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FOLLIA
...Ovvero il desiderio di far riconoscere il proprio desiderio
Sei ammalata, Rosa
l'invisibile verme
che vola nella notte
nella tempesta urlante,
ha scoperto il tuo letto
di cremisi gioia,
e il suo oscuro segreto amore
ti distrugge la vita.
("The Sick Rose", William Blake)
David McKenzie traduce in film l'omonimo successo letterario di Patrick McGrath.
La storia ci presenta Stella Raphael, costretta a vivere assieme al figlio Charlie nei pressi di uno ospedale psichiatrico in cui il marito, il medico Max Raphael, ha trovato un nuovo impiego. In questo ambiente le irrequietezze di Stella troveranno concretezza con l'ausilio di un ospite della struttura, un giovane artista uxoricida di nome Edgar Stark, paziente del Dr. Peter Cleave.
L'ossessione è ingordigia e la passione non è altro che ossessione. Le passioni raccontate in questo film sono esclusive, sono sorde ai bisogni dell'altro.
Un logorante rapporto matrimoniale porta la protagonista ad un deterioramento morale e psichico tale da farle infrangere quei valori medio borghesi di cui pare nutrita e con i quali sembra convivere armoniosamente da sempre.
Uno dei primi colleghi del marito che Stella (Natasha Richardson) ha l'obbligo di conoscere è l'ambiguo dottor Cleave (Ian McKellen), uomo dallo sguardo sornione e dalla postura oltremodo elegante che stona con lo scenario di fondo, magnetizza immediatamente Stella e lo spettatore che con lei si identifica.
Questo medico dall'apparenza glaciale, che immediatamente afferma di non sentire la necessità di vivere passioni poiché si ritrova già immerso in quelle altrui, è un uomo calcolatore, un esteta che adora il potere; ama difatti poter gestire e controllare la libertà dei suoi pazienti ed adora poter costringere i suoi colleghi a seguire le sue direttive. Egli è il "sadico" che gioca con le passioni altrui, perchè i suoi oggetti del desiderio gli vengono costantemente negati o sottratti.
Edgar (Marton Csokas), il "giocattolo" preferito del Dr. Cleave, è un nerboruto giovane di buona volontà che vede riflessa la propria solitudine nello sguardo di Stella; ma l'intesa non si esaurisce qui.
Egli infatti godendo di alcune libertà particolari riesce ad interagire con questa donna schiacciata dal peso della solitudine.
Stella si fa toccare, facendo così cadere tutte le sue buone intenzioni e palesando pulsioni primitive.
In questo luogo l'erotismo è però dannazione. I medici borghesi, benpensanti ed oltremodo stereotipati medicalizzano il sesso e quindi lo curano, cercano di soffocarlo e ciò non può portare ad altro che al sacrificio del soggetto realmente passionale.
Il regista compie un'ardua impresa proponendo un film così asciutto e diretto; infatti scade a tratti nell'esasperata rigidezza inglese e quasi cristallizzazione delle emozioni.
Per quanto riguarda il cast, è da considerarsi encomiabile la prova offerta da Natasha Richardson nei panni di Stella, che riesce da sola a dare un valore aggiunto al film.
Non troppo convincente Marton Csokas che, sebbene aiutato dal fisico, non riesce a far trasparire dai gesti e dallo sguardo quella follia d'amore di cui tanta letteratura e molta cinematografia ci hanno nutrito più degnamente.
Insipida anche la prova di Hugh Bonneville (Max Raphael), costretto in un ruolo gretto e meschino; non è purtroppo possibile valutare se Liam Neeson (nome citato più volte per il ruolo) lo avrebbe saputo impersonare in modo meno anonimo.
Buona invece la prova di Ian McKellen, sempre affascinante e sempre pericoloso.
Nessuna nota per il resto del cast, in quanto data la superficialità con cui gli sceneggiatori hanno trattato i personaggi non protagonisti non credo si debba perdere tempo a parlarne.
Veramente ottima la scenografia, che ha come ambientazione prima l'Inghilterra poi il Galles e ci proietta in un periodo ed in un ambiente a noi lontani ma che riusciamo quasi a toccare.
Ottima anche la fotografia firmata Giles Nuttgens.
Nel complesso quindi un film che merita la visione, senza che ci si aspetti un capolavoro di originalità o di maestria.
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Recensione a cura di foxycleo - aggiornata al 11/10/2007
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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