Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Attratto dalla media più che sufficiente mi son imbattuto in questo horror visibile al momneto su una piattaforma on line. Non ci siamo…purtroppo non mi è piaciuto, o per lo meno non è una pellicola da 6 1/2, perché a mio parere non arriva nemmeno alla sufficienza. Una sceneggiatura potenzialmente valida ma realizzata malissimo e interpretata ancora peggio…come detto da altri, è molto confusionario, contiene scene inutili (la lite al ristorante iniziale, le rane ovunque, la famiglia davanti al falò) che mi pare messe lì solo per raggiungere i 90 minuti di pellicola. Salvo in parte le scene gore viste nel finale, ma anche lì si poteva fare meglio. Voto finale che balla tra il 4 e il 5…Solo per i curiosi e amanti del genere ( ma che rischieranno di restare parzialmente delusi come al sottoscritto).
Per essere strano, ma strano forte, lo è anche in maniera interessante, in particolare per via dei continui richiami surreali/onirici (che si alternano con visioni orride di gente da manicomio uscita fuori dal tritacarne) che a loro modo offrono una visione appagante e non il solito massacro. Nulla mi toglie dalla memte che il personaggio impersonato da Mehmet Cerrahoglu, sia a tutti gli effetti una versione turca del mitico Pinhead di Hellraiser, del resto ha tutto dalla presenza alle frasi metaforiche ma lo fa in maniera originale e non come una copia bella e buona per fare scena. Buona la parte "umana" con quel discorso al ristorante che sembra uscito fuori da un film di Scorsese, peccato solo che una maggiore attenzione alla costruzione della tensione avrebbe giovato, rispetto all'ermetismo simbolista dei dialoghi riguardo la vita e la morte. La violenza comunque vi è a secchiate, quasi con un modus operandi che ricorda la New Wave francese anche per via della fotografia e della colonna sonora.
Occasione sprecata secondo me ...e di tanto anche ,poteva essere un buon film sw solo la storia avesse un briciolo di senso ....invece ,il racconto che parte bene ,si ingarbuglia e nn esce mai dalla confusione... Un film non da buttare ,belle scene splatter e un po' di tensione ,non lo fanno naufragare nella insufficienza più totale,ma non mi ha convinto per nulla ... Bastava un po' più di senso logico per una sufficienza piena .. Io finale non è brutto ,ma un po' raffazzonato è campato per aria.... Insomma mi aspettavo molto di più ,anche leggendo i molti commenti positivi,non solo su qua. Voto 5-
Le storie allucinate come queste proprio non riesco a farmele piacere e ogni volta la visione mi diventa noiosa e insopportabile. BASKIN è catalogabile tra le pellicole come CABAL, HELLRAISER e, volendo, anche MARTYRS, storie che su di me non hanno grande presa, nonostante tentano di mostrare sangue e freaks, risultando alla fine dei conti piuttosto amorfe e prive di interesse. Un inizio discreto ma poi si scende via via in meandri oscuri dove non riesco a orientarmi e fatico a farmi coinvolgere.
Il senso logico non si capisce. Fastidiosissime scene "schizzo". Ma grande resa di tensione e buona conduzione filmica. A mio avviso però insufficiente.
Horror ansiolitico nella prima parte ,splatter di brutto nella seconda .. C'e' logica di trama ,ma anche un pò di confusione spazio temporale nella mente del protagonista . Regista da tener d'occhio ma che ha ancora parecchio da imparare da Carpenter e Baker se è quella la scia che vuole seguire..
Almeno non è un horror-fiaba patinato come quelli che escono oggi, però la trama è confusa, passa dal sogno alla realtà alle visioni e chissà cos'altro. E' abbastanza disturbante per certe scene e la cricca di attori è molto brava
Ne sarebbe anche potuto uscire un filmone ma purtroppo c'è della confusione ed il finale cede molto rispetto la prima parte sia a livello di sequenze che per la perdita di originalità. Certo c'è da dire che ci sono delle sequenze da incorniciare se siete appassionati di horror a 360°, davvero inquietanti certi momenti e realizzati con il giusto gusto del macabro. Per essere turco è di tutto rispetto ma peccato per la sceneggiatura.
Boh? mi dispiace distaccarmi così tanto dall'entusiasmo dei commenti che precedono, ma francamente in questo film non ho trovato nulla di bello. Innanzitutto è scritto molto male, con una narrazione sconclusionata, irritanti e sostanzialmente disonesta. Il prologo del bambino è sostanzialmente inutile e fuorviante, i personaggi non hanno caratterizzazione e, quella poca che hanno è ridicola (Poliziotti che non conoscono il loro territorio e ne parlano come un qualcosa di oscuro e misconosciuto, poliziotti che cantano nel pulmino come se fossero a una scampagnata con tanto di poliziotto che non perde occasione per assopirsi - mantenendo così lo spettatore nel dubbio eterno se tutto quel che vede sia realtà oppure sogno- , poliziotti senza nessuna preparazione tecnica, ma con tanta arroganza evvabbe'...). Se la prima parte del film è abbastanza ben costruita (dal punto di vista della regia) da creare un'ansia palpabile, la seconda parte e l'epilogo distruggono tutto il lavoro svolto in precedenza. Inoltre il debito nei confronti di Hellraiser e di Clive Barker è incommensurabile pur perdendo tutto quell'entroterra culturale e filosofico che sta alla base dell'opera cinematografica e letteraria di Barker. Insomma personalmente l'ho trovato un gran pasticcio. Ne salvo la regia, la fotografia e il montaggio, ma che la prossima volta perdano tempo a scrivere anche una storia...
Incredibile sorpresa questo horror Turco, diretto dall'esordiente Can Evrenol e interpretato da attori locali. Non ho paura di mordermi la lingua nel dire che Baskin può essere considerato uno dei migliori horror degli ultimi anni. Il film si divide in due parti ben contrapposte, la prima opprimente e misteriosa mentre la seconda è folle e infernale. La pellicola ci trascina lentamente in un abisso di male oscuro con lentezza, puntando sul mistero nei primi 40 minuti e poi scatenando tensione e gore nella seconda metà di visione. La storia è avvolta da un'atmosfera maligna che non da un attimo di tregua. Le ambientazioni sono malsane e claustrofobiche, e il clima risulta spesso quasi irrespirabile. L'opera sembra prendere spunto da grandi autori del passato (Barker, Lovecraft e Carpenter sono presenti ovunque) ma non mancano richiami a prodotti recenti come i videogiochi The evil within e soprattutto Silent Hill ( quest'ultimo sembra essere stato preso a modello dal regista). Baskin come detto non si fa mancare alte componenti di tensione e sangue; l'orrore che i 5 protagonisti trovano nell'edificio abbandonato sarà assoluto, e i momenti di panico sono davvero tanti. Tecnicamente la pellicola si difende bene, ha una regia ispirata e palesa una cura professionale per tutte le componenti. Spiccano per qualità i costumi, gli effetti e le scenografie. Se proprio vogliamo trovare un difetto a questo futuro cult, direi che il climax perfetto costruito dal regista si inceppa un po sul finale. Un peccato veniale ma che non permette al film di toccare la completezza assoluta. Baskin dunque è stato una grande rivelazione che tutti gli amanti dell'horror non dovrebbero lasciarsi sfuggire.
Veramente un film horror inaspettato questo "Baskin", perfettamente d'accordo con gli altri utenti che hanno commentato prima di me sul fatto che si è rivelato una bella sorpresa, sopratutto considerando che si parla di una produzione turca, dove gli unici film che sono riuscito a vedere di questo paese erano dei ridicoli rifacimenti di miti come Superman o E.T.(a dir poco orrendi e terribilmente trash).
Ciò nonostante il film di difetti ne ha diversi secondo me, a partire dalla narrazione troppo confusionaria e poco chiara. La storia risulta interessante perchè tratta di riti satanici e affronta il male puro composto da sacrifici, orge trucide, sangue e squartamenti spiattellati come una forma di rispetto verso una divinità bestiale e demoniaca; riti cerimoniali pieni di uomini mutilati ed esposti come trofeo, costumi tribali, esseri informi....insomma, una sorta di minestrone infernale composto da tante cose che richiamavano l'inferno dantesco o il male inteso come sul primo videogioco di Silent Hill (non i film, per carità non nominatemeli) o come lo si vede sulla saga di "Hellraiser" o il manga di "Berserk"... Il male......quello vero....quello brutto.....
Solo che i personaggi non erano affatto carismatici; erano i membri di una squadra di polizia dal carattere antipatico, presuntuosi, arroganti, pure attaccabrighe. Forse era una cosa voluta considerando come progrediscono gli eventi; forse lo spettatore doveva arrivare ad odiarli per capire meglio il motivo principale per cui succede quello che succede, ma a parte i due personaggi più importanti( a loro modo legati misticamente al male che si manifesta), gli altri sono davvero delle "maglie rosse" come quelle di "Star trek"...... Inoltre la storia riesce a colpire visivamente grazie ad un buon ausilio delle scenografie, dei costumi e di alcune scene disturbanti, ma perdendo molti punti nei dialoghi, per lo più molto semplici e quasi inutili, se non nella parte finalissima del film, dove lo spettatore capisce o forse crede di capire quello che sta accadendo e perchè.... Ma in fondo sarà stato quello che il regista e gli sceneggiatori si erano prefissati di fare: portare lo spettatore ad avere semplicemente un senso di orrore e disgusto per qualcosa che non si riesce nemmeno a comprendere bene. Tuttavia la regia, intenzioni o meno, deve essere ben curata a prescindere, e sinceramente non riusciva sempre a catturarmi del tutto, delle volte sentivo il ritmo un pochino macchinoso; senza escludere che alcune scene dove predominava il panico erano troppo confusionarie secondo me... Un film interessante ad ogni modo; qualsiasi fan dell'horror, sopratutto se predilige il sangue e le atmosfere mistiche, non può certo perderselo....anche perchè queste sono produzioni che difficilmente vengono distribuite nel mercato internazionale.... .....ed alcune sono chicchette.....
Ma che filmone arriva dalla Turchia!.....sicuramente uno dei più interessanti e riusciti horror dell'anno.... mi toccherà scusarmi con i turchi che fino all'altro giorno avevo deriso per le versioni alternative di alcuni dei più famosi (e riusciti) film americani. La prima parte della trama si sviluppa in modo lento (ma assolutamente non noiosa) presentandoci i poliziotti protagonisti (tutti ben caratterizzati) e concentrandosi più sull'horror psicologico,incontriamo così i primi personaggi bizzarri ed un ambientazione inquietante ed ostile.....verso metà della pellicola però tutto cambia,dal momento in cui i nostri sfortunati protagonisti entrano all'interno dell'edificio abbandonato,da questo momento in poi è il delirio,l'orrore vero e proprio prende il sopravvento e con i protagonisti ci ritroviamo catapultati in un autentico inferno fatto di torture,violenza e depravazione, ed è proprio in questa parte in cui si nota chi è che ha influenzato il nostro amico turco,sua maestà Clive Barker con il suo capolavoro Hellraiser....ed è qui,proprio il momento dove il film avrebbe dovuto trovare il suo apice, che invece purtroppo si perde un poco d'interesse nella pellicola,risulta infatti più tradizionale (buoni prigionieri dei malvagi mostruosi) e forse un po più scontato (nonostante alcune trovate allucinanti lascino ugualmente esterefatti),fino ad un finale solo parzialmente sufficiente. Piccoli difetti che comunque non penalizzano più di tanto la buona riuscita del film,che trova un 'altro dei suoi punti di forza nella bravura dell'esordiente regista, che riesce per buona parte della pellicola a mantenere presente una certa dose di tensione e che riesce a costruire un atmosfera talmente oscura e malsana da risultare quasi asfissiante. Bravi anche gli attori tutti molto convincenti nelle parti,abbastanza presente lo splatter. Una bella pellicola,assolutamente da vedere.
imbastisce una trama su più livelli narrativi?onirici?allegorici? questo BASKIN (parola dai molti significati pare, "dominante", "aberrante" in turkish) e non ha paura di risultare pretenzioso, affiancando una schematizzazione a incastro di questo tipo nella sceneggiatura alla semplicità del soggetto: five cops, go to hell. A sorreggere il delirio della trama, a metà tra il sogno e la fictio, poi la realtà(?), sta un comparto tecnico di tutto rispetto con delle luci sparate fuori un po' alla Refn che un po' alla Argento (uccidetemi per i paragoni). Sempre alla Refn sono le splendide musiche ottantiane con synthoni ovunque. Molteplici i rimandi (Hellraiser, Carpenter, Raimi...)ma una cosa è certa: c'è del marcio in turchia, nel senso che evrenol come regista marcio ha del talento da vendere, sia nelle idee che nel metterle in pratica. Decisamente buono e immaginiFico.
Mai mi sarei immaginato che dalla Turchia sarebbe venuto fuori un horror di questo livello. La capacità di questo regista semi esordiente è quello di trascinare i cinque poliziotti, non proprio il massimo della simpatia come personaggi, in un altro luogo, quasi irreale, dove si riesce a toccare in maniera tangibile il marcio e il malsano di rituali sconosciuti e osceni come se fossero partoriti dalla penna di Lovecraft. La prima parte del film è realmente ansiogena e opprimente. Non offre spiragli o speranze a personaggi costretti a confrontarsi con un orrore estremo e disturbante. Nel momento in cui i cinque entrano nella vecchia stazione di polizia, il regista e tutto il comparto tecnico offre il meglio di sé con squarci visionari notevoli e disturbanti. La pecca maggiore, secondo me, è l'ultima parte dove la tensione invece di raggiungere il suo climax (notevole comunque il capo di questa pseudo setta, dalle fattezze fisiche che rimangono impresse nella mente), rallenta leggermente. Le sequenze sono artificiosamente tirate per le lunghe e ci si affida più al gore vero proprio. Ma aldilà di questi difetti, rimane un film girato con maestria e maturità e che riesce a mettere paura.
Veramente un bell'horror. Ho trovato migliore la prima parte dove si parte immediatamente in quarta con l'inquadratura dall'esterno di un anonimo ed isolato ristorante avvolto dalla nebbia dove un gruppo di poliziotti sta cenando. La vicenda pian piano si sviluppa e nella seconda parte si concentra la fase splatter molto accentuata con scene decisamente forti e disturbanti. Richiami ad Hellraiser molto evidenti ma senza accostamenti troppo "invadenti". Finale a sorpresa che spiazza ma solo fino ad un certo punto.
Mi sbaglierò, ma ho la netta sensazione che di Can Evrenol sentiremo parlare a lungo. Il regista turco dilata un suo corto del 2103 per dare forma all' inferno in terra, localizzato in un fatiscente palazzo dai trascorsi sinistri. L'idea base non è esattamente folgorante, da "Rec" in giù richieste d'aiuto scattate da edifici misteriosi si sprecano, con ovviamente annesso relativo bagno di sangue. "Baskin" riesce ad evitare le trappole del banale, caratterizzato com'è da un'oscurità asfissiante dettata da sguardi nell'abisso più tenebroso. L'implicita natura onirica alimenta la probabilità di una dimensione alternativa, quella in cui finiscono quattro poliziotti dopo l'introduzione giocata su tensioni sottocutanee tra sorrisetti allusivi e cibi non proprio raccomandabili. I dialoghi tra il serio e il faceto ci riportano alla tavolata delle iene tarantiniane, mentre l'incubo si prepara a prendere forma. Il distacco decisivo si segnala con l'entrata nell'averno cementizio, male illuminato, quasi esclusivamente attraverso i fasci di luce prodotti dalle torce dei protagonisti. Questo (non) luogo si materializza mediante un impianto scenografico mefitico e lurido, in cui sguazzano creature di impossibile catalogazione poste alla mercè di un essere repellente desideroso di eliminare i suoi "ospiti" nei modi più violenti. Evrenol a livello di disturbo visivo nega poco, lasciando da parte ogni alleggerimento più o meno umoristico restituisce allo splatter la propria feroce e sovversiva dignità. "Baskin" si rivela così un film dal forte impatto, in cui il contesto e le tematiche orrorifiche diventano abili rivisitazioni dell'horror italiano più psichedelico e cruento (predominano i riferimenti a Lucio Fulci), miscelato con spunti ossequiosi nei confronti del Barker di "Hellraiser" e dei "Silent hill". Non è facile trovare un inattaccabile senso e i limiti/difetti tipici dei debutti non mancano a partire dalla voglia di strafare, però "Baskin" offre molto, brutale, eccentrico, malsano e sanguinolento, riesce a sedimentare a dovere nella memoria.