apocalypse in the tropics (2024) 

"Venga il potere di dio e prenda possesso del potere legislativo, esecutivo e giudiziale"
La chiesa dovrebbe essere un luogo di culto dove il credente cerca un conforto spirituale. Se diventa un bulldozer politico che mira ad ottenere potere è fin troppo ovvio che la sta facendo fuori dal vaso. E non stiamo parlando di stati teocratici conclamati come le monarchie arabe o l'Iran, ma del cristiano Brasile con l'ascesa di Bolsonaro, appoggiato in blocco dai movimenti evangelici che costituiscono una buona fetta di popolazione di questa nazione. Ed una buona fetta di popolazione significa avere consenso elettorale, influenza politica. Fondamentalismo religioso che come un cancro crea consenso nel popolo che poi va a votare al quale anche l'avversario politico di Bolsonaro, cioè Lula, si è visto costretto a strizzare l'occhiolino. Il fondamentalismo religioso descritto come una lobby di potere che in un percorso scandito dal libro dell'apocalisse, si infila come un tumore maligno nei gangli della democrazia e non solo brasiliana. Non è un discorso classista o di avere più o meno intelligenza, perché anche la persona più intelligente del mondo può facilmente cadere nella mani di questi parassiti. Anche la persona più intelligente del mondo può avere un momento di crisi o un crollo emotivo ed è in questi momenti che la religione può essere l'unico rifugio possibile. E' un pericolo reale che nasce da lontano con i movimenti evangelici statunitensi e che trova proseliti ovunque che in nome della libertà di pensiero e soprattutto di culto si infilano nelle maglie normative per ottenere una sorta di potere assoluto per demolire gli apparati di una democrazia fragile e meno fragile. Le immagini finali del documentario che fanno una perfetta accoppiata con la Capitol Hill americana, sono un monito che fa riflettere.