezza e la veridicità con cui Kassowitz, non proprio un proletario delle banlieiues anzi un medio borghese, sia riuscito a descrivere questa realtà purtroppo sconosciuta ai più..
VEDETELO E RIFLETTETE ANCHE SULLA FRASE FINALE..troppo e purtroppo vera..

durito  @  19/11/2007 16:57:54
   8½ / 10
L'ho rivisto ieri sera con amici in un freddo pomeriggio genovese. Il tema affrontato dal film risulta drammaticamente attuale alla luce dei tanti recenti episodi di violenza da stadio (e non) e di quelli meno recenti che hanno visto protagonista involontaria la mia Genova durante il G8 del 2001.
Kassovitz rappresenta il degrado, la violenza e l'abbandono culturale in cui vive la periferia di Parigi e lo fa attraverso il racconto della giornata di tre ragazzi Vincent, Said e Hubert accomunati dall'odio verso la polizia e dal bighellonare tutto il giorno nel quartiere.



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L'amara riflessione di Kassovitz è solo un monito, senza prese di parte.
Il film è ben diretto e ben interpretato, alcune scene sono davvero memorabili, come quella del bagno quando, durante un duro scontro verbale tra Vinz e Hubert esce da un cesso un anziano signore che racconta una storia apparentemente insensata che altro non è che una metafora del rapporto tra i due amici che si scontrano.
Come rilevato già in altri commenti il film è talvolta ridondante negli atteggiamenti violenti, rimane comunque un ottimo film da vedere.

kosmonotte  @  08/11/2007 14:13:23
   9 / 10
grande ricostruzione della periferia parigina ed analisi di una società che lentamente sta precipitando senza rendersene conto. Dramma della violenza della povertà.
Tutto si svolge ad un passo dalla torre eiffel ma in realtà si è lontani anzi lontanissimi
Alcune scene sono paradossali, surreali, memorabili (tipo il nano nel bagno)
Ottimo il bianco e nero.
Film bellissimo ma il finale.... è stupendo. da brivido

lampard8  @  23/10/2007 13:04:53
   8 / 10
Veramente un cult. Kassovitz descrive con certosina precisione la vita di alcuni disadattati alla ricerca continua di odio e di emozioni forti in una realtà scomoda come quella delle Banlieu Parigine.
Ottima la scelta del bianco e nero e magistrale prova di Cassell che da lì in avanti non avrebbe più azzeccato un film manco per sbaglio.
Straconsigliato

Tom24  @  23/10/2007 12:59:46
   8 / 10
Buon film che riesce a descrivere una drammatica realtà. alcune trovate sono proprio geniali. Se conoscete altri film del genere siete pregati di consigliare ;)

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/10/2007 16.11.05
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  22/09/2007 15:29:21
   8 / 10
Descrizione cinica e avara di speranze. Dall'odio, nell'odio.

Invia una mail all'autore del commento nicko  @  17/09/2007 11:41:12
   7 / 10
Un film che racconta una giornata di 3 raggazzi di periferia...mi ricorda un po film come "mary per sempre" dove nn c'è censura al linguaggio ed alle scene violente. Sembra quasi un documentario in quanto nn c'è una storia o un'obbiettivo da raggiungere.Apprezzabile l'uso del bianco e nero ,che da un certo fascino retrò..io però avrei preferito i colori.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  17/09/2007 09:26:23
   6½ / 10
Film duro caratterizzato da un b/n senza troppe sfumature, un b/n che ci indica una cristallizzazione delle emozioni, dei sentimenti o perlomeno di quelli che connotano speranza e rinascita.
I tre protagonisti sembrano costretti in una realtà brutalizzante e da loro stessi brutalizzata. Il problema si acutizza nei loro dialoghi in cui c'è quasi un abuso di termini come amicizia, rispetto e fratellanza; valori cui poi non corrispondono azioni coerenti.
Discreta la prova di Vincent Cassel.
Il film risulta eccessivamente ridondante, difetto quest'ultimo che toglie determinazione al messaggio.

Invia una mail all'autore del commento XanaX  @  17/09/2007 00:11:38
   8 / 10
Un gran bel film, un grande Vincent Cassel.
Uno spaccato di vita dei sobborghi Parigini reso con grande maestria.
L'uso del bianco e nero rende il tutto ancora più reale e coinvolgente.

benzo24  @  21/08/2007 19:08:13
   6½ / 10
film promettente ma anche sopravalutato. infatti il regista non manterrà le promesse.

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/08/2007 19.28.09
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  20/08/2007 22:44:46
   9 / 10
meravigliosamente e morbosamente attuale, l'unico film di kassovitz. Da lì è tutta caduta libera anche per lui, purtroppo.

franzis83  @  17/07/2007 22:34:47
   8½ / 10
Rivedendolo ho apprezzato meglio questo film...veramente uno spaccato di società in caduta libera

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  13/06/2007 16:05:01
   8 / 10
Ottimo script, ottima regia (notare le continue inquadrature dall'alto che tendono a schiacciare i protagoinisti). E' uno di quei film che vanno visti perchè riescono a mostrare le crude realtà che troppo spesso ignoriamo.

Ch.Chaplin  @  13/06/2007 00:54:12
   9 / 10
invece secondo me è un film da osannare! è vero, molti altri hanno ritratto le periferie e la delinquneza ke le caratterizza, ma in questo kassowitz aggiunge ai soliti temi una regia e una fotografia a dir poco perfette, dimostrandosi così esperto nonostante l'età. miscela abilmente forma e contenuto e ciascuna ha la sua parte, il suo ruolo. dalla grigliata sul tetto alla lite con asterìx, dal racconto del vecchio al finale, violenza e dramma si intersecano pian piano fino all'escalation dell'epilogo. grandissimo pregio ritengo il non aver preso le parti di nessuno, né dei ragazzi, né della polizia..come si fa a decidere con ki stare dopo questo film??
dopotutto l'odio porta odio

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  11/06/2007 00:50:45
   8 / 10
Kassovitz prende per mano lo spettatore e lo conduce nel cuore della periferia più degradata, quella in cui la magica utopia dell'integrazione razziale ha fallito, quella in cui a regnare è l'odio, e per farlo non ha alcun timore nel citare a chiare lettere i propri maestri: lo Scorsese di mean streets e taxi driver, hawks/de palma con scarface e Cimino con il cacciatore.
I protagonisti sono completamente permeati nel tessuto sociale cui appartengono, in una sorta di determinismo meccanicistico ineluttabile: c'è Weinz, un ebreo irascibile che passa l'intera giornata oggetto del film nel desiderio di uccidere un poliziotto salvo poi rivelare le proprie debolezze; Hubert, un aspirante pugile nero ragionevole ma ormai perduto; Said, arabo fanfarone e senza personalità. Tre amici dale vite segnate dall'odio, che finiranno

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phemt  @  07/06/2007 10:11:34
   8½ / 10
24 ore (un po’ meno in realtà) di vita di tre ragazzi sullo sfondo di una periferia problematica e di un malessere di fondo ormai generalizzato… Personaggi caratterizzati alla perfezione (c’è chi è saggio, chi è incaxxato e vuole in tutte le maniere sfogare la sua rabbia e chi vive di parole), sceneggiatura scritta brillantemente e senza cadute di tono, regia ottima e fotografia perfetta… Kassovitz ci racconta con stile (e senza nessun tipo di moralismo) questa storia ambientata nella periferia francese (ma in realtà il discorso in un certo senso potrebbe funzionare per più o meno per tutte le periferie) e ci racconta di persone e famiglie senza via di uscita … D’altronde “il problema non è la caduta, ma l’atterraggio”… Il film sta tutto qui, Kassovitz ci racconta di un intera società in caduta libera che pensa solo a come atterrare senza farsi troppo male…
Pur facendo del cinema veritè a tratti molto duro Kassovitz non manca di inserire alcuni momenti gustosamente divertenti e un paio di situazioni al limite del weird (la mucca vista solo da Vince e l’apparizione del nano in bagno) che aprono anche diversi spunti di profondità che portano lo spettatore a ragionare su quando vede, cosa che in realtà succede in un po’ tutto il film… Grande pellicola con un Cassel tra l’altro davvero eccellente…

Philanselmo  @  28/03/2007 08:09:51
   8½ / 10
Tre ragazzi di diverse etnie in un viaggio all'interno di un vortice d'odio, odio verso le autorità, viste solo come mostri repressivi, odio verso chi non è come loro ed odio anche verso loro stessi.
In un film duro, dai toni grigi (bianco e nero scelta azzeccatissima, secondo me, dà ancora + squallore alle vicende del film), nessuno uscirà vincitore, poichè, come dice uno dei tre ragazzi, "L'odio genrea soltanto altro odio", un circolo vizioso dal quale non si può scappare.
Grande prova di Vincent Cassel, mai così "odioso"!


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Mr White  @  12/02/2007 12:24:27
   8½ / 10
film denuncia sul degrado della periferia francesse e sul malessere della società che la circonda. storia di ragazzi (3 in particolare) abbandonati a se stessi costretti a piccoli crimini per tirare avanti ma quando un evento inaspettato (il pestaggio a morte di uno di loro) i tre vengono trascinati in una caduta da un palazzo di trenta piani ( metafora di questa società).
come a letto su qualche commento il coportamento dei tre a volte ti farebbe stare dalla parte della polizia ma lanalisi non è completa perchè come cerca di fare capire uno dei tre ragazzi il più studiato di loro, l'odio procura soltanto altro odio e la violenza porta solo altra violenza in vortice che può solo finire male.
come si fa capire ora chi a ragione chi a cominciato e perchè siamo arrivati a tanto?
queste sono le domande che credo il film voglia alzare.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  17/01/2007 20:06:23
   8 / 10
" Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani, mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro il tizio si ripete: " fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene". Il problema non è la caduta ma l'atterraggio".
Con questa frase da una voce fuori campo inzia questo bel film di Kassovitz, crudo, violento, oppressivo, angosciante.
Un film documento che descrive alla perfezione il disagio del sottosuolo urbano, degli emarginati del bronx europeo, del rifiuto delle regole.
Interamente girato in bianco e nero a sottolineare il grigiore di quelle esistenze, con un Cassel formidabile. DA VEDERE

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  21/12/2006 22:48:20
   8½ / 10
cè poko da dire...bellissimo....vedere x credere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  20/12/2006 11:49:53
   6½ / 10
non mi sento di osannare questo film come è stato fatto da altri...secondo me rappresenta il malessere giovanile come hanno gia fatto moltissimi altri film...posso solo dire che gli attori sono molto in parte e che il finale è registicamente perfetto...
comunque io mi trovo dalla parte della polizia!

CamyVicious  @  09/12/2006 00:20:54
   9 / 10
ritrae la realtà la società sta davvero precipitando e la gente nn se ne rende conto il finale m ha oclpito nn me l aspettavo

marco84  @  05/11/2006 11:02:12
   8½ / 10
Film-documentario che dopo la visione lascia un certo senso di disgusto..(suppongo che fosse quello che voleva ottenere nello spettatore il regista). Davvero molto intenso e crudo, anche se niente a che vedere con City of God, che lo ritengo superiore anche forse perchè più simile ad essere un documentario vero e proprio. Chiunque abbia apprezzato l'Odio non può fare a meno di vedersi il titolo da me citato.

Finaldestinatio  @  19/10/2006 23:24:37
   10 / 10
un capolavoro. Non perdetelo

Sig. Chisciano  @  19/10/2006 17:08:46
   8 / 10
Un piccolo cult, film che ha fatto guadagnare molta fama a Kassovitz, tornato d'attualità ma soprattutto tornato in edicola dopo le rivolte nelle Banlieu Francesi. In effetti il film parla della vita immersa nell'illegalità di dei ragazzi francesi di diverse etnie che vivono in periferia e costretti dal contorno socioeconomico a giornate fatte di girovagare, risse, furti... Kassovitz dirige il film senza mai calcare troppo la mano sulla natura illegale delle giornate di questi ragazzi evidenziandone la normalità. Il bianco e nero è un'ottima scelta che dona realismo ad una trama già di per se reale.
Dalla extraordinaria normalità ci ritroviamo in un finale che ci sveglia e ci dice che tutto ciò no non'è normale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  10/10/2006 18:29:21
   8½ / 10
grande esempio di cinema verità e miglior opera di kassovitz.
attraverso le gesta dei tre protagonisti (sempre bravo cassel) ci descrive la condizione sociale di disagio, desolazione e isolamento che, forse con qualche perdonabile stereotipo, caratterizza alcuni ambienti al limite, ambienti di confine come possono esserlo solo le periferie.
metafora di una società in caduta libera. il problema è l'atterraggio.

giumig  @  05/10/2006 15:33:44
   6 / 10
Non mi è piaciuto, forse perche mi aspettavo molto di piu avendo letto i vari commenti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  27/09/2006 23:45:33
   8½ / 10
Con L'Odio Kassovitz ripropone per la prima volta il suo stile attraverso l'uso del bianco e nero e si afferma a livello internazionale trattando un'argomento neorealista che nella sua verosomiglianza non puo'confondersi con il cinema documentaristico.
Il regista architetta una pellicola incentrata su tre protagonisti messi ai margini nella Parigi del terzo millennio:un nero,un'immigrato arabo ed un ebreo,ognuno segnato dal propio fardello di ingiustizia sulle spalle....
Attraverso una spettrale atmosfera da dopoguerra Kassovitz guida il suo personale capolavoro,strutturando il film lungo un'intera giornanta dove ora dopo ora l'odio dei protagonisti evolve in tragedia....da non perdere.

Kobe  @  12/09/2006 23:23:07
   9 / 10
Non vedevo un film così bello da moolto tempo!Se penso a quello ke è successo in Francia nell'ultimo periodo e guardo la data di questo film mi rendo conto di alcune cose....ma quella ke più mi colpisce è la frase con cui inizia e finisce il film...guardatelo e capirete! Quando una società viene lasciata allosbando e si creano ghetti in cui la povertà e la violenza regnano indisturbati è solo questione di tempo...ma è la solita retorica...

ds1hm  @  07/09/2006 14:35:41
   6½ / 10
niete di particolare...da parte degli attori non occorre chi sa quale bravura in un film del genere mentre non resta gran che nella propria mente dopo la visione di ambienti non so poi quanto lontani o quanto vicini al quotidiano. un film che si lascia vedere, così senza pretese come il 90% dei film che si ha l'opportunità di vedere. buono per qualche riflessione ma siamo sempre lì: è lo spettatore che deve riflettere, ma non sul film o per il film. buona la colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  08/08/2006 22:32:31
   9 / 10
commento un secondo qualche particolare, cosucce che non ho riscontrato nei commenti precedenti ... e chiariamo...sono opinioni che mi sono fatto io, non prendetele sul serio ;)

...quel bianco e nero che solitamente infonde alla pellicola tanto fascino in questo film non è altro che un geniale rimando alla condizione dei tre protagonisti (tutti di etnie differenti) e che rappresentano tutti i ragazzi delle banlieues, uno scorcio di vita nella periferia, violenta e ignorante (eccheca22o! mica esiste solo il bronx).

l'orologio che scandisce il tempo in realtà non è altro che il conto alla rovescia verso un finale da cineteca, in un minuto si sintetizza L'ODIO in una delle sue più crudeli forme.

e poi quella pubblicità: "Le monde est à vous", trasformato dal giovane Saìd in "nous" che personalmente mi rimanda subito a Scarface.

Kassovitz rimettiti sulla giusta strada! perfavore

1 risposta al commento
Ultima risposta 08/08/2006 22.34.31
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ezekiele.2517  @  03/08/2006 17:00:47
   10 / 10
"è la storia di una società che precipita e che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio: fino a qui tutto bene. fino a qui tutto bene. fino a qui tutto bene. il problema non è la caduta, ma l'atterraggio."
penso che il miglior commento a questo film sia nell'ultima frase dello stesso. le periferie parigine lasciate a loro stesse, aspettando solo il momento per raderle al suolo dall'interno, facendo perdere ogni speranza alle persone che ci vivono.
la regia magnifica unita alla stupefacente interpretazione di vincent cassel, rendono questo film uno dei migliori degli anni novanta, forse anche del cinema moderno.

ne consiglio la visione a tutti


ez

orsetto_bundi  @  19/05/2006 11:51:18
   8½ / 10
L'ho skoperto quasi per kaso alla Filmoteca di Barna......io non rikordo ke stavo a vede' e, sbirciando lo skermo del tizio ke era akkanto a me, notai ke stava vedendo un film in b/n.....le scene ke sbirciai parevano "ganze", kosì la volta successiva non me lo lasciai skappare.
Quel film in b/n- ovviamente- era LA HAINE e.......non mi pentiì minimamente della scelta, anzi.......non penso di esagerare se lo definisko uno dei migliori film francesi degli ultimi 15-20 anni......è una perfetta fotografia della periferia parigina......grande storia, kon alkune trovate di puro genio (tipo il vekkietto nel cesso)........grandissimi attori, soprattutto un Cassel STRATOSFERIKO.....
Ke film straordinario !!!!!
Rivedendolo stamattina (purtroppo doppiato in italiano), tra l'altro, mi è venuta la voglia di fare un salto a Paris.....potrei andare a trovare Albina o, ankora meglio, Angela la "splentita" :-).......o più semplicemnete a farmi un giretto, visto ke so' quasi 3 anni ke ce manko......ma vabbe'.....sto konservando anke i centesimi per il mio inter-rail Svezia del nord-Norvegia e quindi........vabbe', ma questa cmq è un'altra storia........

No Mercy  @  20/03/2006 01:47:54
   9 / 10
Finalmente sono riuscito a vedere questa pellicola.... Vincent Cassel(da me giudicato ingustamente mediocre) e' la vera attrazione:un viso agghiaccinte e perfetto dove "l'odio"sprizza fuori da ogni sua singola espressione in un film di denuccia contro un sistema che precipita sempre piu'in basso.Perfetta la fotografia,grandiosi i dialoghi e da incorniciare la scena del bagno dove un vecchietto appena uscito dal gabinetto con una storiella riesce a fotografare la situazione dei tre personaggi principali...L'apice di Kassovitz

scarface=2pac  @  25/10/2005 17:06:12
   10 / 10
ottimo il soggetto e la regia, film che lascia poco al caso, film che affronta la realtà dura e cruda ("fino a qui tutto bene").


Da vedere assolutissimamente!

cià!


Natty Dread  @  08/09/2005 06:48:10
   9 / 10
Un'immagine cruda ma quantomai realistica di "una società che precipita", la nostra società.
Alle volte la realtà può essere difficile da accettare e ci può indurre a voltare il nostro sguardo da un'altra parte.
Invece smettiamola di dire a noi stessi, mentre cadiamo nel buio:
"fino a qui tutto bene...fino a qui tutto bene...fino a qui tutto bene"
perchè
"il problema non è la caduta... ma l'atterraggio!"

"Burnin' and lootin' tonight
who can stop the tears?"

Invia una mail all'autore del commento mau2metri  @  12/04/2005 19:18:24
   9 / 10
Quando un film ti tocca dentro a qusti livelli per me è già bello...frasi e aneddoti indimenticabili ed un finale shock.Inoltre Cassel è davvero bravo...

redblack  @  12/02/2005 17:56:06
   10 / 10
Uno dei miei film preferiti! bravissimi attori , sommo il regista, soprattutto con l'idea del film in bianco e nero che lo rende ancora piu' speciale...
Pellicola ricca di scene indimenticabili con una colonna sonora da 10 e lode!

vale46  @  11/02/2005 16:08:10
   9 / 10
Fantastico, il messaggio della storia ti colpisce fino al midollo

Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  24/01/2005 20:08:04
   9 / 10
Non trovo le parole per descrivere questo titolo...
"L'odio" è una macchina perfetta creata per narrare allo spettatore "la storia di una società che precipita da un palazzo di 50 piani (...) ma il problema non è la caduta...E' l'atterraggio."
Caratterizzato da ottime interpretazioni e regia eccellente, questo film rappresenta uno dei prodotti migliori della cinematografia europea degli anni '90. E' interessantissimo analizzare i simbolismi con cui gioca Kassovitz (mi dispiace per lo zio ma "la bellezza del film NON viene SOLO dalla storia"): ad esempio la mucca, che viene avvistata di frequente ma solo da Vinz, rappresenta l'assurdità di un pensiero focalizzato nella mente del solo Cassel ("Uccidere un PS cambierà le cose")...Oppure l'aneddoto raccontato dal vecchio (riportato qui sotto da KrOnk) descrive minuziosamente la psicologia dei personaggi (essi hanno vergogna a tirarsi indietro - lasciare cadere i pantaloni - e per questo rischieranno di "morire di freddo"...)
INDIMENTICABILE!


Kr0nK  @  06/01/2005 16:03:23
   8 / 10
Graffiante, storia di 3 tipi un pochino troppo incazzati con la società. Gli occhi di Cassel sprigionano odio puro. Tutti e tre i protagonisti sono fortissimi. Il vecchietto è un mito: "Ci si sente meglio dopo una bella CACATA..voi credete in dio? Non bisogna domandarsi se si crede in dio ma se dio crede in noi.. Avevo un amico che si chiamava grumvaslki..siamo stati deportati insieme in Siberia.
Quando ti portano in siberia nei campi di lavoro si viaggia nei carri bestiame e si traversano steppe ghiacciate per giorni e giorni senza vedere anima viva. Ci si scalda l'uno con l'altro ma il problema è che per liberarsi...PER ******..nel vagone non si può..e le sole fermate sono quando bisogna mettere l'acqua nella locomotiva. Ma Grumvalski era parecchio timido e già quando dovevamo lavarci in gruppo si sentiva molto a disagio. Io lo prendevo un po' in giro per via di questa storia. Insomma..il treno si ferma e tutti noi ne approfittiamo per andare a ****** dietro..dietro il vagone. Ma io gli avevo talmente rotto le scatole al povero Grumvalski che lui decide di andarsene un po' lontano. Insomma..il treno riparte..tutti saltano su al volo perchè il treno non aspetta.. Il problema è che Grumvalski che se n'era andato via dietro un cespuglio stava ancora CACANDO..allora lo vedo correre fuori da dietro il cespuglio reggendosi con le mani i pantaloni per non farli cadere e tentando di raggiungere il treno. Io gli tendo la mano..ma come lui mi tende le sue, deve mollare i pantaloni che gli cadono alle caviglie. Ritira su i pantaloni e si rimette a correre..e i pantaloni gli cascano tutte le volte che Grumvalski prova a tendermi le mani. ("allora insomma che è successo?")
Niente..Grumvalski è morto di freddo! Arrivederci.."

sally  @  16/12/2004 21:43:33
   10 / 10
bellissimo (come il regista).l'ho visto tanto tempo fa comunque oltre alla bravura degli attori c'è da aggiungere le capacità del film di farti sentire l'odio. bellissima la scena in cui il protagonista taglia i capelli all'amico e al vecchietto che esce dal bagno!..... (strillano tanto)


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Ultima risposta 24/01/2005 19.37.05
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Krypto_06  @  16/12/2004 21:33:44
   9 / 10
Un Cult..da vedere assolutamente............quando il ppolizziotto dice siamo qui per protteggervi e uno dei ragazzi gli dice "E da voi chi ci protegge".........un film spettacolare

lo zio  @  04/09/2004 14:08:47
   10 / 10

uno dei "casi cinematografici" in positivo degli anni '90.
Crudo, reale,rabbioso. Un pugno nello stomaco. Una fotografia stupenda.
Con uno dei più bei finali della storia del cinema.
Hubert, Said e Vinz siamo anche noi. O almeno lo è chi non è completamente cieco di fronte alle contradddizioni della società in cui viviamo.
Un solo "PERO' ": la bellezza del film viene dalla storia, dalla realtà. Il regista l'ha solo ben trasposta sullo schermo.
Questo è dimostrato dalla bruttezza delle sue opere successive, GOTHIKA
soprattutto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Aliena  @  03/09/2004 18:03:50
   9 / 10
interessante prova registica di Mathieu Kassovitz:
tralatro geniale la scelta di girare il film in bianco e nero
bella l'interpretazione di Vincent Cassel...

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Ultima risposta 12/09/2004 23.03.05
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  01/09/2004 01:34:38
   8 / 10
Bel film di denuncia.
Kassovitz, conquistata la notorietà, non riuscirà più a realizzare bei film come questo.

Invia una mail all'autore del commento Dante  @  27/08/2004 00:58:42
   9 / 10
Film stupendo,mi stupisco che tra tutti gli appassionati che frequentano il sito nessuno abbia votato ho visto questo piccolo capolavoro

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