Il film prende il suo titolo dalla parola greca "a-musia", ovvero "mancanza di armonia", una malattia cerebrale che impedisce a chi ne soffre di comprendere, eseguire e apprezzare la musica. Questa subisce una distorsione sonora, provocando un disturbo uditivo. Il film affronta la patologia in maniera sottile: attraverso una storia d’amore tra una ragazza che "scappa" dalla musica e un ragazzo che "sopravvive" grazie alla musica. Un'infanzia solitaria, trascorsa a difendersi dai pregiudizi altrui, spingerà la protagonista a fuggire e la porterà dentro il mondo periferico, dimenticato e vagamente onirico di un ragazzo che combatte la solitudine con la musica mentre cerca di non far marcire i sogni che ha nel cassetto. In un microcosmo provinciale e vagamente surreale, fatto di edifici metafisici, motel a ore e luci a neon, due opposti si incontrano e come spesso accade, si attraggono.
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AMUSIA
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