Un gruppo di pistoleri cerca di liberare un carcerato, lo sceriffo John T. Chance può contare solo su tre persone al suo fianco. Tra il disinteresse dei cittadini, una bella avventuriera innamoratasi dello sceriffo cerca di aiutarlo.
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Hawks contamina il genere western con il suo stile innovativo e controcorrente:poche sparatorie,poche scene d'azione,poche scenari epocali da "grande west".Non sempre mettere tutte queste cose in un genere di film come questo contribuisce a rendere un film memorabile,e lui è il primo a saperlo:ed è per questo che si concentra sul rapporto di amicizia instaurato dai suoi amabili e indimenticabili protagonisti(un manipolo di anti eroi,cowboy spicci e cristallini dalle contrapposizioni caratteriali ben definite),portando il western a un punto di non ritorno.La forza nel film sta tutta lì,ogni personaggio è osservato dall'obiettivo della macchina da presa con scrupolo e meticolosità,ed è da questa prospettiva che si capisce meglio quali sono le motivazioni che spingono questi personaggi ad agire e a capire che cosa li spinge a fare quello che li motiva ogni giorno per affrontare le altanellanti giornate nel vecchio West.Hawks si prende quindi i suoi tempi,centellinando i risaputi confronti tra "buoni"e"cattivi"con delle sparatorie realistiche e un finale memorabile,con un affresco che valorizza al massimo le potenzialità di ogni singolo attore(sorprendente Dean Martin)ognuno calato al massimo nel proprio personaggio,e dirigendo un film mitico al di fuori di qualsiasi moda o tendenza successivamente diventato un oggetto di culto per gli amanti della settima arte.John Carpenter lo ha rifatto dignitosamente in chiave moderna nel suo"Distretto 13-Le brigate della morte".