Faccino simpatico, sorriso accattivante, aria da bravo ragazzo senza grilli per la testa, occhi neri e brillanti e due labbra morbide circondate da un filo di barba corta e curata, sottratto ai campi da calcio, Martin Compston rappresenta il caso piuttosto unico che raro di un calciatore professionista, che, in giovane età, pur vantando due presenze nella Premier League scozzese, sceglie di seguire la carriera artistica e accantona la promettente attività sportiva.
Nato e cresciuto a Greenock, città della provincia scozzese di Inverycle, Martin Compston ha trascorso la sua adolescenza seguendo da tifoso, insieme a suo fratello Barry, la squadra di calcio della sua città, la Greenock Morton Football Club, sognando un giorno di diventare calciatore professionista e di entrare a far parte del team della sua squadra del cuore, che militava nella Scottish First Division, la prima divisione della lega scozzese.
Nato l'8 maggio del 1984 Martin ha frequentato la Hight School St. Columba's nella vicina città di Gourock, dove si è diplomato con ottimi voti dopo cinque anni di studi. Lasciata la scuola ha cominciato quella che sembrava una promettente carriera sportiva, apparendo due volte in campo alla fine della stagione 2001/02. Apparizioni piuttosto sfortunate perché il Morton ha perso entrambe le partite per 4-0, anche se Martin è risultato uno dei migliori in campo.
Nel 2000 il regista Ken Loach, alla ricerca di un volto nuovo per il ruolo da protagonista nel suo prossimo film si reca a Gourock per fare alcuni provini agli studenti della scuola frequentata da Martin. Quando tocca a lui il grande maestro non ha più dubbi: ha trovato il volto che cercava.
Le sue notevoli capacità espressive, il lampo di ingenua furbizia che brilla nei suoi occhi, la naturalezza con cui si muove davanti alla macchina da presa, considerato che non ha mai preso alcuna lezione di recitazione, convincono il regista che Martin Compston è l'interprete perfetto per ricoprire il ruolo principale del film "SWEET SIXTEEN".
Quando nel 2002 iniziano le riprese del film, il regista inglese lo chiama per interpretare il personaggio di Liam, un ragazzo sedicenne con madre in galera e un padre che non ha mai conosciuto, che vuole festeggiare il suo compleanno regalando alla madre, appena uscirà di prigione, una casa e una vita diversa. Ma per far questo ci vogliono i soldi e per avere i soldi bisogna mettersi nei guai. E Liam non si tirerà indietro.
Il film è stato girato nell'Inverycle, nei pressi dell'abitazione di Martin, e il successo riscosso al Festival di Cannes ha dato celebrità al ragazzo e visibilità all'intera contea. Molti abitanti, però, temendo che potesse cucire loro addosso una cattiva reputazione, visto che nel film si parla tanto di droga e di consumo di alcool, hanno ritenuto disdicevole la notorietà acquisita e hanno cercato di boicottare l'uscita del film. Le polemiche si sono placate solo quando Ken Loach ha pubblicamente dichiarato di aver scelto la location scozzese solo per non allontanare troppo Martin dal suo ambiente, vista la sua ancora giovane età, e non per mettere in cattiva luce Greenock e tutto l'Inverycicle.
Il successo, l'improvvisa notorietà e due candidature, una all'Audience Award e l'altra all'European Film Award come miglior attore, convincono Martin ad appendere al chiodo le scarpette da calcio per dedicarsi definitivamente alla recitazione e al mondo dello spettacolo.
Viene così scritturato da alcuni registi televisivi per interpretare alcune serie televisive trasmesse dalle reti britanniche tra cui "The Royal", "Casualty" e "Monarch of the Glen", che accrescono la improvvisa popolarità conquistata a Cannes con il film di Loach.
Il cinema però prontamente lo richiama, e tra il 2004 e il 2005 interpreta ben tre film: "NICELAND", del regista irlandese Fridrik Thor Fridriksson in cui interpreta un ragazzo affetto da problemi mentali; "TICKETS", un film diviso in 3 episodi diretti da tre registi diversi (Olmi, Kiarostami e Loach). Nell'episodio diretto da Ken Loach, Martin interpreta un giovane tifoso del Celtic, in viaggio in treno verso l'Italia per asSISTERe alla partita di coppa della sua squadra contro la Roma; "WILD COUNTRY", uno sconosciuto film horror inglese in cui Martin dimostra di saper gestire molto bene la sua presenza scenica e valorizzare la sua istintuale recitazione.
Il 2006 gli riserva un altro grande successo, sancito dalla vittoria come Best Actor al Gijon Film Festival, quando entra a far parte del cast stellare di "GUIDA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI", accanto a Robert Downey jr., Chaz Palminteri e i giovanissimi SHIA LABEOUF e Channing Tatum.
Il film, diretto da Dito Montiel, tratto dal suo romanzo omonimo autobiografico, che ha trionfato al Sundance e alla Settimana della Critica di Venezia 2006, racconta la sua storia di giovane scrittore newyorkese trasferitosi in California. Quando una telefonata della madre lo richiama nella sua casa del quartiere d'origine nel Queens, ad aspettarlo ritrova il rapporto conflittuale con il padre morente e soprattutto il ricordo dell'estate dell'86, i cui eventi avrebbero segnato la sua esistenza e quella dei suoi giovani amici, uno dei quali è appunto Martin.
Un altro ruolo importante per la sua carriera lo ottiene nel successivo "RED ROAD", per cui viene nominato miglior attore non protagonista al BAFTA scozzese. Il film della regista Andrea Arnold, vincitore del Premio della Giuria al 59° Festival di Cannes, racconta la storia di una donna che lavora in un centro di sorveglianza con telecamere a circuito chiuso. Un giorno sul suo monitor le appare il volto dell'uomo che ritiene il responsabile della morte dei suoi cari, un uomo che ora sarà costretta ad affrontare per fugare i fantasmi del suo dolore che non è mai riuscita a rimuovere.
Del 2006 è pure "TRUE NORTH", un film di genere drammatico diretto dal regista esordiente Steve Hudson in cui Martin ha modo, ancora una volta, di dimostrare le sue ottime doti recitative, tanto da ottenere la nomination come miglior attore al British Indipendent Film Award. Nel film fa parte dell'equipaggio di una nave di pescatori scozzesi costretti, per evitare il fallimento, a trasportare illegalmente in Inghilterra un gruppo di immigrati cinesi.
Nel 2007 ha fatto un cameo nella serie televisiva "Night is Day" e subito dopo gli è sfuggito per un soffio il ruolo di Scotty nel film "Star Trek", andato poi a Simon Pegg.
Nel 2008 partecipa all'action thriller futuristico "DOOMSDAY", in cui un team di persone lavora per evitare un disastro che minaccia il futuro della razza umana; poi sostiene un ruolo nell'horror thriller "FREAKDOG", in cui un giovane dottore in un ospedale americano somministra ad un paziente in coma un potente cocktail di farmaci che gli conferisce poteri soprannaturali che gli permettono di occupare i corpi di altre persone per vendicarsi dell'imprudente medico.
Nel 2009 rivive la sua passione per lo sport quando gli viene offerto il ruolo di John O'Hara nel film di ambientazione calcistica "IL MALEDETTO UNITED", basato sul romanzo omonimo di David Peace, che racconta i 44 giorni da allenatore dell'ex calciatore Brian Clough sulla panchina dell'odiato Leed United.
Lo stesso anno è protagonista di "LA SCOMPARSA DI ALICE CREED", un thriller di ottima fattura, diretto con mano sicura da J. Blakeson, che racconta le vicende di due rapitori (interpretati da Martin Compston e Eddie Marsan) conosciutosi in prigione, che sequestrano una ragazza con l'intenzione di chiedere un riscatto al padre benestante. Ma i loro piani saranno sconvolti dalla reazione della ragazza che non si lascerà intimidire dalle minacce dei suoi carcerieri.
Successivamente tra il 2009 e il 2010 l'attore gira una serie di corti e interpreta il personaggio di Jon nella serie tv "Five Daughters". Torna poi sul grande schermo per sostenere il ruolo di Zeb nel film "PIMP", di Robert Cavanah, che ci fa conoscere una settimana della vita di un magnaccia di Soho, interpretato dallo stesso Cavanah.
Diretto da Morag McKinnon i suoi fans hanno poi la possibilità di ammirarlo prima in "DONKEYS", poi in "SOUL BOY", una commedia drammatica musicale di Shimmy Marcus, in cui è un annoiato diciassettenne (di anni ne ha 24, ma il suo visino imberbe gli consente ancora di interpretare ruoli da adolescente) dell'Inghilterra del Nord, affascinato da una parrucchiera più grande di lui. Pur di starle accanto la segue fino al Wigan Casino, un locale dove si suona e si balla il Northern Soul e si appassiona a quella musica.
Nel 2011 sono quattro i film che lo vedono tra i protagonisti:
È Roy in "7 LIVES" di Paul Wilkins, poi è protagonista del film "GHOSTED", dramma carcerario opera prima di Craig Viveiros, nel ruolo di un giovanissimo detenuto, il quale, appena arrivato dal carcere minorile viene fatto oggetto delle attenzioni particolari di un detenuto psicopatico che lo violenta nelle docce. Trasferito nella cella di un detenuto modello, questi cercherà di proteggerlo anche a rischio la sua incolumità, fino a quando i fantasmi del loro passato non li raggiungono inesorabilmente.
Anche in questo film Martin continua a fare sfoggio delle sue doti recitative e al Torino Film Festival 2011, dove la pellicola è stata presentata in concorso, vince il premio come miglior attore protagonista.
È la volta poi di "FOUR", lungometraggio di John Langridge, in cui interpreta il ruolo di Lover; e infine di "HOW TO STOP BEING A LOSER", di Dominic Burns, nel ruolo minore di Adam.
Il 2012 rappresenta un altro momento magico per la sua carriera, che lo trova impegnato in ben quattro pellicole di cui è splendido protagonista.
Il primo della serie è l'horror "WHEN THE LIGHTS WENT OUT", su una famiglia dello Yorkshire che si trasferisce nel Maryland nella sua casa dei sogni, che ben presto si trasformerà nella sua casa degli incubi. Infatti la casa è infestata da un Poltergeist che comincerà a molestarli con reiterate manifestazioni inquietanti.
Segue il film "STRIPPERS vs WEREWOLVES", un horror di discreta fattura in cui succede che il capo dei licantropi muore accidentalmente in un locale di striptease. Le spogliarelliste che lavorano nel locale hanno allora tempo fino alla prossima luna piena prima che il branco di jack si faccia vivo per vendicarlo.
Il terzo film interpretato da Compston nel 2012 è il dramma "SISTER". Ambientato in una stazione sciistica è incentrato su un ragazzino costretto a rubare ai turisti per sbarcare il lunario. Un ragazzo che vorrebbe avere una vita regolare come la maggior parte dei suoi coetanei e invece deve fare i conti con una realtà familiare molto complessa ed estremamente particolare.
L'ultimo film della stagione è "PIGGY" un thriller duro e violento in cui interpreta il ruolo di Joe, un ragazzo tranquillo un po' annoiato dalla vita, a cui viene ucciso l'amato fratello. L'aiuto che gli offrirà PIGGY, migliore amico del fratello ucciso, gli farà ritrovare la gioia di vivere proiettandolo in un modo fatto di vendette, sangue e morte.
Nei mesi di giugno e luglio 2012 Compston ha recitato pure nel dramma poliziesco della BBC "Line of Duty", molto apprezzato dai telespettatori, di cui è stata annunciata la seconda stagione.
Nel 2013 Martin torna alle sue radici scozzesi per interpretare il ruolo principale del film "THE WEE MAN" diretto da Ray Burdis, che racconta la vita del famoso gangster di Glasgow, Paul Ferris.
Martin Compston è single, è ammiratore di SHARON STONE, attualmente vive sulla costa occidentale della Scozia in compagnia di due grossi pastori tedeschi, Cookie e Buster, che considera i suoi migliori amici.
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 30/09/2013 16.21.00
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