cannibal regia di Marian Dora USA, Germania 2006
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cannibal (2006)

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locandina del film CANNIBAL

Titolo Originale: CANNIBAL

RegiaMarian Dora

InterpretiCarsten Frank, Victor Brandl, Carina Palmer

Durata: h 1.29
NazionalitàUSA, Germania 2006
Generehorror
Al cinema nel Giugno 2006

•  Altri film di Marian Dora

Trama del film Cannibal

Il film narra la storia di di Armin Meiwes, il cannibale di Rothenburg che evirò, uccise ed infine mangiò la sua vittima consenziente Bernd Brandes.

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Voto Visitatori:   5,31 / 10 (8 voti)5,31Grafico
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Voti e commenti su Cannibal, 8 opinioni inserite

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Evarg Nori  @  20/10/2020 16:21:13
   5½ / 10
Il regista,al debutto nel lungometraggio,si ispira scrupolosamente alla scioccante vicenda di Armin Meiwes,il famigerato cannibale di Rotenburg.Ricostruendo fedelmente tutto quello che accadde tra questi e la sua vittima consenziente,dal loro incontro fino alla macellazione eil successivo pranzo cannibale(c'è anche il momento in cui i due quasi rinunciarono salvo poi tornare sui loro passi).Sa il fatto suo in quanto a riprese e uso delle luci per creare un'atmosfera opprimente e malsana,e utilizza bene la location e gli effettacci gore avvolti nel buio.Ma visti i limiti di budget non riesce a proporre il resoconto impassibile e documentaristico a cui aspira.Per tutta un'ora sembra più un pornosoft gay,con vittima e carnefice che se la spassano e amoreggiano fino al momento estremo(che occupa l'ultima mezz'ora).Entrambi i protagonisti,nudi per quasi tutto il tempo, si mettono in gioco senza remore,ma più fisicamente che altro(e chissà perchè il film è recitato in inglese e quasi del tutto privo di dialoghi).Per i fan dell'estremo merita,e potrà anche disturbare i poco avvezzi al genere(specie per tutta la parte tra l'evirazione e l'uccisione)Ma non è niente di così trascendentale come dicono.

GianniArshavin  @  17/01/2017 17:16:50
   7½ / 10
Cannibal è un film del 2006 basato sulla reale vicenda del cannibale Armin Meiwes, attualmente condannato all'ergastolo per aver ucciso e mangiato una vittima consenziente (questo era quello che si pensava fino a qualche anno fa, ora lo scenario sembra essere un po' cambiato)che aveva risposto ad un suo annuncio sul web.
Il controverso regista Marian Dora, autore di alcuni dei film più estremi del cinema tedesco contemporaneo e non solo, si assume la responsabilità di dirigere a modo suo questo particolare biopic. Dora è un autore assurdo, i suoi film sono intrisi di violenza oltre ogni sopportazione e Cannibal non fa eccezione.
Il film ha diverse qualità, ma per apprezzarlo al meglio bisogna avere uno stomaco forte ed essere appassionati di questo determinato tipo di cinema underground.
Il lavoro si divide in due parti ben distinte: la prima vede l'incontro fra carnefice e vittima e la presa di coscienza del primo, mentre la seconda, più violenta e brutale, è quella dove si consuma l'atto cannibalico vero e proprio.
Durante la prima fase "conosceremo" i personaggi, entreremo nelle loro menti perverse grazie ad una regia che utilizza obiettivi chiusi cosi da enfatizzare alcuni dettagli del corpo e dei gesti dei protagonisti e scopriremo passo dopo passo il processo che ha portato il cannibale al compimento del folle proposito.
La seconda parte invece è adatta a soli cultori dell'estremo, vista la quantità di violenza eccessiva riprodotta tramite effetti pazzeschi e iperrealistici; molte scene mi hanno procurato fortissimi conati di vomito e in più di un'occasione ho dovuto distogliere lo sguardo dallo schermo.
Marian Dora riesce a farci provare tutta la follia sanguinaria dei personaggi, sentiremo sulla pelle il loro sudore, la loro sporcizia morale e non, sembrerà quasi di toccare con mano tutto il sangue e lo sperma che vedremo nel film. Le scene di evirazione, del pranzo e della definitiva macellazione del cadavere sono di una potenza visiva allucinante, roba da rinchiudere tutto lo staff in manicomio.
Il regista teutonico ha dichiarato di aver realizzato questo film per raccogliere qualche soldo per dedicarsi al suo progetto successivo, ma Cannibal sembra non limitarsi ad un mero squartamento, difatti pare esserci una inusuale poetica della morte e della marcescenza della carne, aspetto tanto presente nei film di questo autore. La pellicola inoltre per alcuni è una riflessione sull'amore distorto e malato, un amore talmente viscerale e folle che prevede l'atto estremo del cibarsi della persona amata.
Oltre agli effetti l'aspetto migliore dell'opera di Dora è indubbiamente l'atmosfera, marcia, sporca, opprimente e malsana come solo i tedeschi sanno fare (Nekomantik docet).
Ottimo anche il lavoro degli attori principali, soprattutto del killer.
Dunque un film malato fino al midollo, uno dei più estremi che abbia mai visto. Cannibal è sicuramente uno dei maggiori prodotti sul cannibalismo che abbia mai visto nonché un horror fuori dagli schemi e undergroud nel senso più stretto del termine. Adatto solo a pochissimi coraggiosi.

Danae77  @  13/12/2015 23:46:57
   8½ / 10
Vieni alla mia tavola preparata per te, imbandita con te...riempimi, nel ricordo di una favola sulla scia della bava che lenta prosegue. Ti ho cercato, hai risposto al mio chiedere fallito. Debole il coraggio, insaziabile la fame. Fermato il treno del ritorno. Atto elemosinato, forte come l'entrarsi dentro. Complici di un destino malato, coltivato in un amore estremo, sbocciato nei tempi dell'ortica. Nebbia al cervello ingannato nella lama che affonda. Offerta nello sguardo del disgusto, un viaggio ad una fine infinita, amabile compagno, fatto a pezzi nel sole di una porta che si chiude, sazio della forza scivolata nella bocca di carne affamata.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  21/12/2014 14:32:38
   3 / 10
Film sicuramente disgustoso (per fortuna ne ho visti di film così e ci sono abituato), oltre che decisamente (e volutamente) lento. A livello artistico/cinematografico, oltre che forse per la fotografia, vale ben poco. Se fosse andato qualcuno con una telecamera in casa di Meiwes a filmare tutto quello che era successo e a montarci un video di un'ora e mezza il risultato sarebbe stato uguale se non migliore. Anzi, magari ne sarebbe venuto fuori anche un approfondimento migliore sulla personalità dei due personaggi, visto che tolte le scene in cui si capisce esplicitamente che uno è il "cannibale" e l'altro il "cannibalizzato", i due sono perfettamente uguali e intercambiabili.
Potrei comunque capire se all'inizio del film mi avessero scritto un messaggio del tipo "Questo film è una riproduzione pseudodocumentaria del fatto di cronaca in cui è coinvolto Armin Meiwes" etc., ma per giunta qui si parla pure esplicitamente di horror, e francamente la locandina non fa capire qualcosa di diverso. Il sospetto che sia stato girato senza una vera e propria sceneggiatura c'è, ma pure "Operazione Paura" è stato girato così, quindi fosse quello il problema...
Insomma, io considero questo film un semplice esercizio, un esperimento per capire come si fa a fare un film (vero) disturbante. Se devo giudicarlo a livello cinematografico dico che non vale molto. In sintesi, guardatelo solo se volete conoscere il livello di resistenza del vostro stomaco.

alex94  @  16/09/2014 13:14:02
   5 / 10
Filmetto diretto da Marian Dora piuttosto mediocre.
La trama tratta da una storia vera è interessante ma è sviluppata in modo veramente troppo lento e diventa difficile seguire il film fino in fondo.
Non mancano comunque alcune scene disturbanti.
Buona la regia e la fotografia abbastanza cupa e spenta,convincenti anche gli attori.
Di questo regista consiglio il semisconosciuto e lunghissimo "Melancholie der Engel",un film realizzato in modo quasi perfetto dal punto di vista tecnico e disturbante come pochi altri.

pinhead88  @  20/07/2013 17:17:54
   6 / 10
Visto svariati anni fa, ricordo solo lunghi silenzi e una fotografia un po' spenta.
Sullo stesso tema del cannibale di Rothenburg consiglio Grimm Love, più poetico e delicato.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  18/06/2013 01:25:28
   6 / 10
Shokkare lo spettatore con una storia del genere era fin troppo facile ma Marian Dora ci mette decisamente del suo mirando piu' allo shock emotivo che a quello visivo : la regia sporca e semiamatoriale è sicuramente il punto forte del film, se poi aggiungiamo la quasi totale assenza di dialoghi , una colonna sonora destabilizzante e inquietanti rumori ne esce fuori una delle pellicole horror piu' disturbanti di sempre, probabilmente l'unica in cui ho fatto fatica ad arrivare fino alla fine tanto era il disgusto che mi ha suscitato.
Il gore è meno presente di quello che ci potrebbe aspettare ma quelle 2-3 scene possono vantare SFX di primissimo ordine che non hanno nulla da invidiare ai piu' noti flower of flesh and blood e august underground penance...vi assicuro che in una scena in particolare ho stretto i denti..

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UN altro fattore che influisce notevolmente nel creare un atmosfera malata e perversa è il costante senso di malinconia e depravazione che aleggia in tutto il film, i silenzi, le musiche, gli sguardi sono quanto di piu' disturbante mi sia capitato di vedere di recente ( a tal proposito monumentale l'interpretazione del cannibale, insufficente quella della vittima che riesce a rendere poco credibili anche le 3 battute messe in croce che deve pronunciare).
Il fatto che poi tutto quello che vediamo è successo realmente lascia con una sensazione di nausea veramente forte...non so se consigliare o meno questa pellicola perchè è davvero ingiudicabile oggettivamente parlando ma se cercate roba forte qui siete piu' che mai nel posto giusto.

Astenersi deboli di stomaco e omofobi dato che qui le scene di sesso omosex e i caazzzi al vento abbondano ! ( sara' un caso che me lo abbia consigliato hollywoodundead? ahahah )

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/06/2013 23.28.55
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goophex  @  19/07/2012 04:43:52
   1 / 10
Marian Dora, la regista di questo "film", dovrebbe farsi una cenetta a lume di candela con Nacho Cerdà.
Questa trasposizione cinematografica dell'orrore compiuto da Armin Meiwes è quasi un canto d'amore verso il cannibalismo e il suo artefice. La regista racconta le violenze e i contatti omosessuali dei due protagonisti in modo totalmente maniacale.
Quando si tratta un tema così incredibile, terrorizzante e di difficile comprensione forse si dovrebbe cercare di entrare più nella psicologia del soggetto in se, senza dover necessariamente mostrare ogni minimo disgustoso dettaglio, sia esso sessuale o violento.
Rinchiudete questa malata.

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