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Siete uno di quelli che appena aprono la pagina di un giornale vanno subito a leggere l'oroscopo? Al mattino accendete la radio solo per conoscere cosa vi riserva la giornata grazie alle previsioni astrali? Fremete in continuazione a causa delle pene amorose?
Niente paura, il sito americano del film "La verità è che non gli piaci abbastanza" mette a disposizione un quiz dove potrete finalmente conoscere il vostro destino sentimentale, potrete sapere subito se il partner a cui state puntando è quello che fa per voi.
Ma allora a cosa serve andare a vedere il film? Già, bella domanda...
Non promettiamo di poter dare una risposta.
Chissà se vi appassionerete alle vicende di questo successone americano che ha incassato ben 60 milioni di dollari dopo le prime tre settimane di proiezione. Si racconta di giovanotti più o meno (soprattutto meno) cresciuti in quel di Baltimora, alle prese con coinvolgimenti amorosi che si intrecciano tra di loro in un vortice di equivoci, fraintendimenti e fatalità.
Il "giro di valzer" che ne scaturisce è di basso livello: sembra di assistere a uno spensierato gioco svolto tra bambini di quinta elementare (il "traffico di cuori" che viene raccontato dai vari episodi, vista la profondità, non può aspirare alla Scuola Media).
Tante, troppe, altre commedie sentimentali di questo tipo hanno invaso quest'anno i nostri schermi, tutte senza ispirazione, divertite ma non divertenti, piene di battute insipide e insopportabili, vuoti a perdere mentali abbandonati dagli sceneggiatori e raccolti dai malcapitati spettatori.
Eppure il libro (scritto da Greg Behrendt e Liz Tuccillo) dal quale è stato tratto il film è simpatico, breve, essenziale, si presenta come un "manuale per smascherare le scuse che gli uomini raccontano e le donne si bevono", civettando un po' le mode delle guide pratiche del momento che vorrebbero i lettori interessati a indagare sui segreti della vita di coppia, su come tenersi stretto il maschio (o la femmina) di turno o su come essere un perfetto fidanzato.
Manca da qualche anno il buon prodotto medio americano che garantiva un livello qualitativo accettabile e che sembra ormai coperto da uno spesso strato di polvere e nascosto da una fitte coltre di nebbia.
Anche questa pellicola, infatti, si inserisce nel filone delle commedie sentimentali urt(ic)anti e sciocche, noiose e irritanti per la superficialità con cui vengono disegnati i personaggi. "La verità è che non gli piaci abbastanza" è edificato su una rappresentazione oramai superata del conflitto tra i sessi e questo non può che generare retorica a palate.
Quello che dispiace, oltretutto, è il comportamento del pubblico in sala, che seguiva il film e che rideva sguaiatamente a battute neanche troppo argute (ma si sa, de gustibus...) e si permetteva di prendere in giro e schernire il personaggio di Jennifer Connelly nell'unica scena veramente drammatica del film, in cui l'attrice rompe uno specchio per rabbia e frustrazione.
Il personaggio più riuscito, quello più tenero e vero è stato affidato a Ben Affleck; l'attore oltretutto ha una bella gestualità ed espressività.
Le due Jennifer (Aniston e Connelly) sono petulanti statue di cera, facilmente individuabili grazie a una monoespressività disarmante.
Kris Kristofferson è un padre che dispensa perle di saggezza e che risolleva l'animo del film nelle poche scene in cui compare.
Gran parte del cast era davvero promettente ma è stato completamente sprecato; basti vedere le parti assegnate a Scarlett Johansson e a Drew Barrymore, sospese troppo sfacciatamente tra donne tentatrici o sagge dispensatrici di consigli.
Che dire, alla fine, di questo film?
La verità? È che... Non ci piace abbastanza.
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Recensione a cura di pompiere - aggiornata al 25/03/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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