calamari union regia di Aki Kaurismaki Finlandia 1985
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calamari union (1985)

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locandina del film CALAMARI UNION

Titolo Originale: CALAMARI UNION

RegiaAki Kaurismaki

InterpretiTimo Eränkö, Kari Heiskanen, Asmo Hurula, Sakke Järvenpää, Matti Pellonpaa

Durata: h 1.18
NazionalitàFinlandia 1985
Generecommedia
Al cinema nel Dicembre 1985

•  Altri film di Aki Kaurismaki

Trama del film Calamari union

Diciotto uomini decidono di abbandonare Helsinki per raggiungere il ricco quartiere di Eira. Un viaggio che si trasforma in un'incredibile avventura in cui alcuni di loro perderanno la vita, altri, disperati, abbandoneranno il gruppo. Alla fine sopravvivranno solo in due e, raggiunta la meta, delusi, si imbarcheranno per l'Estonia.

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Voto Visitatori:   7,50 / 10 (12 voti)7,50Grafico
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Voti e commenti su Calamari union, 12 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/11/2024 15:18:09
   7 / 10
Nella glacialità del suo bianco e nero, Calamari Union racconta un viaggio epico ed assurdo di un gruppo di uomini che si chiamano Frank (tranne uno) verso la meta agognata di un quartiere ideale ed idealizzato da tutti. Un cammino fatto di disillusione, ostilità ed amarezza raccontato con un umorismo nero quanto pessimista, caratteristica peculiare dell'autore finlandese. Indubbiamente, proprio per la narrazione proposta, il film tende ad essere frammentato e dispersivo, ma senza dubbio valido a livello qualitativo per l'autore che verrà.

stratoZ  @  22/05/2024 15:42:10
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Il secondo film di Kaurismaki è un exploit del suo stile più grottesco e probabilmente una delle sue visioni più difficili, certamente si distingue per l'originalità stilistica, parecchio inusuale ma allo stesso tempo il film risulta molto vitale, personalmente l'ho visto come una grande metafora dell'esistenza contemporanea dai tratti dolceamari, più amari forse, con questi personaggi, una quindicina di persone che si chiamano tutti Frank - probabilmente segno una forte omologazione e della perdita dell'identità univoca dell'individuo all'interno del contesto metropolitano - che si pongono fermamente l'obiettivo di raggiungere un altro quartiere della città, quello più benestante e che gli può dare maggiori soddisfazioni a loro parere, abbandonando la zona considerata modesta e monotona, il bello è che il viaggio è trattato come se dovessero arrivare dall'altra parte del mondo, con un discorso motivazionale iniziale - o una sorta di parodia di esso - che pone gli obiettivi e pianifica il viaggio, considerandolo come una svolta nella vita di ogni Frank.

Ovviamente non andrà tutto liscio, anzi, il film inizia a frammentare la narrazione, ogni personaggio si perde per diversi motivi, alcuni dei quali estremamente effimeri, dalla bevuta al bar, a qualche nuova conoscenza, ad una giocatina alle slot, il tutto condito da uno stile parecchio grottesco e sopra le righe, con diverse scenette, anche verso il nonsense che ogni tanto intermezzano una narrazione che già di per sé è spezzettata, come il caratteristico dialogo fatto tutto di proverbi buttati lì senza un contesto, o anche dialoghi in cui i personaggi si riferiscono a terzi chiamandoli per nome, cioè Frank, peccato che chiamandosi tutti Frank non si capisce mai a chi si riferiscano davvero, il risultato è una grossa confusione che però diventa una metafora della vita vissuta, con la rappresentazione di una natura umana con la tendenza di procrastinare e poco determinata nel raggiungimento di un obiettivo, una sorta di odissea nei vizi e i piaceri della vita, quasi perdendo il senso di quello che si stava facendo, con la situazione che sembra sempre di più sfuggire di controllo sia ai personaggi che al confuso spettatore, aggiungendo il fatto che man mano i vari Frank iniziano a morire in diverse circostanze, con l'autore che tratta la morte con un piglio ironico, depredandola della sua carica drammatica e mostrandola come una semplice conseguenza del viaggio della vita, in un campione di 15 persone è abbastanza normale che buona parte di esse muoiano prima di raggiungere l'obiettivo.

Il finale poi è estremamente emblematico, con gli unici due sopravvissuti che arrivano ad Eira e sembrano non trovare quello che stavano cercando e allora decidono di imbarcarsi con la canoa per l'Estonia, mi è sembrata una metafora della natura dell'uomo in costante ricerca di un obiettivo che mai raggiungerà, e anche quando sembra apparentemente esserci riuscito ne risulterà insoddisfatto e se disporrà uno ancora più grande.

Detto questo, le mie sono sensazioni, anche abbastanza vaghe in realtà, che mi ha trasmesso il film, avendo uno stile autoriale quanto grottesco si presta a molteplici interpretazioni, rimane comunque un viaggio nella malinconia della vita capace di smuovere le emozioni, far ridere, far riflettere, disilludere, col suo bianco e nero contrastato e una serie di scene apparentemente scollegate, col suo caos vitale, l'ho trovato uno splendido manifesto sopra le righe dell'esistenza umana nella caotica vita contemporanea, un tentativo di rivalsa da parte di questo gruppo di ultimi, mozzato dal fato e dalle vicissitudini del mondo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  27/12/2020 08:44:29
   6½ / 10
veramente molto difficile e introspettivo . satira grottesca sulla condizione umana in diversa sue sfumature ( non a caso si chiamano tutti Frank ,come se fossero le personalità multiple di una persona ) .
Alla fine sopravviveranno i più forti che è un pò come dire che le scelte della vita fanno ad esclusione in base alle vicessitudini e agli imprevisti .
per certi versi geniale ma anche decisamente lento e con dialoghi senza senso almeno apparente .
il più pazzo film di Kaurismaki e anche quello che mi è piaciuto di meno

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  26/06/2019 17:16:07
   6½ / 10
Il secondo lungometraggio di Kaurismaki è una pellicola originale e per certi versi geniale (soprattutto per quanto legato ai suoi protagonisti, chioamati tutti Frank). Allo stesso tempo risulta molto pesante nonostante la breve durata.
Troppo eterogeneo e troppo lontano dallo spettatore per poterlo ammaliare. Il senso di malinconia e disillusione va a colmare alcune falle ma rimane comunque un film difficile da seguire.

Ciaby  @  22/06/2017 01:15:52
   6½ / 10
Assolutamente imperfetto, ma con diversi picchi di originalità.
Lontano dallo stile canonico di Kaurismaki e piuttosto scombinato, ma la leggera anarchia che lo attraversa è apprezzatissima.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  28/11/2016 11:49:18
   7½ / 10
Un film indigeribile ma da autentico fuoriclasse.

Lascio la parola ad Aki:

"Solo i più forti possono sopravvivere, e non abbiamo alcuna ragione per essere gelosi di uno solo di loro perché morire è sempre più facile che vivere. Calamari Union è una commedia divertente e il peggior film che io abbia mai visto se non consideriamo i film che ho fatto prima."

DarkRareMirko  @  02/02/2015 00:04:53
   6½ / 10
Weird, bizzarro e grottesco, tale lavoro di Kaurismaki è difficilmente inquadrabile.

Presente l'attore feticcio Matti Pellonpaa, discreto il bianco e nero, curiose le locations e si respira una logica ed una sequenza di scene poste in modo antinarrativo.

Semianarchico, disomogeneo, leggero, mi sento di consigliarlo davvero solo ai fan del regista, anche se paradossalmente non c'è troppo del suo solito stile.

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/02/2015 00.13.41
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Melefreghista  @  30/07/2013 16:01:04
   10 / 10
Non riesco a capacitarmi di come questo film sia così poco conosciuto su filmscoop.
Kaurismaki ci regala un'opera magistrale in bianco e nero, colma di sequenze indimenticabilmente grottesche, dialoghi nonsense e un messaggio fortissimo sui desideri dell'essere umano.

Capolavoro assoluto.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  10/04/2013 10:11:49
   6½ / 10
Alcune trovate davvero interessanti. Buona parte del film è però vuota di stimoli per lo spettatore. Non lo rivedrei. Da classificare come film grottesco.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  30/05/2011 19:46:47
   7 / 10
Il commento contiene spoiler.


Strano ma sono rimasto un tantino deluso dal secondo lungometraggio di Kaurismaki. Forse perché ho visionato come suo primo film Leningrad Cowboys Go America e mi folgorò,fatto sta che di punti in comune con questo successivo lavoro del regista ce ne sono molti e su tutti la comicità dell'assurdo e del grottesco. Però ammetto di aver trovato la visione eccessivamente pesante e poco suggestiva,per quanto alcuni momenti siano incredibili e la struttura portante alla base della storia sia molto poetica e diretta.
Difatti è la storia di diciotto uomini di nome Frank (i Franks,idea tanto assurda quanto geniale) alla ricerca di una via d'uscita dalle loro vite evidentemente monotone e spente,un'opportunità che vedono nel raggiungimento di Eira,una sorta di Eldorado per loro. Ma alla fine per un motivo o per l'altro nessuno di loro riesce a raggiungere l'obiettivo che si è prefissato tra morti assurde,fughe d'amore,omicidi e quant'altro all'insegna di un nonsense ricercato ed eccessivo anche nello stile grottesco non di facile fruizione.
E poi Eira è solo un pretesto perché anche il tanto agognato luogo ricercato dai Franks porta ad un nulla di fatto. Due sopravvissuti si imbarcano alla ricerca di un nuovo luogo di speranza e di futuro ma la ricerca è interminabile e tanto per gradire Kaurismaki fa finire il suo film con una barca in lontananza che porta a bordo i due Frank rimasti e un botto come di cannone. Si è capito che anche gli ultimi due rimasti sono condannati a non vedere il loro desiderio realizzarsi e il pessimismo finale è forte ed angosciante come tutto il film,se visto sotto una certa ottica,quella giusta.
Cos'altro dire a Kaurismaki? Dopo Delitto e Castigo il suo fu una sorta di esperimento atto a sorprendere tutti quelli che si aspettavano già un'altra storia simile al primo film,e inutile dire che Calamari Union può essere anche brutto,bello,capolavoro,deludente ma non lascia indifferenti.
Alla fin fine non c'è nulla da ridere in questi Franks che cercano una via di fuga senza trovarla,così come non c'era nulla da ridere sui due vagabondi che ancora aspettano Godot.

Bathory  @  09/01/2009 00:10:25
   8 / 10
Il Kaurismaki più allucinato di sempre confeziona un piccolo gioiellino, purtroppo sconosciuto a molti.

In una Helsinki, buia, fredda e desolata, questi diciotto individui, partono per raggiungere Eira, quartiere ricco della città, ritenuto quasi un Eldorado, dove le loro misere esistenze possono avere una svolta e sollevarsi dalla triste quotidianità.
Emblematico il discorso iniziale:
"Ci appartiamo come lebbrosi nelle stradine laterali, ci umiliano e sputano addosso".

Iniziato il viaggio le avventure paradossali e surreali la faranno da padrone per tutto il film, in cui l'umorismo caustico e distaccato, tipico di Kaurismaki, esploderà in tutta la sua intelligenza..

Ricorda molto il successivo Leningrad Cowboys Go America, anche se questo Calamari Union è più divertente, pur essendo meno frizzante e allegro del primo.

Le sequenze da antologia sono innumerevoli, cosi come i dialoghi assurdi, sconclusionati e visionari (su tutti quello pieno di vari proverbi e luoghi comuni).

Piccola perla da riscoprire.

benzo24  @  21/05/2008 14:14:18
   10 / 10
kaurismaki tra poesia e ironia, firma un capolavoro disilluso e senza speranza.

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