quando sei nato non puoi piu' nasconderti regia di Marco Tullio Giordana Italia, Gran Bretagna, Francia 2005
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quando sei nato non puoi piu' nasconderti (2005)

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locandina del film QUANDO SEI NATO NON PUOI PIU' NASCONDERTI

Titolo Originale: QUANDO SEI NATO NON PUOI PIU' NASCONDERTI

RegiaMarco Tullio Giordana

InterpretiAlessio Boni, Michela Cescon, Rodolfo Corsato, Matteo Gadola, Andrea Tidona, Adriana Tasti

Durata: h 1.55
NazionalitàItalia, Gran Bretagna, Francia 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2005

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Trama del film Quando sei nato non puoi piu' nasconderti

Sandro, figlio unico di un ricco imprenditore bresciano, nella ditta dei padre il ragazzino entra in contatto con gli operai extracomunitari, passa con loro parte della giornata, impara qualche parola nelle loro strane lingue. E vive come un giovane normale in una normale e opulenta cittadina di provincia, Finché, durante una gita in barca, cade in piena notte in acqua...

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Voto Visitatori:   5,47 / 10 (38 voti)5,47Grafico
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Voti e commenti su Quando sei nato non puoi piu' nasconderti, 38 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  04/06/2010 17:49:01
   5 / 10
Un altro che avevo visto più di un anno fa e di cui solo ora mi ricordo. Come film è carino, ma, come hanno detto già un pò di utenti prima di me, sembra voglia istigare al razzismo, e in particolare a luoghi comuni. Sembra che voglia dire che "Il lupo perde il pelo ma non il vizio", dando un ritratto di traditori agli immigrati, e in questo caso ai rom.
Nel corso della scrittura di questo commento sono sceso prima dal sei e mezzo al sei, poi al cinque e mezzo e infine al cinque...

inferiore  @  02/03/2009 11:12:01
   5 / 10
''Quando sei nato non poi più nasconderti'' è la penultia fatica di Marco Tullio Giordana e risulta essere un filmettino sull'immigrazione alquanto privo di contenuti, dove i luoghi comuni ed i buonismi straripano inesorabilmente!
Guardandoci in faccia il film risulta ridicolo, una storiella surreale che però qualche spunto interessante lo crea. Il finale è tutto sommato positivo, senza dubbio stucchevole ma di un buon impatto!
Ciò non basta ad agguantare la sufficienza.

Cuoreimpavido  @  10/12/2008 17:14:25
   3 / 10
bella *****, finale del cavolo e un film che ti fa odiare i zingari... non capisco il senso

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/12/2008 17.23.34
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brunonight79  @  05/10/2008 18:33:57
   4½ / 10
La prima parte del film si lascia vedere ma la seconda è ridicola e di una banalità disarmante. Mi aspettavo vedere tutta un'altra cosa, la sceneggiatura è indecente e piena di luoghi comuni.

Recitazioni della peggiore fiction. Sconsiglatissimo veramente. Dov'è il Giordana dei "Cento Passi"? Quello che non capisco è come un film come questo è stato in gara a Cannes anni fa. Film come questi non devono uscire dall'Italia, che brutta figura per il cinema italiano all'estero.

sestogrado  @  15/09/2008 10:22:47
   5 / 10
storia deboluccia e fiacca, spesso poco credibile. gli attori sono piuttosto mediocri, degna di nota solo la performance del bambino protagonista. il film risulta spesso noioso e lungo, pur non avendo durata eccessiva. ottima la scelta dei brani che compongono la colonna sonora, con un pezzo tratto da "Lezioni di Piano" (The Piano) di Michael Nyman (e relativa citazione cinematografica nelle scene seguenti il brano).

Lukave  @  30/08/2008 23:37:40
   4 / 10
Brutto... attori mediocri.... storia stupida.... meno male che l'ho visto a scuola e ho perso due ore di lezione se no sarabbe stato un 3 ....

benzo24  @  27/10/2007 18:44:41
   1 / 10
veramente pessimo, il trionfo del luogo comune. recitato e girato malissimo.

spencer12  @  21/04/2006 15:15:29
   2 / 10
questo film istiga al razzismo... storia assurda dall'inizio alla fine..... cast decente... Volete spiegarmi cosa faceveno i due tizi in mare quando il bimbo cade?????? Boh...........

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/01/2007 18.58.32
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alesfaer  @  26/01/2006 17:30:49
   4 / 10
Invia una mail all'autore del commento actorar  @  25/06/2005 02:58:39
   5 / 10
Film che non può avere un voto più alto di cosi.Sono andato al cinema perché ero interessato al tema dell'immigrazione.Ero pieno di buone intenzioni e molto fiducioso su Giordana che reputo un buon regista e molto sensibile a certi argomenti. Purtroppo alla fine mi ha pervaso un senso di fastidio perché è un film che rimane sempre in superficie, che non analizza in profondità e che si basa solo su notizie sentite e risentite come per esempio il ragazzo che ruba, la bambina che viene venduta alla prostituzione e il solito benefattore che arriva e salva la povera bimba di solo 15 anni davvero tutto molto patetico…solo nei film si vedono certe cose e che poi traviano la realtà agli ochhi dei ragazzi che vanno a vederlo.Mi ripeto nel dare dei giudizi,sicuramente sbagliati ma miei personale……andate a documentarvi prima di fare film.

ste 10  @  06/06/2005 00:13:47
   1 / 10
una ca***ta buonista hanno rotto le palle sti film , perchè non hanno affogato il bambino è odioso

checca  @  27/05/2005 20:29:21
   3 / 10
..premetto che ero andata a vedere questo film piena di buone intenzioni e sicura che un regista come giordana, sensibile a certi argomenti, avrebbe affrontato il tema con una professionalità non da poco..e ne sono uscita con un senso di fastidio incredibile..è un film che rimane sempre in superficie, che non scende in profondità, che avalla tutte le teorie stereotipate che si hanno dell'immigrazione...come il ragazzo ladro, la bambina che si prostituisce e il "salvatore" di neanche 15 anni che scusate non regge proprio...ma un bambino a quell'età puo mai avere una tale consapevolezza del fenomeno e un senso critico di quella portrtata?..per favore..non si può affrontare un tema del genere in questo modo(sottolineo la mia passione per l'argomento)...non voglio colpevolizzare giordana che credo avesse le migliori intenzioni..ma questo potere imane che hanno certi registi di arrivare ad un pubblico cosi vasto, non si può sprecare in questo modo...chi non va con un occhio critico a vedere questo film, uscirà con la convinzione che l'immigrazione sia questo e basta..e non lo è...tornate a fare film che facciano arte e basta o se volete affrontare temi cosi delicati...DOCUMENTATEVI!!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/05/2005 11:27:24
   5 / 10
Il cinema italiano, ancora una volta...
se l'intenzione di Giordana nasce per farci riflettere sulla dimensione umana dell'immigrazione, sulla possibilità di superare le barriere - che esistono - e comprendere i nostri limiti, ok, ma cio' non giustifica nove minuti di applausi alla proiezione di Cannes
Per diversi motivi, il film è un'occasione sprecata. Perchè (1) non se ne puo' più di un Paese che insegue blandamente un'idealismo da salotto, che ammicca, ruffiano e un po' viscido, a raccontare delle miserie altrui, in vis progressista, lavandosi la propria coscienza e mettendo in campo il Nemico da combattere, che poi è il pensiero comune. Per dirla tutta, qui non dovrebbe essere in campo l' ideologia, sopratttutto quando un'uomo di sinistra come Giordana finisce per cadere nella stessa trappola da cui tenta pateticamente di divergere.
Parametri insostenibili: si racconta una Milano de Pulentun leghisti tutto barca a vela e superficie e poi, guardacaso, due sfruttatori senza scrupoli abbozzati come grottesche caricature sono - tanto per cambiare - napoletani, si invita lo spettatore a osservare dentro il dramma di migliaia di profughi e poi si impone un nuovo pregiudizio tipo "fareste dormire a casa vostro uno di loro rischiando di essere derubati e traditi"?
Giordana stavolta ha tentato di imitare il percorso di Amelio (2), dimenticando che il regista di Lamerica ha da sempre il dono raro (che è anche il suo limite) di un forte lirismo e di una misuratezza fuori dal comune. Purtroppo, l'ultimo Giordana perde il controllo (soprattutto nella seconda parte) arrivando ad esibire pretestuosamente la ritrovata coscienza dei genitori borghesi davanti al degrado umano che è entrato per caso nella loro vita - eh già italiani brava gente - e chi ci crede più? Quanto è patetico questo tentativo di depurazione. di redenzione aprioristica come se fosse "normale" che per la paura di perdere un figlio (Moretti docet) una coppia benestante sentisse il dovere di addottare degli sconosciuti. Guardiamoci in faccia e diciamo le cose come stanno: purtroppo - e lo dico con amarezza - questa nazione è così contraddittoria (3) che è difficile liberarsi dal senso di falsità che reclamano anche le buone intenzioni. Intenzioni che quasi quasi - da uomo di sinistra - mi fanno parteggiare per il nemico "perchè si riconosce", e a questo punto paradossalmente fa meno male, a noi, la Bossi-Fini dell'ambiguo pietismo incoraggiato in questo film. Troppo comodo poi usare l'esca del ragazzino (4) come ennesima e retorica rappresentazione della presunta Purezza generazionale, soprattutto se vive costantemente nella fabbrica del padre (col tarlo ereditario di domani) e quotidianamente resta un "privilegiato".
Giordana - in uno dei suoi film meno felici - rischia di far rimpiangere in questo modo la pesantezza didascalica di "Un delitto italiano" o il reducismo della minestrina sixties dei "cento passi", a due anni dalla memorabile giostra della memoria (che in quanto tale presenta molte pecche, ma certo non l'indiscussa creatività dei personaggi). Nel suo tentativo forse mancato di voler riscrivere la storia di ieri e di oggi - come in questo caso - mette in campo un'indubbia esperienza visiva ma fallisce quando non fa altro che esibire i clichè da cui vorrebbe ad ogni costo preservarsi.
E non se ne puo' più di film che citano l'Atalante di Vigo probabilmente il film meno visto più famoso della storia del cinema (5). Davvero, la prossima volta che faro' un tuffo in una piscina, mi guardero' bene da pensare a Jean Vigo, rischierei di guastarmi la giornata.
Pero' qualcosa indubbiamente funziona: abbastanza efficace la lunga (6)sequenza acquatica di Sandro - che poi nelle intenzioni del regista è l'aplomb temporale tra il vizio di vivere e la sopravvivenza (ah Moretti)...
Decisamente credibile la comunità di accoglienza - Lager (7) che pero' guardacaso diventa una ridente combriccola di speranze appena subentrano i genitori di Sandro, ma allora è vero che i ricchi riescono nella rara impresa di "far nascere fiori dal letame" (cfr. De Andrè), magnifica la ripresa dei sotterranei della stazione di Milano, dove almeno spazio per il condizionale non c'è, un passaggio nudo e crudo intervallato dal beffardo consenso di una canzonetta popolare (Ramazzotti, ahimè). Ma non mi basta: è un vero incubo il dramma che si consuma nella barca dei profughi quando, anzichè la terra promessa, arriva la scorta dell'acqua... Diamo vita morte e sepultura (in mare) agli affamati e troviamo la forza di aprire quella porta. Osserviamo quegli sguardi affaticati e sofferenti reclamare aiuto, ma poi torniamo alle nostre meschinità. In fondo è giusto così, e non è neanche colpa nostra (ma di chi?) In fondo esistono solo ladri ******* e napoletani furfanti, con buona pace di Bossi e dei suoi peacemakers padani... Come dargli torto? Questo gratuitismo involontario mi fa pensare - come nella discussione morale tra Sandro e suo padre sulla necessità di "comprendere" - che il nostro cinema aspira a cambiare le regole senza modificare alcunchè. I buoni presunti da una parte e i cattivi redenti dall'altra. Pensiamoci, e poi torniamo ad essere noi stessi

EnricoIV  @  17/05/2005 19:04:13
   5 / 10
Film noioso, e un tantino retorico.

skale85  @  16/05/2005 20:34:53
   5 / 10
mah...non credo sinceramente arrivi alla sufficienza...per carità ha bei dialoghi,sceneggiature,attori (il bambino è veramente bravo) ma la storia è banale,scontata,colpi di scena un po' tirati per i capelli...insomma un film da prima serata ma niente piu...aspettate che esca a noleggio.

Ciccio  @  16/05/2005 12:45:10
   1 / 10
giordana hai rotto. si possono dire cose interessanti anche con una commedia. solo che in italia non lo sapete fare. (non lo sapete PIU' fare)
giordana sei palloso

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