Attore in declino, convinto a esibirsi in un pornofilm (L'albero delle zoccole) fa amicizia con un'attricetta con la quale, dopo aver sfasciato il set, comincia un picaresco vagabondaggio attraverso la metropoli.
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Probabilmente è la pellicola più anarchica e delirante di Brass. Un viaggio metacinematografico tra realtà e finzione che il buon Tinto mette in scena con gusto surreale ed onirico,con notevoli picchi grotteschi,infarcendo il tutto con una miriade di citazioni ( Kubrick,Pasolini,Fellini). Nel cast c'è da ricordare un simpatico Merenda e soprattutto le bellissime Senatore e Javicoli che ci regalano anche dei nudi integrali. L'ultimo picco artistico di Brass,un lavoro certamente molto curioso e weird,degno d'attenzione.
Molti collocano ACTION nel periodo erotico di Tinto Brass, invece secondo me è un film ancora pregno di surrealismo, di sogni erotici, un film trasgressivo e allo stesso tempo grottesco.
Nella prima scena vediamo un gangster e una squadra di polizia impegnati in una sparatoria, poi d'improvviso il cattivo si mette a ballare e crolla tutto: è soltanto una scena di un film (dove lo stesso Tinto appare come regista). Sulle prime già si capisce che tipo è il protagonista: è un attore che non è mai riuscito a sfondare e di fatto non ha molto talento ne voglia di impegnarsi. Il suo agente agli estremi gli trova un ruolo in un film porno dove troviamo altre figure cinematografiche come il produttore che non vuole buttare via i suoi soldi e il regista artista, un pò fumato, strambo. Ma anche nei porno non ha molto successo e ben presto si stanca. In quest'ultimo film conosciamo una ragazza "Ofelia" e da qui ACTION diventa un porno on the road.
Per tutto il film si possono trovare in grande quantità parolacce come *******, ****, *****, *****, tutti vocaboli che secondo la psicologia incentrata sulla sfera sessuale indurrebbero forti impulsi a chi li ascolta ripetutamente.
Alcune scene che mi sono rimaste impresse sono adempio la scena in cui l'attrice non riesce a produrre escrementi, oppure il sogno erotico dove al posto dei nasi e delle bocche ritroviamo peni e vagine o ancora i titoli di testa vengono conditi con una scena dove un tizio beatamente piscia sul muro. Mi hanno colpito perché sono scene che anche se rientrano nella sfera sessuale provocano più che altro riso. Molte di esse sono provocatorie come del resto tutte le citazioni che vengono fatta durante il film: si parte con Olmi L'ALBERO DELLE ZOCCOLE, per passare a Kubrick con ODISSEA NELLA SPAZZATURA fino a Renoir con LA GRANDE ILLUSIONE. Ma le citazioni non si estendono solo in campo cinematografico (Visconti, IL CACCIATORE, RAMBO, TAXI DRIVER, IL POSTINO, CASABLANCA, SALO') ma anche in campo letterario (De Sade), in quello teatrale (AMLETO e lo stesso Shakespear), in quello musicale (Edit Piaf), politico (Mao Tse-Tung) e pure il vangelo viene preso in ballo.
La pellicola è piena non solo di situazioni improbabili ma anche di personaggi strani come Garibaldi con la sua Anita, l'attrice che si crede Orfea, la donna della discarica che culla la gamba di gesso, i cattivi della discarica con seni e falli finti,.. Il film presenta alcuni aspetti negativi, come la pessima fotografia o la sincronizzazione del doppiaggio e la stessa recitazione, altri invece più simpatici come l'uso dei dialetti del nord o il montaggio accelerato con una colonna sonora composta da note allegre e veloci di pianoforte, come si usava fare nelle comiche dei film muti.
Com'è iniziato finisce, solo che questa volta è tutto vero e Bruno muore. E' la storia che nel complesso ti lascia un pò di amaro. E' finita in un modo che non ci si aspetta, in fondo con ACTION è stato tutto un gioco da buffoni dove si prendeva in giro la Nouvelle Vague, il cinema d'autore e si innalzava il porno come unica cosa seria che il cinema fa!
Ecco forse il film in assoluto più weird, più controverso e più politicamente scorretto del primo Brass.
In rete leggo giudizi bassi e spregevoli ed il suddetto film in un festival tedesco ha addirittura guadagnato la nomea di una delle pellicole tra le peggiori mai realizzate.
Secondo il mio modesto parere le cose però non stanno affatto così; seppur difatti si può *****are sin dal primo momento un eccessiva e gratuita volgarità della pellicola, bisogna comunque dire che certe sequenze, nelle loro esagerazioni, son azzeccatisisme (come quella weirdissima dove si scontrano uomini e donne con peni e vagine al posto di bocche e nasi o come quella in cui una bella Asti è costretta a defecare di fronte ad una mdp; esilarante anche quella delle continue offese ai malati di mente, dove poi il personaggio interpretato dalla Asti si suiciderà); son tutte poi scene di critica sociale (il primo Brass infatti realizzava spesso film di questo genere).
Ne esce fuori un "L'urlo" più volgare, più tagliente, più rozzo.
Sempre buona la fotografia di Ippoliti; Brass è pure presente in una breve apparizione, come regista, anche ad inizio film. Credo di aver carpito anche una citazione al Cacciatore di Cimino, uscito due anni prima questo Action ed una ovviamente ad Olmi, dove il suo L'abero degli zoccoli diventa un ben più esuberante L'albero delle zoccole. Un bravo Merenda poi in certe scene cita lui stesso molti film.
Bravissimi tutti gli attori, sopratuttto nella prima metà del lungometraggio (attori e produttori del film porno su tutti).
Credo che questo film sia collegato con NEROSubianco, forse anche solo per la congiunzione inizio-fine metacinematografica tra i due film.
Davvero da vedere; per quel che mi riguarda, non fidatevi appieno di altri pareri presenti in rete, certi dei quali anche illustri.