eddington regia di Ari Aster USA, Finlandia 2025
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eddington (2025)

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locandina del film EDDINGTON

Titolo Originale: EDDINGTON

RegiaAri Aster

InterpretiJoaquin Phoenix, Deirdre O'Connell, Emma Stone, Micheal Ward, Pedro Pascal, Cameron Mann, Matt Gomez Hidaka, Luke Grimes, William Belleau, Austin Butler

Durata: h 2.28
NazionalitàUSA, Finlandia 2025
Generewestern
Al cinema nell'Ottobre 2025

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Trama del film Eddington

Nella piccola cittadina di Eddington, in New Mexico, lo sceriffo Joe Cross (Joaquin Phoenix) vive con la moglie Louise (Emma Stone), una donna mentalmente instabile, e la suocera Dawn (Deidre O'Connell), complottista convinta. Quando lo Stato introduce l'obbligo di mascherina, Joe si oppone pubblicamente, sostenendo che in città il virus non è mai arrivato. Lo scontro con il sindaco Ted Garcia (Pedro Pascal), ex amante di Louise e figura politicamente opposta, si accende e diventa presto personale, oltre che politico. Joe decide così di candidarsi a sindaco, usando la questione mascherine come piattaforma. Eddington si spacca in fazioni, mentre la tensione cresce attorno a una trattativa con una grande azienda tech e alle proteste dei giovani locali, che imitano i movimenti nazionali ma sono mossi da rancori privati. In un clima dominato dai social, tra dirette, post e messaggi virali, il confronto tra Joe e Garcia degenera.

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Voto Visitatori:   6,75 / 10 (10 voti)6,75Grafico
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Voti e commenti su Eddington, 10 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  18/11/2025 17:20:13
   5 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Devo dire che nel complesso ne sono uscito abbastanza deluso, la prima volta che mi capita questa sensazione con Ari Aster, "Eddington" è un film che ho trovato estremamente ambizioso ma raramente centrato, un'opera semicorale che si perde nei meandri dei numerosi argomenti che vuole trattare, un mosaico di tematiche contemporanee che al suo interno contiene pochi contenuti, se non qualche ovvietà già ampiamente ribadita, un caos voluto che continua ad introdurre sottotrame e raramente le approfondisce, deflagrando in una parte finale in cui vuole forzatamente far tornare tutto, spazia tra tutti i possibili paradossi dell'America di oggi, ma anche sulle reminiscenze del passato, tra covid, razzismo, violenza, salute mentale, tecnologia, capitalismo, una lista che potrebbe diventare infinita se solo mi impegnassi un po' di più a stilarla, ma nel complesso, mi è rimasto pochissimo, se non una storia particolarmente tediosa, che diciamocelo, poteva essere tagliuzzata di intere parti senza particolari conseguenze, il tutto, è di certo non esaltato da una regia di Aster particolarmente spenta, che si impantana dietro alla narrazione e fa emergere qualche momento più interessante solo nella seconda parte, quella in cui inevitabilmente la violenza fa capolino sull'intera vicenda, ma rimangono episodi isolati all'interno di un mosaico blando e con una capacità analitica deficitaria.
Delle discrete interpretazioni, con Phoenix che fa da mattatore, stando su una linea di macchiettismo ancora accettabile, Emma Stone che ho trovato particolarmente sprecata e Pascal adatto al suo ruolo di facciata.

Una commedia nera, con elementi thriller e l'ambientazione western che spara a zero su un range ideologico ampissimo, dagli evidenti riferimenti ai MAGA, alla cultura woke, dal complottismo da internet alle amministrazioni sempre più invischiate con gli interessi dei privati più ricchi, dalle forze dell'ordine alla moltitudine di correnti anticonvenzionali che vengono a crearsi in questa particolare era di instabilità, ma non dice mai nulla di più di quello di cui posso parlare tranquillamente al pub in una serata tra amici.

Manticora  @  11/11/2025 21:25:17
   10 / 10
Sapevo che Ari Aster aveva del potenziale, come regista horror era una garanzia ma con Eddinton ha filmato il suo personale capolavoro. Un film che ho lo si ama o no, perchè tutto quello che mostra, tutto quello che vuole dire mette a nudo non solo la società USA durante il covid ma anche la stessa società alla prova di cambiamenti e fallimenti che portano sempre al peggio, mai al meglio. Grazie ad una sceneggiatura che non fa sconti a nessuno Aster costruisce un western ma anche un film che mette a nudo contraddizioni, fallimenti e stupidità della società americana. Ovviamente senza gli attori giusti questo non sarebbe stato possibile ma il cast è una garanzia, ancora una volta Joaquin Phoenix lo sceriffo Joe, insofferente, ingenuo ma anche incapace di adeguarsi ai suoi fallimenti e ai suoi personali limiti che lo porteranno a fare un casino in mala fede che porterà il tutto a superare ogni limite e ogni regola. L'antagonista ovvero Pedro Pascal è il sindaco, fotogenico, scafato e efficiente ma con diversi scheletri nell'armadio, tra i due Luise, ovvero Emma Stone donna fragile ma anche ipocrita e superficiale, che sarà la miccia che porterà a compimento il conflitto tra i due. Tutto questo verso un finale imprevedibile, iperbolico e catartico che certo non fà sconti a nessuno, ma trasformerà la cittadina di Eddington, nel bene e nel male. Il film è stato ignorato, le ragioni sono ovvie, la ferocia e il suo non fare sconti alla società americana non PIACE . Perchè Eddington rappresenta Gli stati uniti come quello che sono diventati e stanno diventando, un buco nero dove ogni regola, ogni democrazia e ogni convinzione viene trascinata nel conflitto, nella retorica , nel complottismo e nella stupidità dilagante.

The bitter end  @  31/10/2025 20:28:17
   8½ / 10
Finalmente qualcuno che sia riuscito a realizzare un film per il grande schermo ambientato nella tanto vituperata primavera-estate 2020.

Un western moderno che nella prima parte oserei a definire neorealista in quanto abile a fotografare e rappresentare una porzione di realtà in una cittadina immaginaria del New Mexico (Eddington) e che incorpora eventi come: a) la pandemia da COVID-19, b) le proteste per la morte di George Floyd/diffusione del movimento BLM, c) le enormi tensioni politico/sociali, d) la diffusione di teorie complottiste (QAnon) o di collettivi estremisti (Antifa).. Vengono perfino menzionati i bitcoin e l'intelligenza artificiale (costruzione del SolidGoldMagikarp AI data center che è forse il vero villain del film)

L'obiettivo è centrato ed è quello di mostrare la disgregazione socio-culturale americana avvenuta 5 anni fa dovuta a crescenti tensioni razziali, disuguaglianze sociali, instabilità economica e polarizzazione politica (simboleggiata dai due protagonisti), il tutto aggravato a dismisura dalle massicce restrizioni imposte causate dalla pandemia. Una società che momentaneamente smarrisce l'obiettivo nazionale comune ed implode sulle proprie diversità e contraddizioni.

Nella seconda parte forse cala leggermente, Aster infatti non solo si limita ad "osservare" e descrivere la realtà ma il suo messaggio viene portato all'estremo, il neorealismo lascia spazio ad un cinema di eccessi, violento e surreale al limite del psichedelico ma comunque funzionale e a chi nei teatri ci va non solo per riflettere ma soprattutto per divertirsi.


Anche se pare sarà un flop al botteghino, ritengo sia un film destinato a rimanere nella storia del cinema. Fra 30 anni quando qualcuno chiederà "Ma cos'è successo di tanto particolare nel 2020?" Quest'opera sarà in grado di rispondere abbastanza esaustivamente alla domanda.

Jumpy  @  28/10/2025 12:14:30
   7 / 10
A me queste storie ambientati nella provincia americana piacciono.
Non ricordo chi ha definito questo film: "un noir delirante". Ecco, come giudizio sintetico è perfetto e rende perfettamente l'idea.
Phoenix calato perfettamente nel ruolo, la sua bravura spicca anche su Emma Stone (infilata in una sottotrama che non mi convince).
Non ha la raffinatezza stilistica di Tre manifesti (il cui riferimento è immediato: contesti molto simili).
Si mette tanta carne al fuoco (forse troppa, davvero, ci mancano solo gli alieni) presenta in modo volutamente esaltato ed esagerato (delirante, appunto) quello che nel nostro piccolo abbiam visto (e vissuto) un po' tutti tra il 2020 e 2022 (social, fake news, complottisti, società frammentata, miseria umana, diffidenza verso l'altro). Mescola thriller, giallo, commedia (ci sono dei momenti di autentica comicità), dramma (il tristissimo finale), il tutto in un'atmosfera da western contemporaneo.
Regge molto bene nonostante le due ore e mezza, la prima parte del film, solo apparentemente dispersiva, prepara il terreno e illustra il contesto che porta ad una spirale di violenza.
Si perde un po' nel finale, nella frenesia di volerci infilare ancora altri spunti di riflessione

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matt_995  @  21/10/2025 21:59:03
   7½ / 10
Tre manifesti ad Ebbing sta al primo mandato di Trump, come questo Eddington sta al secondo Trump (sebbene sia ambientato alla fine del primo mandato).
Se McDonagh raccontava (pur indirettamente) di un' America bifolca che iniziava a incattivirsi e instupidirsi, qui abbiamo tutto ormai più eccessivo, stupido e sconclusionato (e anche il film in sé è decisamente più cheap del capolavoro di McDonagh).
I primi tre quarti di film sono da 8/9 pieni, il classico film dove da uno stupido sassolino si genera una valanga irrefrenabile. Uno sceriffo non proprio sveglio (Phoenix è un maestro a rappresentare gli idioti senza andare sopra le righe) e frustrato da una condizione famigliare non proprio idilliaca (splendida Emma Stone, poco memorabile la suocera complottista) mette in piedi una faida contro il sindaco progressista (e immigrato) perché non vuole indossare la mascherina durante il lockdown. Wow. Questo dovrebbe essere il cinema: neorealista non nei toni, ma negli argomenti. Quanti film hanno raccontato di petto il COVID o comunque il delirio allucinante che abbiamo vissuto negli ultimi anni? Pochissimi.
A ciò si aggiungono le proteste dei Black lives matter, i santoni, i complottisti e infine i suprematisti bianchi (raccontati male, occasione mancata): un delirio, come un delirio è tutto ciò che è successo in America in quegli anni, ma forse eccessivo per un solo film. Fatto sta che dopo quei primi tre quarti praticamente perfetti, il film perde completamente il suo focus, diventa un pasticcio e non si capisce dove si voglia andare a parare. Per carità, neanche nell'attualità sappiamo dove stiamo andando a parare (o forse sì e non vogliamo rendercene conto) ma il film perde comunque la sua efficacia.
Finale, ad ogni modo, molto beffardo e incredibilmente riuscito.

76mm  @  20/10/2025 09:10:19
   5 / 10
Il Covid-19 con tutto il suo strascico di polemiche (mascherine, vaccini), George Floyd e il Black Lives Matter, le fake news, l'uso/abuso dei social, i cortei di protesta, il terrorismo, il suprematismo bianco, la malattia mentale, le sette, lo stupro, gli indiani d'America, il fantasma onnipresente del "QUASI" Nobel per la pace, il cospirazionismo, la polizia razzista, la crisi ambientale, il problema dei confini, la politica asservita agli interessi delle multinazionali, il secondo emendamento, la voglia di violenza latente…
Qualcosa probabilmente me lo sarò anche dimenticato.
Un Aster privo di qualsiasi senso della misura e non so quanto lucido cerca di mettere alla berlina tutte (ma proprio tutte) le contraddizioni USA, prendendo come pretesto le traversie assortite di un immaginario paesello di 2.500 anime del New Mexico (dove il più pulito c'ha la rogna), nel tentativo, invero non proprio originalissimo, di parlare del piccolo per parlare metaforicamente (e/o allegoricamente) del grande.
Qualche colpo lo mette a segno, anche perché a sparare a casaccio nel mucchio qualcosa lo si prende sempre, per forza.
Io però avrei voluto vedere un film.
"Beau ha paura" era confuso e slabbrato ma raccontava una storia e aveva dei personaggi a cui interessarsi, qui sono tutti stereotipi antropomorfi con l'etichetta sulla fronte.
Phoenix riacquista la meritata credibilità attoriale dopo essersi reso ridicolo nel musical di Joker, Emma Stone (suo il personaggio più inutile del film) ne perde un po' dopo aver inanellato una serie di prove convincenti…si rifarà con Bugonia?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  19/10/2025 11:08:30
   5 / 10
Aster dirige un film ambiziosissimo che vuol parlare di tante cose, ma la carne al fuoco è tanta, non viene gestita benissimo e ne viene fuori un film un po' pasticciato da questo punto di vista. Le varie tematiche sembrano essere un po' abbandonate una volta introdotte, non c'è un vero punto di arrivo, e così anche la satira che Aster vuole dipingere sulla società americana risulta più debole di quanto probabilmente era nelle intenzioni. "Eddington" funziona meglio invece per quanto riguarda il lato ironico (sempre percepibile in sottofondo) di certe vicende e nella seconda parte che perlomeno offre un buon intrattenimento. Funziona anche l'atmosfera, vagamente western, e lo stile che sembra riprendere quello dei fratelli Coen, ma la sensazione che ho avuto a fine visione è stata quella di una soddisfazione solamente parziale.

VincVega  @  17/10/2025 20:30:49
   6 / 10
La pellicola di Aster è un confuso mix di neo western, noir, satira politica e altre cose. Un pasticcio godibile, affascinante ma poco centrato e poco riuscito. Pandemia e social messi li, ma alla fine per cosa? Lo salvo tutto sommato, perchè mi ha intrattenuto e coinvolto nella risoluzione della trama. Personaggi non tutti caratterizzati adeguatamente (alcuni poco presenti), per esempio Il protagonista Joe Cross di Phoenix è ridicolo e patetico, poi ha una trasformazione poco credibile. Aster era partito bene con "Midsommer", poi la sua carriera ha preso una piega strana, a mio modo di vedere in calando. Peccato.

andrea9002  @  13/10/2025 16:15:22
   7½ / 10
Ci sono parecchi depistaggi nella trama, di certo a non tutti gli spettatori piacerà essere portati a spasso a lungo, durante la visione pensavo che il film dovesse avere un gran finale per essere considerato un buon film e non solo un esercizio di stile del regista ma alla fine della visione complessiva bisogna ammettere di aver assistito ad un'altra prova di alto livello di Ari Aster e di tutto il cast!

Non siamo ai livelli di "Beau ha paura" ma anche qui si ha la sensazione che il film, dopo aver avuto mano libera grazie al successo di "Midsommar" e "Hereditary" non sia girato per il pubblico generalista quanto per la soddisfazione del regista stesso!

Le vicende locali della piccola cittadina di Eddington alla fine la porteranno ad conosciuta in tutti gli States ma quasi nessuno saprà cosa è successo veramente...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/10/2025 17:14:58
   6 / 10
Eddington probabilmente è il film più ambizioso di Aster. Con un contesto che rimanda al western moderno, la piccola cittadina del New Mexico diventa palesemente un affresco dell'America negli ultimi dieci anni. Se poi ci mettiamo sul piatto anche la situazione pandemica da Covid-19, ecco che i conflitti sempre latenti subiscono una sensibile polarizzazione, perché in fondo é questa l'America di oggi a mio parere: una nazione che sta implodendo su stessa. I progenitori MAGA e QAnonisti complottari da una parte e la cultura Woke dall'altra, idee opposte ed inconciliabili, ma accomunati dall'idiozia imperante a cui Aster non fa certamente sconti. Tuttavia mettere pandemia, teorie complottiste, scontri razziali, la bulimia da social media ed il difficile compito di scremare informazioni verificate dalle fake news (leggasi str0nzate), rendono bulimico anch'esso questo film, che si mantiene solido nella prima parte, ma parte per la tangente nella seconda parte, fuori di melone e fuori controllo. Un film imperfetto a cui non mancano lacune, ma ricchissimo di spunti.

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