bianca (1984)

L'incapacità di instaurare relazioni, la ricerca di una perfezione che Michele Apicella cerca nella vita quotidiana, ma che non esiste, se non nell'esattezza della matematica, materia che insegna in una scuola folle.
Un racconto quasi onirico e assurdo, la storia di come le manie portino ad un'inevitabile inadeguatezza in qualsiasi situazione perché l'imperfezione esiste e bisogna convincerci. Nanni Moretti con questo pellicola é precursore di un certo tipo di cinema, che influenzerà tanti autori successivi. Ogni scena é memorabile, ogni dialogo fondamentale, il personaggio di Michele é scritto perfettamente e in questa comicità unica e grottesca, completamente fuori dagli schemi, si inserisce alla perfezione. Veramente un capolavoro di un genere non catalogabile, tanta bellezza nella forma quanto nei contenuti che fanno riflettere.
Stupendo

Un racconto surreale di un personaggio pieno di manie ed ossessioni, condito con il solito humor tipico di Moretti. "Bianca" è un film pieno di scene memorabili, che quasi sempre vanno a sottolineare la solitudine del protagonista, schiavo delle proprie ossessioni e più interessato alla vita degli altri che alla propria, fino all'arrivo di Bianca, colei che cambia un po' le cose. Un ritratto agghiacciante e allo stesso divertente dell'animo umano, che lo fa annoverare tra le pellicole migliori di Moretti.

Gran film di Moretti ,perfettamente invecchiato e sempre attuale .
Una discesa nella psiche di una persona per la quale non esistono le mezze misure e che pensa di conoscere le persone attraverso le loro abitudini e le loro scarpe , quasi senza interagire con loro , e quando lo fa magari rimanendone deluso scatta la violenza .
Profondo e disturbante , con una bella colonna sonora anni 70 , meriterebbe sicuramente una visione ancora più accurata , comunque è forse il migliore di Moretti

Primo film in cui Moretti inizia a mettere la propria verve di scrittura al servizio di una sceneggiatura vera e propria con un film vero e proprio. Apicella è un personaggio fantastico, purtroppo vittima della recitazione terribile di Moretti (destino questo condiviso con tutti gli altri attori). Purtroppo questo film, assieme a tante scene memorabili, ha anche una grande colpa: aver lanciato la carriera di Laura Morante, una delle peggiori attrici del cinema italiano.

Ho rivisto recentemente questo vecchio film di Moretti ,che già all'epoca dell'uscita avevo notevolmente apprezzato e debbo dire che a distanza di trent'anni non è minimamente invecchiato. Il regista si misura con un genere atipico rispetto ai suoi standard narrativi. In questo film il personaggio intorno al quale ruota la storia è uno psicopatico , un ossessivo-compulsivo,stravagante e imprevedibile, a volte imbarazzante per i suoi bizzarri comportamenti, arriva a commettere l'omicidio solo perché i suoi amici non agiscono come lui si aspetta , lui che non vive la propria vita ma quelle degli altri , i suoi vicini , gli amici che devono corrispondere alle sue aspettative. Incursione interessantissima nella psiche umana. Michele non è un criminale,ma un uomo qualunque affetto da problemi esistenziali, di autostima, incapace di condurre una vita autonoma,si specchia solo in quelle degli altri , che devono essere matematicamente perfette, perché lui ripudia qualsiasi imperfezione o anomalia, i suoi conti devono tornare.

Per Michele, professore di matematica, la sua materia pur nella sua astrattezza esprime chiarezza: o bianco o nero, non ci sono sfumature. Le sfumature non vengono apprezzate ed applicate alla vita, rendono il protagonista stesso un intollerante. Il suo è un personaggio infelice, perdipiù incapace di essere felice e si nutre della felicità degli altri o almeno del quadro che si è fatto sugli altri. In un procedimento analogo a quello di Hitchcock nella finestra sul cortile, dal suo terrazzo osserva e immagina. Nella sue ossessioni patologiche cerca in tutti i modi di applicare ai suoi amici la sua idea di felicità, rimanendone deluso e tradito.
Bianca opera una cesura piuttosto netta rispetto alle opere precedenti di Moretti. Si ripropongono le tematiche del regista ma sotto la patina di film di genere, anche se molto sui generis. La struttura narrativa acquisisce maggiore solidità. Un film in cui si ride, ma in maniera molto amara, perchè il personaggio di Michele esprime una disperazione ed una solitudine profonda. Sotto questo aspetto Michele Apicella, alter ego morettiano, è molto vicino al personaggio di Olga di Ecce Bombo.

Un professore compulsivo, pittoresco e psicotico, ossessionato dalle scarpe altrui attraverso le quali misura la psicologia, la personalità e le frustrazioni della gente, incapace di occuparsi della propria vita, sarcasticamente indaga quella degli altri, la giudica e la condanna. Una pellicola idonea ad ogni tempo, più che mai a quello attuale, in cui spesso ci si ritrova a fuggire dalle relazioni che invischiano così da evitare la sofferenza della loro sicura fine. Bello quanto assurdo, un Moretti coinvolgente. Qui il suo talento artistico spesso monocorda ci sta benissimo.

Rispetto a tutti i film di Nanni Moretti che ho visto questo è il meno peggio, però non sono comunque riuscito a capire dove la pellicola volesse andare a parare. Recitazione rivedibile così come il finale.

Recuperato dalle anticaglie del cinema italiano, Bianca è un film sorprendentemente moderno, acuto, attraversato da arterie malinconiche ma anche comiche, surreale, ossimorico (l'indiscreto che si sente invaso nella sua privacy), cadenzato ma senza sbadigli, che nelle musiche e nel copione lambisce il noir con rimandi all'ultimo Hitchcock (Frenzy).
Le imperferzioni del registro attorale non sempre elevato (nonostante la bravura trasognata e paranoide di Moretti, tra le sue migliori interpretazioni) non offuscano i grandi meriti di un film profondo, di esistenzialismo introspettivo ma senza condanne sociali.
Alcune scene topiche: il tripudio di cioccolata (la passione culinaria di Moretti, visto che la sua casa di produzione si chiama Sacher...), la scena sul terrazzo culminata con la sfuriata alle piante ed i dialoghi sulle scarpe, come metafora di un'ossessione superficiale per un'ideale di felicità troppo sublimata per essere realizzabile (condensata nella frase autodistruttiva: "io ambisco solo alla felicità assoluta, senza ombre").
Un buon inizio per riscoprire il cinema di Moretti (come Borotalco per quello di Carlo Verdone o Ferie d'Agosto per Paolo virzì).

Rimasto favorevolmente colpito da LA MESSA E' FINITA e incalzato dall'utente Niko.g, ho deciso di vedermi BIANCA di Nanni Moretti. Lo stile della regia e la direzione degli attori è pressoché la stessa, la normalità della nevrosi (o viceversa) viene spinta fino al paradossale, senza calcare la mano sulle caricature dei protagonisti, qualità presente anche nel film successivo, però la storia qui è sicuramente delirante, in pratica tutto sembra normale a dispetto di una certa follia di fondo: la bizzarra scuola "Marilyn Monroe" con la foto di Zoff che alza la coppa del mondo al posto dell' immagine di Pertini che compare in tutte le classi, il pittoresco corpo docente, gli alunni che interrogano gli insegnanti, il famosissimo bicchierone di nutella, ma soprattutto i conflitti interiori di Michele, le sue manie. A inizio film pensavo che Moretti recitasse con alcune imperfezioni de LA MESSA E' FINITA, invece a lungo andare il ruolo è proprio adatto a lui, convincente, schizzato ma realistico senza strabordare, riuscendo a rendere perfettamente i dilemmi dell'uomo moderno; la sua poteva essere una macchietta invece riesce ad essere divertente ma non stupido, e malgrado le azioni che compie non risulta inquietante anzi, ne evince una certa indulgenza. Dialoghi geniali. La buona colonna sonora è usata in maniera giusta, non accentua quasi mai gli avvenimenti; la scelta dei brani musicali è ottima con predilezione verso gli anni 60 (deve essere un pallino del regista), attuando un amarcord musicale presente anche nel film dell' 85. Eccellente. Peccato che ho scoperto la cinematografia di questo cineasta relativamente tardi, perché almeno su questi 2 film che ho visto mi piace parecchio. 26° posto nella classifica italiana 1983/84.

Film particolare, commedia dai risvolti drammatici. Ritratto delirante di una solitudine che porta a deliri, un'alienazione che può divenire delittuosa. Bravo Nanni Moretti, buon film davvero.

Fortissimo questo film, anche se bisogna dire che Moretti non è un genio (espressioni monofacciali, regia elementare) però molto spesso recita dei dialoghi formidabili. Non è assolutamente da sottovalutare, gli spunti che il film offre sono tanti e ben argomentati, tutti guidati da un nerissimo senso dell'umorismo. Il finale mette volutamente un po' di confusione in testa.

Va bene lo stile amatoriale, ma così è troppo. Ha rovinato un film con ottimi spunti.
Mi dispiace dargli un voto basso.

Film di una noia incredibile, il nulla assoluto interpretato e diretto dal nulla fatto a persona, non c'è niente di veramente interessante tranne l'egocentrismo e la spocchia del protagonista/autore che si esprime in vaneggiamenti sensa senso autocompiacendosi, non vedevo l'ora che finisse, 1 ora e mezza gettata nel cesso a guardare un capolavoro si, ma di sciatteria.

Senza dubbio uno dei lavori migliori di Nanni Moretti, il primo in cui riesce a far confluire lo stile amatoriale e poco coeso dei primissimi lavori in un'amalgama affascinante e, bisogna dirlo, frammentata (e nonostante sia sperimentale anche coinvolgente).
Commedia agghiacciante, giallo sui generis, dramma esistenzialista atipico: in poche parole, un cinema personale e originale senza appigli col cinema classico, una rottura che non rinuncia a viziare un proprio pubblico di nicchia con le sue battute cult, la trama anticonvenzionale, la sconsolazione che avvolge lo spettatore sin dai titoli di testa.
Inoltre Moretti attore in questo caso è un valore aggiunto, perfettamente calato nel ruolo di disadattato e alienato (dalla società, dalla cultura, dai sentimenti), un pazzo che non può che trovare (s)conforto nella sua malinconia.
Un pittore folle che distrugge le sue tele per timore di affezionarsi troppo e restarne deluso. O le imbratta di nero (rosso?).

"Continuiamo così, facciamoci del male" battuta entrata nell'attualità di sempre!
Film sulla solitudine (consapevole) e sul non essere in grado si seguire i tempi che cambiano. uno dei pochi film in cui la Morante non ti annoia con la sua monoespressività. non mi son pentito di riguardarlo anziché vedere la partita in tv (dato cha avrei voluto che perdessero tutt'e due le squadre in campo!)

Un film psicologico, senza filtri, un uomo paranoico e logorroico ma con principi sani e primitivi si scontra con una società in evoluzione. La metafora delle scarpe è bellissima.

A mio avviso il migliore di Moretti.
Profondo, divertente, malinconico, introspettivo.

Ritratto spietato di un sessuofobo disadattato, un personaggio al limite in eterno conflitto con i suoi - alti - ideali e le sue troppe debolezze. E' un film che pur essendo diseguale mantiene una certa fluidità di scrittura, certamente molto amaro, sferzato qua e là da lampi di geniale comicità che lo alleggeriscono ma allo stesso tempo lo rendono più complesso. Ma si sarebbe dovuto chiamare Michele, e non Bianca, tanto il personaggio di Moretti è ingombrante e capace di fagocitare, in quanto a interesse, la quasi totalità degli altri personaggi all'interno del sauo stravagante universo ( il finale un pò lezioso lo dimostra ).E se Nanni è bravo la Morante l'ho trovata un pò ingessata.

Film in bilico tra giallo e grottesco, con diverse scene e personaggi esilaranti che rimangano impressi.

Buon film di Moretti.Bravo sia avanti che dietro la macchina da presa,Molto bene anche la Morante

7 meritato. rimane uno dei registi più interessanti

Un reietto che non si adegua ai canoni tradizionali della società e per questo motivo rimane solo e viene colpevolizzato per un presunto omicidio. Fin qui , il soggetto potrebbe anche essere interessante. Ma siccome le capacità attoriali di Nanni Moretti e della sua équipe sono pessime, il risultato assomiglia ad un saggio di fine anno di una compagnia di attori amatoriale.
Anche le scelte registiche sono troppo "sperimentali" come il vasone alla nutella o la risata grottesca del preside. Film molto pretenzioso,ma vuoto e diretto senza alcun talento artistico.

Molto bello. Una storia diversa da altre. Un uomo troppo rigido e razionale da accettare cambiamenti di forma; probabilmente malato.
Unica pecca: finale molto prevedibile. Ma non era un giallo, quindi è ok

Michele Apicella, di nuovo, si chiama il protagonista, professore di matematica (quindi un uomo anelante a una regolamentazione, a una codificazione delle cose) ma esprime un disagio costante: possiede addirittura dossier sulla vita delle persone attorno a lui, è talmente compreso nella propria solitudine fatta di sicurezze e richiamo ai valori tradizionali da non accettare cattive condotte di amici e conoscenti. Finchè Bianca (una già affascinante Laura Morante) non giunge a far breccia nell'isolamento a portata di mano; il problema è che effettivamente, il protagonista ha a che fare con una scuola in cui vige un ordinamento quasi psicotico, il prossimo non gli piace proprio, e comunque anche il mondo esterno fa di tutto per farlo sentire "diverso", non accetto. Permeato di un umorismo sardonico e surreale che ne accentua l'intelligenza con cui è costruito, "Bianca" è uno dei film più moderni, e belli: l'immagine di Moretti-Apicella che mangia pane e Nutella con foga disperata, il suo non saper stare accanto a qualcuno in un letto, gli sproloqui folli del personaggio, fanno partecipi di una pellicola molto più dolorosa di quanto non appaia ad una prima visione. Vent'anni e più dopo, è un film attualissimo.

Affresco surreale e tagliente di Moretti sulla paura degli altri, sulla paura dei sentimenti, una figura senza pelle, isolata nel suo mondo disturbato da fobie e vittima di una società incapace di esistere come egli vorrebbe.
Inaccettabile tradire l'amore, la fiducia e il rispetto del prossimo......
....tra ironia e tragedia.
Primo capolavoro di Nanni

Ecco il primo vero film di Nanni Moretti. Con "vero" si intende un prodotto di un regista che finalmente ha un suo modo di fare cinema, ha un suo stile, e per un cineasta questa è una cosa veramente fondamentale. Ancora una volta un Moretti solo, che si trova alle prese con una scuola surreale e con una donna, Bianca, interpretata magistralmente da Laura Morante. La scena migliore è sicuramente quella delle "scarpe", una descrizione di Moretti che forse anticipa le tematiche del primo episodio di "Caro diario", così completo nel descrivere aspetti della gente etichettate spesso come insignificanti (secondo me egli è un mancato psicologo, ruolo che infatti interpreta in due suoi film).

Definire in una unica parola "Bianca" di Nanni Moretti non è facile, il regista/attore presenta una storia veramente, sul piano tecnico, poco "cinematografica" e molto diretta che esorbita perennemente fra commedia, ironia e dramma.
In "Bianca" si respira costantemente un alone di surrealismo, seppur i personaggi siano "comuni" svolgono di conseguenza funzioni anomale e rendono la pellicola sarcastica e la distanziano perentoriamente dai lidi dell' "usualità".

"Bianca" è un po' la sintesi di quel tipo di Cinema (anni 80) che portava con grande successo Massimo Troisi sulla scena, Cinema che si avvaleva di un lavoro tecnico sicuramente buono ma privo di eccelse enfatizzazioni, le uniche "modifiche" avvenivano nel contenuto, ossia nella psiche dei personaggi.
Moretti un po' come Troisi, dietro si nascondono metafore e comportamenti del singolo che dopotutto non è altro che la fotografia della massa. Evidenziati i problemi caratteriali, i complessi, il delirante perfezionismo così forte di un uomo da essere giustamente inverosimile.

"Bianca" dunque merita la visione, le atmosfere aiutano molto, le musiche anche.

Un film introspettivo che scava in modo magistrale nel profondo di un'anima e di una mente malata. Solo la sensibilità e il rigore di Moretti potevano trasporre in pellicola il dramma della solitudine e del bisogno dell'amore assoluto. Un bisogno morboso che rende prigionieri e che divora tutto perché non accetta imperfezioni, anche quando la felicità è a portata di mano, anche quando nella vita arriva Bianca...

Secondo film del vecchio Moretti che vedo: rispetto ad Ecce Bombo qui la trama e` piu` articolata e non sono solo singole scene disarticolate a rimanere impresse nella memoria.

Non sapevo niente di questo film, e nei primi minuti sono rimasto spiazzato per quanto fosse folle e spiazzante (per i canoni di Moretti e in generale per il cinema Italiano), ma dopo un po' ne ho preso coscienza e me lo sono goduto.
La foto di Zoff in classe mi ha fatto ridere per 10 minuti.
Si ride di gusto, si rimane interdetti e si riflette: film geniale e agghiacciante

Pellicola coraggiosa dI Moretti, quando non è palesemente politico lo ritengo il più grande comico e sceneggiatore moderno. Se Bianca fosse uscito nel 2010 avrebbe surclassato qualsiasi altro prodotto in proiezione. Strepitoso Nanni.

"Lei sta facendo il tunnel? La sacher tortaaaaaa"

Introspezione, amori difficili, nevrosi sociale, surrealismo... Insomma, c'è tutto quello che mi aspetto da Moretti in questo film. Molto bene.

Personaggio straordinario quello interpretato e inventato da Moretti,qui forse nella sua migliore interpretazione!
Ossessionato dalla vita degli altri perche una propria non ce l'ha,pessimo come insegnante e come figlio!
Bianca risvegliera' in lui tutti i sentimenti ricercati da tempo...tutto confezionato con il grottesco solito ai film di Moretti,almeno ai primi film,e con un pizzico di mistero!
Raro caso di cinema d'autore Italiano degli anni '80!

Fa un po' di tutto, anche se tutto quello che fa è bello ma inutile, un po' come la matematica pura: magari non serve, ma è sublime.

Dal bravo Moretti un convincente mix tra commedia, sentimentale e giallo, con un colpevole per il quale, alla fine, non si può proprio provare però odio o disprezzo, proprio come in un La ragazza del lago.

Famosissima la scena con la gigantesca Nutellona, gran bel gruppetto di attori (Moretti poi è credibilissimo nel ruolo, sia come prof che come paranoico, e vale la pena citare anche un giovanissimo Salemme) per un film diverso dal solito, molto sentito, molto ben diretto e sceneggiato.

Da non perdere.

Molto tempo fa, lessi qualche critica sostenere che Bianca di Moretti dovesse molto a Delitto e Castigo di Dostoevskij...
Michele Apicella è un idealista puro, ma gli ideali, a seguirli davvero portano in manicomio o in prigione.

SPOILER

è un film molto morettiano, quindi logicamente rischia di non piacere a tutti. é bellissimo il dialogo finale e

SPOILER.

quando la commedia faceva pensare e non mostrava culi e tette. momenti di ilarità si alternano alle manie feticiste/ossessive di un uomo la cui caratterizzazione ambigua affascina e intrattiene. il finale mi è anche piaciuto parecchio... voto 8 - 8,5

SPOILER

Film delirante e pretestuoso, che sfrutta piuttosto male le possibilità del genere grottesco. Ambientazioni e scenografie insipide, psicologia dei personaggi secondari pressoché nulla. L'idea di fondo del film - ovvero la descrizione di un uomo completamente slegato dalla realtà, che rifiuta di adeguarsi alle regole moderne del "contratto sociale" - è sviluppata banalmente e con eccessivo narcisismo.
Nanni Moretti dovrebbe trovarsi un alter-ego sul grande schermo, dato che lui come attore è decisamente monocorde, non ha espressività, né facciale né vocale. Molte battute del film sarebbero risultate più divertenti se solo lui avesse nozione dei tempi comici.

film bello e appassionante, tra i piu' riusciti di nanni, incentrato sull'alienazione sociale di un professore di matematica incapace di confrontarsi e inserirsi nella società; e neanche la relazione, breve e intensa, con bianca, riuscirà a risollevarlo.
stile sempre inconfondibile, molte scene memorabili e il finale da antologia...

Quarto film di Moretti,e tra i suoi più importanti per capire l'evoluzione che il suo personaggio sta subendo dinanzi a una realtà che lo vuole troppo realista e cosciente davanti ai dubbi e le incertezze che caratterizzano i rapporti umani;triste e quasi condannato alla perpetua insoddisfazione di accettare la solitaria condizione della sua vita,Michele punta tutto quello che lui non potrà mai avere su persone che sono genuinamente inconsapevoli della felicità che hanno a disposizione,buttando all'aria sentimenti spontanei cresciuti nel tempo grazie a lunghe relazioni unite dall'amore e dall'affetto reciproco.Per il protagonista,archiviare per sempre una storia d'amore durata per tanto tempo,significa tradire i propri ideali ipotizzati di vita di coppia"felice",che lui ha sempre sognato e mai realizzato,a causa di una infelicità morale e a una totale incapacità di adeguarsi alla vita che bisogna affrontare in futuro,che lo ha portato ad una solitudine volutamente cercata da cui non potrà uscirne mai più.Per combattere il proprio male di vivere cerca di dare un senso alla propria esistenza,tentando una relazione con una sua collega,ma non farà altro che confermare le angoscie che attanagliano il suo stato di uomo sconfitto,mai davvero a suo agio nel riproporre modelli di vita troppo prevedibili e poco consoni al suo modo personale di ragionare.Gli sfoghi di Michele si riducono a grosse mangiate di mega-barattoli di Nutella e al suo lavoro di professore,a cui non sembra credere seriamente più a causa del completo rincitrullimento delle scuole odierne,che nel loro tentativo di apparire moderne,risultano francamente ridicole e improponibili sotto ogni profilo non solo culturale.Tra le sequenze da antologia:il monologo finale sulle scarpe,la grottesca descrizione della scuola "Marilyn Monroe" e la battuta "E continuiamo così,facciamoci del male!"rivolta al commensale che scava sotto il Mont Blanc,senza conoscere la Sacher Torte.Un film straordinario e imperdibile per gli amanti del cinema morettiano,assieme a"La messa è finita"e"Caro Diario",è tra le opere più felici del talentuoso autore romano.

particolare...strano..fin troppo...alcune scene sono senza troppo senso...Azzeccata la coppia Moretti Morante...

Un film particolare,ricco di momenti cult...che è piaciuto anche a miei amici fortementi avversi al caro vecchio Nanni...
Esilaranti i personaggi grotteschi che circondano Michele...
Scalo a Grado calza a pennello con la scena della spiaggia...
Nanni maestoso...

Un'altro film bruttissimo, di nanni moretti (non è una nivtà).

Film dedicato dal presunto regista, all'allora sua amante e compagnia di partito, Bianca Berlinguer.

in genere non apprezzo le stravaganze e lo humour di matrice morettiana, ma questo film è bellissimo...psicologia dei personaggi, comicità e giallo ad altissimi livelli

Il film più risucito sul personaggio di Michele Apicella. Il film è pieno zeppo di personaggi e situazioni memorabili.
E' il ritratto di un uomo decontestualizzato nei galoppanti anni 80, pieno di fissazioni, moralismi, razzismi.
L'analisi dei rapporti umani è molto desolante e il finale del film è forse il più amaro dei film di moretti...

Melodramma con tocchi ironici che è il ritratto di uomo diviso tra i propri ideali di amore ed amicizia eterna e la situazione reale in cui si barcamena tra le sue contraddizioni (

SPOILER). Più di una le scene indimenticabili.

Gran film. Alla faccia di chi dice che solo "il caimano" è felliniano...

Il personaggio di Michele Apicella è davvero interessante ma l'ho trovato troppo esagerato e "calcato" e quindi in certi punti addirittura fastidioso.
Comunque non condanno il film e non mi sento di appioppargi un 2 o un 3 perchè ci sono dialoghi e scene molto interessanti.

Una dramma sulla solitudine, una commedia con innesti di satira sociale e infine un giallo. Il nostro serial killer preferito.

Forse il più riuscito di Moretti, scene e batute da cineteca, mi è piaciuto molto il contrasto tra la solitudine e la paranoia di Michele,e...

SPOILER

Un giovane insegnante, affetto da nevrosi ossessive, insegna nel paradossale liceo scientifico "Marylin Monroe". Nel corso della giornata si diletta ad aggiornare un archivio cartaceo di cnoscenti, perseguita amici di cui non condivide i comportamenti, malmena gli studenti che osano reagire ai suoi metodi d'insegnamento singolari, rifugge la felicità con la giovane insegnante Bianca (cui non è abituato) e torna a crogiuolarsi con le sue manie: le calzature sono il suo punto di fuga per rapportarsi agli altri.
Ogni film è aperto a infinite chiavi di lettura, non mancano gli spettatori che si immedesimano nel protagonista. In realtà Michele Apicella non è altri che Nanni Moretti, Bianca il suo Capolavoro.

Il miglior Moretti e il miglior cinema italiano.
E' un capolavoro che non si dimentica.
A tratti è molto amaro, ma personalmente Moretti lo preferivo così: pessimista e sconsolato.
Grande film, da non perdere!

Un film in cui Moretti si è ispirato alle sue paranoie! Moretti ha diretto e interpretato un film molto originale e particolare dando corpo a tutte le manie sue e di tutti noi. Paranoico, perfezionista, romantico e deluso continuamente dai suoi amici che non si comportano come dovrebbero, il personaggio di Michele rimane uno dei più indimenticabili della sua carriera. E poi c'è la frase cult "su, continuamo a farci del male" applicabile a tante, troppe situazioni della ns. vita.

Uno dei film più belli di Moretti. C'è racchiuso il meglio del suo cinema.

il miglior moretti, mai così convincente

Un film che mi ha molto turbato e coinvolto, forse il più maturo di Moretti. Il personaggio di Michele è parte di tutti noi.

SPOILER

che *******ta!!!!

Qui Nanni inizia a riprendersi addosso, tutto il film ruota intorno a lui e siccome il personaggio nevrotico, pazzo, del professore, gli riesce a mio avviso proprio bene, ne vale la pena
Chissà perchè proprio di matematica? Forse perchè la odia?
Alcune scene sono rimaste nella storia, la nutella, ecc.
Quasi non ci si accorge che è il racconto che parla di un matto omicida e non conta in effetti.

Il capolavoro per eccellenza di Nanni Moretti, a mio parere.

Un film veramente divertente. Scene preferite:

1) la lezione del professore di Storia su Gino Paoli.
2) la risata del preside.
3) l'ultimo gelato della stagione.
4) l'album fotografico.

A pensarci bene ce ne sono tante altre, in questo "thriller comico" veramente unico.

devo dire che sono rimasto un pochino deluso forse perchè non mi aspettavo che nanni fosse

SPOILER
però ci sono delle scene da cappottarsi dal ridere....
ma elenchiamole queste scene giusto per rinfrescare la memoria a viagem

SPOILER

Veramente memorabile, con alcune scene imperdibili. Assolutamente uno dei migliori film di Moretti.

Non sono un fan di moretti, ma questo film è un capolavoro... un ritratto dolce e inquietante di uno psyco killer... consigliato a tutti ... da vedere senza pregiudizi

Bellissimo, anche se pessimista e triste come pochi.

il personaggio di michele apicella è fantastico,una perla rara:ogni suo gesto è imprevedibile,il modo in cui vive il mondo è forse per molti incomprensibile,ma c'è molta verità dietro quelle cose apparentemente assurde che dice.oltre alle ben note scene cult(il barattolone,il discorso sulla sacher)c'è così tanta ricchezza in questo film che è una gioia per ogni cinefilo.

Per me resta il miglior film di Moretti, qui una volta tanto non attore di se stesso. Sarcastico e surreale, cinico e amaro, contiene un infinità di scene cult ormai nel novero della produzione morettiana.
La Morante acerba è brava e fulgida come non mai. Va visto assolutamente e senza pregiudizi.

Bianca E' il film di Moretti. Geniale, anche comico, dialoghi straordinari, ottima recitazione, una Morante da far perdere la testa. Bellissimo!

ironico,surreale a volte comico con una trama gialla che eleva il film allo stato di "gran film"

Il miglior film di Moretti.

com'è possibile un voto così basso...
già solo la scuola...

inarrivabile

beh non è il capolavoro di moretti per eccellenza (che io invece vedrei ad esempio in caro diario - e qui giù con la verdura!) però è un film gradevole che, seppur con un intenso sottofondo malinconico, riesce a regalare veri momenti di pazzia e ironia. splendida la morante, bella e brava (anche se oggi secondo me è al top della sua bellezza, la sua bravura cresce esponenzialmente). musiche morettiane.

Ci sono almeno un paio di scene cult che meritano di essere citate,ma soprattutto:il discorso dettagliato sui diversi tipi di scarpe e sui diversi tipi di camminate e il barattolone di Nutella.
A parte questo,Bianca stupisce per la cura generale della sua struttura,quindi gran parte del merito và alla sceneggiatura.Moretti gira per la prima volta qualcosa che in un certo senso si discosta dalle sue solite commedie,diventando una sorta di commedia-gialla.Bellissimo!

uno dei pegiori film di moretti,uno di quelli che ho meno amato

Quarto film di Moretti,e tra i suoi più importanti per capire l'evoluzione che il suo personaggio sta subendo dinanzi a una realtà che lo vuole troppo realista e cosciente davanti ai dubbi e le incertezze che caratterizzano i rapporti umani;triste e quasi condannato alla perpetua insoddisfazione di accettare la solitaria condizione della sua vita,Michele punta tutto quello che lui non potrà mai avere su persone che sono genuinamente inconsapevoli della felicità che hanno a disposizione,buttando all'aria sentimenti spontanei cresciuti nel tempo grazie a lunghe relazioni unite dall'amore e dall'affetto reciproco.Per il protagonista,archiviare per sempre una storia d'amore durata per tanto tempo,significa tradire i propri ideali ipotizzati di vita di coppia"felice",che lui ha sempre sognato e mai realizzato,a causa di una infelicità morale e a una totale incapacità di adeguarsi alla vita che bisogna affrontare in futuro,che lo ha portato ad una solitudine volutamente cercata da cui non potrà uscirne mai più.Per combattere il proprio male di vivere cerca di dare un senso alla propria esistenza,tentando una relazione con una sua collega,ma non farà altro che confermare le angoscie che attanagliano il suo stato di uomo sconfitto,mai davvero a suo agio nel riproporre modelli di vita troppo prevedibili e poco consoni al suo modo personale di ragionare.Gli sfoghi di Michele si riducono a grosse mangiate di mega-barattoli di Nutella e al suo lavoro di professore,a cui non sembra credere seriamente più a causa del completo rincitrullimento delle scuole odierne,che nel loro tentativo di apparire moderne,risultano francamente ridicole e improponibili sotto ogni profilo non solo culturale.Tra le sequenze da antologia:il monologo finale sulle scarpe,la grottesca descrizione della scuola "Marilyn Monroe" e la battuta "E continuiamo così,facciamoci del male!"rivolta al commensale che scava sotto il Mont Blanc,senza conoscere la Sacher Torte.Un film straordinario e imperdibile per gli amanti del cinema morettiano,assieme a"La messa è finita"e"Caro Diario",è tra le opere più felici del talentuoso autore romano.

Bello

Uno dei migliori film di Moretti, sicuramente quello che più ho amato