eldorado road (2008)

Dal monotono all'ironia, questa commedia abbraccia la vita più semplice. I personaggi particolari, ma assai reali, si trovano coinvolti in un road movie ben fotografato. Con quest'ultimo si evidenzia un buon lavoro di montaggio che di certo farebbe impallidire Tony Scott; lento e piuttusto statico, ma sempre interessante, dimostrando che le più svariate scelte tecniche se ben progettate nell'insieme, danno un bel risultato.
Il ritmo altelenante del film potrà far sfuggire l'attenzione ai più, rimanendo nella sua corta durata un film poco coinvolgente, ma che se guardato con un occhio particolare e più paziente potrà diventare un piccolo gioiello.

Piccolo film con due personaggi differenti ma che funzionano come un ingranaggio ben oliato.
Un road movie piuttosto interessante a metà strada tra la commedia e il film drammatico.
Merita una visione.

Concordo con i precedenti commenti. Un bel film sulla solitudine e l'impossibilità di camabiare le cose e le persone.

All'inizio sembra quasi un road movie americano. Poi compare pian piano un Belgio triste, piovoso. Un territorio dove tutte le trame antropologiche sembrano essersi dissolte, dove le tante solitudini non riescono mai ad incontrarsi, dove la gente piano piano appare sempre più strana, quasi sull'orlo della follia. Eppure l'umanità è lì, dietro i tanti piccoli grandi traumi di ognuno, ma è troppo tardi, come dice il protagonista... fai qualcosa per tua madre... falla ora... dopo sarà troppo tardi.
Un bel film.

L'impossibilità di cambiare le persone: a metà tra la commedia e il dramma, un road movie spesso persino esilarante che ha per protagonista una strana coppia: un venditore d'auto e un tossicodipendente che ha sorpreso a rubare in casa propria. La prima parte alimenta l'illusione: scopriamo che il venditore d'auto si prende così a cuore il ladro perchè ha da poco perso il fratello minore, anch'esso tossico. La seconda parte ci riconduce alla realtà. Un piccolo film che pur nella sua semplicità mi ha lasciato un'ottima impressione.

Bel road movie (ambientato nel posto più insospettabile) su due solitudini che si incontrano.

SPOILER

Un film di viaggio che spazia nelle desolate lande della campagna belga accanto al confine francese, in zone depresse, consegnate a un abbandono che spara la marginalità di persone e città in primo piano, complice la fotografia (HDR?) che ci immerge in cieli incombenti, nubi gravide, pianure a perdita d'occhio, vecchie strade ormai desuete dove passano solo individui che non hanno fretta, pochi ormai.

Un incontro fortuito fra un uomo di mezza età, meccanico e rivenditore di auto d'epoca americane, uno che sa fare mille cose, pieno di vitalità, ma che pure è solo, e un giovane sbandato, disperato, ladro, tossico.

L'incontro sembra poter procedere e portare in avanti le loro vite, ma, già si capisce, la progressione è solo un accenno, una breve fuga da una traiettoria di sconfitta già tracciata troppo in profondità per uno dei due.

Bello, questo cinema che fa vedere la realtà di oggi sfuggita ai grandi non-luoghi, le persone rimaste, in un certo senso, come quelle di 20 o 30 anni fa, in una sorta di mondo parallelo, eppure ben presente.
Un mondo parallelo a portata di mano, non appena si esce dalle rotte degli scambi e si finisce sotto un pilone di superstrada, su una stradina provinciale dove la densità del traffico è quasi nulla.
Un mondo desolato, sconfitto forse, ma bello nella sua ostinata, resistente estraneità.
Un film generazionale, pedagogico, ma senza lieto fine.

Mini-roadmovie belga, semplice e diretto, bella fotografie e sequenze interessanti.