baby jane (2019)

Al di la del sotteso "pride" su cui si poggia tutto il film, è la storia -decisamente minimale- di un rapporto che nasce tra due persone totalmente diverse, ognuna con i propri demoni interiori, dove la passione si alterna ai conflitti (in pratica come tutti i rapporti sentimentali). Trattandosi di una produzione scandinava la sceneggiatura scorre pacata come la neve che cade anche nei momenti in cui dovrebbe esserci leggermente più ritmo; la cosa che però intriga è un'aria malsana che permea tutta la pellicola facendola perennemente viaggiare su un sottile filo di inquietudine. La regista fà bene a non calcare la mano sull'erotico e sullo spinto ma affida a dialoghi essenziali la caratterizzazione soprattutto del personaggio di Pikk. Brave le interpreti. Vedibile senza aspettarsi faville.