Voto Visitatori: | 5,48 / 10 (27 voti) | Grafico | |
Eugenio Cappuccio, dopo aver trattato garbatamente e causticamente del mondo dei tagliatori di teste con "Volevo solo dormirti addosso", torna a dirigere una pellicola dal titolo lungo e di non immediata comprensione, occupandosi del mondo dello show-biz nei suoi aspetti meno dorati.
Protagonista della storia è il personaggio di Piero Cicala (Emilio Solfrizzi), che ha cantato una sola estate (nomen omen) e ora dopo trent'anni è disilluso, stanco e intristito dall'incipiente vecchiaia e dalla non felice condizione economica.
La prima parte del film introduce Cicala nel suo nuovo ambiente e nel suo attuale lavoro di cameriere a Savelletri, un paese di marinai in provincia di Brindisi (anche se i comprimari e di conseguenza il loro accento è spiccatamente di Bari città).
Il mare d'inverno e il cielo grigio contribuiscono a creare un'atmosfera malinconica che rende le perplessità dell'ex cantante a tornare sulla scena, ma alla fine dopo tanto pensare il povero Cicala si lascia sedurre dalla sirena televisiva e va a Roma a partecipare a "I migliori anni", trasmissione popolarissima che però svolge suo malgrado l'ingrato compito di riesumare vecchie glorie e di mostrarle al pubblico brutalmente invecchiate.
Roma è mostrata di sera nel vortice del traffico e delle luci, contrapposta alla crepuscolare e lenta Savelletri, mostrata di giorno quasi a enfatizzare la distanza tra le due realtà vissute da Cicala.
Il backstage dello show è mostrato con primi piani e sequenze veloci perché lo spettacolo non aspetta nessuno, brucia, macina, corre.
Ne sa qualcosa la top model Talita Cortès (Belèn Rodriguez), celebratissima e attorniata da una pletora di assistenti. I destini di due persone tanto diverse finiranno per incrociarsi...
L'intento del regista è nobilissimo: scrostare la doratura del mondo dello spettacolo, dare un'anima a una modella osannata come corpo (la Cortès è bella, adorata dai fans, ricchissima, ma cinica, sola, consapevole di dover cedere il passo a breve a un'altra meteora e terrorizzata dalle malattie e dal decadimento), mostrare come vive il ritorno sia pur momentaneo al successo un ex cantante ormai dimenticato da tutti. Ma, anche Cappuccio, non manca di cadere nella trappola usata e abusata dalla commedia all'italiana da oltre quarant'anni e così anche la Rodriguez come bellona di turno mostra le sue grazie gratuitamente, permettendo a Solfrizzi di lasciarsi andare con frasi poco allusive e decisamente esplicite (vedi la scena al telefono).
Toni lievi, un tantino monocordi per una storia dolce amara con un finale aperto a un futuro migliore. Protagonisti validi sono il quarantasettenne Solfrizzi bravo a interpretare un uomo ormai sulla sessantina e a portare sulla scena tutta la sua insofferenza, e Belèn che interpreta se stessa e sicuramente mostra più sicurezza e capacità rispetto alla precedente prova natalizia. Bella la fotografia che fa assurgere la Puglia e il suo litorale ma anche la Roma by night a valide coprotagoniste, un cenno alla simpatica hit di Cicala: "Io, te e il mare" e alla canzone più bella e più seria che non ha mai cantato in pubblico.
Giudizio positivo.
Commenta la recensione di SE SEI COSI', TI DICO SI' sul forum
Condividi recensione su Facebook
Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 05/10/2011 15.00.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
Ordine elenco: Data Media voti Commenti Alfabetico
in sala
archivio