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"Con lo scenario adatto, le donne possono tutto" scrisse, a ragione, Oscar Wilde. E qual scenario più adatto, ad una donna, se non quello di una squallida e monotona vita coniugale, inconclusa ed inappagante, all'improvviso sconvolta dall'arrivo di un inaspettato e surreale personaggio, che con la sua sola presenza, ridesta sopite emozione, pizzica corde da tempo dimenticate, con ingenua perversione e sconsolata bellezza?
E' quello che accade all'incantevole e sessualmente frustrata Andy Mc Dowell, nei panni di Ann, la giovane sposina di un avvovato in carriera (Gallagher) che, respinto nei propri intimi desideri, cerca conforto tra le braccia della volgare e decisamente più sensuale cognata (San Giacomo), e accoglie in casa un vecchio compagno di scuola, (un ottimo e decisamente intrigante James Spader) che dotato di una delicata bellezza, di una mistica aura di sensualità celata, di uno spontaneo erotismo, e di una macchina da presa, mette in crisi la vita della coppia e sconvolge l'esistenza della timida Ann, travolta in un turbinio di emozioni e azioni a lei così poco familiari.
Si apre così una commedia graziosa dalle tinte pastello, in cui i protagonisti ruotano attorno ad una dimensione erotica sottile e psicologica, dai dialoghi intelligenti e pregnanti, lasciandosi dietro il velo amaro dell'apparenza e adoperando il sesso come chiave di lettura delle proprie vite, che si rivelano (letteralmente) nella loro nudità.
Si gode di una sessualità parlata, acuta, simbolica, in cui ciò che appare perverso e "peccaminoso" si rivela più genuino ed innocente della corrotta normalità, e si gode di un film che sottolinea la sottigliezza della mente, la potenza e l'incontrollabilità dei piccoli cambiamenti, in cui l'uomo e la donna perdono e si scambiano i ruoli, e colei che aveva bisogno di protezione, e di essere guidata, protegge e guida a sua volta.
La donna può dunque tutto, come diceva il caro Oscar Wilde, nell'ambiente adatto, e l'uomo (Soderbergh aggiungerebbe sorridendo) può tutto, nell'ambiente adatto, se gli è data la possibilità di non essere uomo...
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Recensione a cura di Baba o'Riley - aggiornata al 12/12/2003
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