the interview (2014) regia di Seth Rogen, Evan Goldberg USA 2014
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the interview (2014)

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locandina del film THE INTERVIEW (2014)

Titolo Originale: THE INTERVIEW

RegiaSeth Rogen, Evan Goldberg

InterpretiJames Franco, Seth Rogen, Randall Park, Lizzy Caplan, Diana Bang

Durata: -
NazionalitàUSA 2014
Generecommedia
Al cinema nel Giugno 2015

•  Altri film di Seth Rogen
•  Altri film di Evan Goldberg

Trama del film The interview (2014)

Dave Skylark (James Franco), e il suo produttore Aaron Rapoport (Seth Rogen) sono i creatori del popolare show televisivo "Skylark Tonight". Quando scoprono che il dittatore nord-coreano Kim Jong-un è un fan dello show, i due non vogliono lasciarsi sfuggire l'occasione di intervistarlo e fare così il salto di qualità nella loro carriera. I due devono però abbandonare questo piano quando la CIA li recluta inspiegabilmente per assassinare lo stesso Kim Jong-un.

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Voto Visitatori:   6,79 / 10 (31 voti)6,79Grafico
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Voti e commenti su The interview (2014), 31 opinioni inserite

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Spotify  @  12/05/2017 04:42:51
   8 / 10
Spassosissimo film di satira, il quale alla sua uscita suscitò un sacco di critiche (e non solo) per la rappresentazione del dittatore nord-coreano Kim Jong-un.
La pellicola è senza dubbio tra le più rivoluzionarie degli ultimi anni, in quanto ironizza su uno degli uomini più pericolosi della terra attualmente vivente. Notevole il coraggio dei due registi, Evan Goldberg e Seth Rogen, i quali hanno seriamente rischiato di scatenare una crisi politica tra USA e Corea del nord, vedi infatti, la reazione non proprio entusiasta del dittatore coreano. Quest'ultimo è qui descritto come un uomo che ha ridotto il proprio popolo alla fame e che, nonostante all'apparenza possa sembrare duro e autoritario, sotto in realtà è un personaggio piagnucolone e pieno di vizi. Chi lo sa, magari è vero, magari no. Probabilmente non lo sapremo mai.
La trama vede protagonisti i due autori principali di un famosissimo talk show a sfondo satirico, lo "Skylark Tonight". I due tipi sono il produttore Aaron Rapoport e l'intervistatore Dave Skylark. La coppia ha raggiunto il successo, soprattutto grazie alla grande comicità di Dave durante le interviste, spesso riservata anche nei confronti di personaggi noti dello spettacolo (ad esempio all'inizio c'è Eminem). Tutto ciò ha reso lo "Skylark Tonight" un programma molto trash, ma visto da tantissime persone. Un giorno, allo scopo di elevare culturalmente il talk show, viene proposto a Dave e Aaron di fare un'intervista più seria, abbandonando quindi quella comicità satirica che tanto aveva fatto la fortuna del programma. Per quest'intervista, ai due uomini, viene proposto niente popò di meno che Kim Jong-un, lo spietato dittatore nord coreano, il quale si dice, sia grande fan dello "Skylark Tonight". I due accettano, vedendo in quest'opportunità una svolta clamorosa per la loro carriera. La CIA però, viene a sapere dell'intervista che Aaron e Dave devono fare e allora coglie l'occasione per fare ai due ragazzi una proposta altrettanto sconvolgente: assassinare Kim Jong-un. I due accettano nuovamente, e, muniti di tutto il necessario per la missione, partono per la Corea del nord. Riusciranno davvero ad eliminare il supremo leader coreano o saranno vittime della loro stessa goffaggine?
Secondo me qui, siamo di fronte ad uno dei film più divertenti degli ultimi 20 anni. Questa qui non è assolutamente la solita commedia, ma non è nemmeno la classica black comedy, è molto di più. Diciamo che "The Interview" si avvicina come genere di film, ad opere come "Il Dottor Stranamore", quindi quelle commedie che si permettono di fare satira su grandi problemi politici. Kurick ironizzò sulla guerra nucleare, Goldberg e Rogen lo hanno fatto su un dittatore vivo e vegeto. Lungometraggi del genere sono forse tra i più difficili da fare, perché bisogna essere bravi a far ridere la gente ed al contempo, farla riflettere sulle conseguenze di un atto scellerato dell'elemento deriso nella pellicola.
I due directors riescono perfettamente nell'intento, aggiungendo, come se non bastasse, un pizzico di trash che, in questi casi, non guasta mai. Per come la vedo io, nulla in "The Interview" va preso realmente sul serio, talmente sono stravaganti e strampalate le situazioni presenti. Tutto è parodiato, in primis, la figura del leader supremo.
In questo ambito, Goldberg e Rogen ci danno dentro e girano scene dove si ride a crepapelle. E il bello è che i due registi innovano sempre le sequenze, propongono idee nuove, originali dimostrando così che si può far ridere il pubblico tramite soluzioni alternative. Alcuni momenti, benché possano sembrare esagerati, sono secondo me geniali, come ad esempio Dave e Kim Jong-un che scorrazzano nel carro armato. Ed è in sequenze come questa che si racchiudono gli spunti di riflessione, e cioè che il dittatore coreano, usa le p­roprie armi quasi come se fossero un gioco, se poi qualcuno si fa male, poco importa. D'altronde lo vediamo pure nella realtà come il nostro Kim si diverte a lanciare missili nucleari, uno appresso all'altro, come se appunto, stesso giocando.
Non mancano naturalmente, episodi più seri e che rispecchiano la reale malvagità del despota, vedi ad esempio la scena del supermercato con protagonista Dave. Molto evocativa.
Altro elemento preso di mira dai registi sono proprio i talk show. Goldberg e Rogen concentrano le proprie analisi su quello che è uno degli strumenti che più ha spopolato negli ultimi 15 anni. Si tratta della cosidetta televisione-spazzatura. E i talk show come lo "Skylark Tonight" fanno parte di questo lato "malato" della TV. Ci viene mostrato come ormai programmi dal carattere squallido come quello della pellicola, abbiano ormai il monopolio sulle nostre vite, specie in America. E nessuno riesce a sfuggire da questo, chiamiamolo così, contagio.
I directors riescono magistralmente a miscelare la critica nei confronti di Kim Jong-un, con quella nei confronti della TV spazzatura, ricavandone fuori un prodotto originale come pochi altri.
La direzione degli attori è fantastica. Gli interpreti sono integrati perfettamente nel contesto grottesco della vicenda e i loro personaggi sono resi strampalati a livelli cosmici. Perfetta l'alchimia tra Dave e Aaron, col primo che è uno sballato totale, mentre il secondo è più pacato (ma non troppo). Dave però è quello che ipnotizza lo spettatore, lo fa ridere in continuazione, è dotato di un carisma incredibile, basta guardarlo per mettersi a ridere. Lavoro eccezionale dei registi.
Il ritmo va a mille, questo grazie a 100 minuti di risate continue. La narrazione è solida, scorre fluida senza intoppi con i registi che aumentano sempre più il livello di comicità. E poi, ci sono i dialoghi, i quali sono resi dai due registi, pura poesia umoristica. Fanno ridere a più non posso, alcuni sono talmente assurdi da essere genialoidi. Aiutano senz'altro a mantenere liscio l'andamento della pellicola. Oserei dire quasi perfetti.
Come detto, le scene comiche non si contano. Tenderei a definire l'intera pellicola un' intera scena comica, in quanto di tali sequenze, se ne susseguono una dietro l'altra. Non saprei quale episodio citare: si va dall'incontro degli agenti della CIA con Dave Aaron, alla parte con protagonista una tigre del bengala, passando per le numerose situazioni al limite dell'irrazionale con Kim Jong-un e Skylark in primo piano ecc...
E questi sono solo una piccolissima parte dei momenti esilaranti che caratterizzano il film. E il bello di tutto questo è l'incredibile pozzo di idee che riserbano i due registi, difatti non girano mai una sequenza ripetitiva, una scena scontata, niente di tutto questo. La pellicola è assolutamente dominata dall'imprevedibilità, non si sa mai quello che sta per accadere.
Col finale poi si tocca il delirio più totale. Goldberg e Rogen, non contenti di quanto fatto fino a questo punto, cosa fanno per chiudere in bellezza? Aggiungono il sangue! Matti o geni? Ai posteri l'ardua sentenza.
Fatto sta che, secondo me, tale idea si è rivelata azzeccatissima. Qualche schizzo di violenza aggiunge forse quell'ultimissimo tocco di pepe che mancava. E non si tratta nemmeno di scene leggerissime:


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Forse, se si vuol trovare un neo, è che nell'epilogo l'asticella del trash si alza un po' troppo. Ci sono infatti, delle scene troppo forzate, si perde un pochettino quella frizzantezza, la quale aveva caratterizzato tutta la pellicola. Poco male comunque.
Il cast è pazzesco. Abbiamo un James Franco ed un Seth Rogen in forma smagliante.
Ma quello che davvero fa morire è Franco. Un completo svitato, uno che non prende nulla realmente sul serio e che fraternizza con un dittatore. Ancora una volta l'attore di Palo Alto da prova della sua grande versatilità. Qui sprizza allegria (mista a follia) da tutti i pori, è semplicemente incontenibile. Franco fa di tutto per essere sopra le righe e la cosa gli riesce così bene che i suoi atteggiamenti sembrano quasi naturali. Indimenticabili poi gli atteggiamenti effeminati.
Espressioni uniche e interpretazione dei dialoghi impeccabile.
Questo, signori e signore, vuol dire essere comici, almeno per me.
Anche Rogen è bravissimo. Forse messo un po' in ombra da Franco, però fa una performance con i fiocchi. Il buon Seth diciamo che fa un po' la parte del tontolone di turno, però recita con un'originalità davvero notevole. Rende Aaron un individuo bizzarro, a lunghi tratti stravagante. Non facile da inquadrare, ma un personaggio davvero interessante. Espressioni riuscitissime e esplicazione dei dialoghi strepitosa.
Un plauso va fatto anche a Randall Park per il ruolo di Kim Jong-un, molto bravo.
E come non citare Lizzy Caplan, non tanto per la performance recitativa, ma perché è infinitamente sexy.
Ottima la scenografia, rende bene l'idea della reale dimora del supremo leader coreano. Fa da sfondo perfetto alla storia.
Buona anche la fotografia che ricrea quell'atmosfera orientale.
La sceneggiatura, sempre ad opera dei due registi più un terzo uomo, è stupenda. Colpi di scena a go-go, situazioni al limite della logica, sequenze demenziali, stesura spettacolare dei personaggi e ritratto ben dettagliato di Kim Jong-un. Tutto ciò racchiuso in un impianto narrativo solidissimo. Ma l'elemento che rende superlativo lo screenplay sono i dialoghi. Forse i più deliranti, irrazionali e paurosamente divertenti che mi sia capitato di sentire in vita mia. Voglio dire, espressioni come "topatrappolato" vanno immesse subito nel dizionario, ma di che parliamo! XD

Conclusione: uno dei film più assurdi che abbia mai visto. Io me lo aspettavo più serio e invece mi sono ritrovato davanti questa rara perla di comicità demenziale. Dispiace molto che su questo sito non abbia la media che gli spetta perché, almeno l'8, secondo me, è d'obbligo!
Non perdetevelo.­­

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