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Il miglior film di Scorsese, pour moi. Un lucido affresco della follia umana, un viaggio all'interno della psiche del protagonista che giunge a sfiorarne le contraddizioni, Scorsese ce le mostra per denunciare quel sentimento di alienazione e di smarrimento tipico di chi vive nelle grandi metropoli, anzi nella metropoli per eccellenza, New York, e si ritrova nella solitudine più totale. E' proprio New York l'altra protagonista del film e di questa Scorsese fornisce un ritratto crudo e onirico, magnifico quando cala la notte, le luci si accendono, si muovono e si mischiano per confondere le menti dei viaggiatori erranti, che si ritrovano sperduti e circondati da bestie e non da uomini... La speranza è l'amore, ma è vana: la donna angelo non riesce a salvare il povero Travis, ed egli dovrà redimersi da solo: che affascinante personaggio, il migliore interpretato da quel mostro di De Niro. Le musiche poi, sono straordinarie: per chi, come me, si diletta a suonare, le melodie di Herrmann non possono che restare impresse nella mente e nel cuore, Herrmann è al pari di Morricone, un maestro inimitabile. Con questo Capolavoro Scorsy raggiunge l'apice della sua grandezza e della perfezione tecnica e comunicativa. Straordinario il finale. Straordinario in tutto.