exiled (2006)

Sullo sfondo di una Macao prossima al passaggio di consegne dalla giurisdizione coloniale portoghese alla Cina, prende vita il film gangster più maturo e completo di Johnnie To. Tutto in Exiled è un potenziamento esponenziale di quanto visto in precedenza: gli attori feticcio del regista offrono caratterizzazioni perfette di personaggi dolentissimi, script e virtuosismi registici vanno di pari passo a dipingere il romanticismo estremo di un sentimento d'amicizia virile che tende con stoicismo (e inaspettati momenti di giocosità) alla rivalsa, la potente messinscena estetizza la violenza in riconfigurazione del western in noir post-moderno. Goduria pura.

A suo modo, un film sull'amicizia, sul rapporto di lunga data tra 5 sicari decisi a ribellarsi al boss di turno.
Il film possiede un ritmo ragionato, non annoia ma neanche esalta, ben diretto e ben interpretato, condito con un uso importante di sangue e violenza, abbastanza funzionante nelle scene action. Qualche piccola esagerazione non mortifica una visione interessante e valida dal punto di vista dell'intrattenimento.

Un ottimo film, anche se di Johnnie To preferisco altro. Forse un po' (troppo) spettacolare a discapito della sua consueta empatia. Anche se questa v'è sempre e i protagonisti rimangono ben caratterizzati.
Insomma, pur sempre da vedere come ogni suo altro film.

Diciamo che stilisticamente è notevole, originale ed artistico. Però è di una noia mortale e la storia di per sè non regge. Buone le interpretazioni.

Ennesimo grande noir di To che si dimostra maestro del genere, raggiungendo qui uno dei suoi apici. I valori messi in campo dal regista sono i suoi prediletti (su tutti quello dell'amicizia) così come questi attori che sono delle costanti nei film di To. Varie sequenze memorabili come l'immancabile sparatoria finale, breve ma di straordinaria intensità.
Un To maturo e grandioso. Film da vedere.

Molto molto bello, è tutto al posto giusto nel momento giusto: azione, emozione e divertimento.
Visivamente poi è uno spettacolo, e gli scambi a fuoco una goduria.
E' il secondo film di To che vedo, ed è il secondo voto alto che metto; a questo punto credo proprio che andrò a guardarmi tutto il resto.

deludente.
dalla media dei voti mi aspettavo molto di più.
belle inquadrature per un western urbano, ma lento in molto punti.
a volte ci sia annoia.

Molto più vicino allo spirito western di registi come Leone e Hakws sotto la superficie di gangster movie in cui lo spirito camratesco, l'amicizia virile e il senso di lealtà viene contrapposto al disfacimento di questi valori rispetto al nuovo volto della criminalità. La regia di to è magistrale e regala sequenze di grande impatto visivo, senza rinunciare ai suoi personaggi grazie anche all'apporto dei suoi attori feticcio, presenza costante nei suoi film.

Tanto pathos per nulla. Bellissime scene non solo d'azione. Inquadrature e movimenti grandiosi. Uno spettacolo per gli occhi aggiungengo un'avvolgente colonna sonora stile selvaggio west. Epico, ma con trama e dialoghi che non reggono il film.

Sufficienza stiracchiata, l'idea non è male ma troppo lento in alcuni punti e molte pallottole che vagano senza meta....
Non lascia davvero nulla alla fine..

Film dal punto di vista visivo moto valido.
Probabilmente leggermente superiore al successivo "Vendicami" in quanto meno ridicolo in alcune sue parti.
Manca qualcosa a livello emozionale e nello sviluppo della trama.
Consigliato a chi ama l'azione non fine a se stessa.

Ciò che fa la differenza del cinema di To è sicuramente lo stile, ogni suo lavoro è un vero e propio spettacolo per gli occhi.
Exiled, seguito ideale di The Mission con 4/5 dello stesso cast, è un buon film ma non un must - all'interno della sua filmografia gli preferisco Election I / II e Breaking News - ciò non toglie che a livello tecnico sia uno degli apici del regista orientale: la sparatoria nella casa del medico e tutta la scena finale sono due sequenze da mandare giù a memoria.
Ho solo una perplessità, che poi è la stessa che non mi ha permesso di apprezzare fino in fondo Vengeance: la ripetizione dei temi, l'esasperazione di siatuazioni già affrontate e la mancanza di rinnovamento. Mi auguro, da questo punto di vista, una scossa sostanziosa, perchè To è davvero un grandissimo regista.

Poliziesco, grottesco, humor nero, amicizia virile, western, polar, amore totale per Sam Peckinpah, che omaggia come già fece John Woo in tutt'altro genere, nella splendida sequenza finale. Le scene d'azione sono lezione di cinema.
Un'altra pellicola memorabile del grande Johnnie To.

Una bomba ad orologeria. Alterna momenti di placida e raffinata calma, per poi piombare nell'azione pura (spettacolari le sparatorie). Adrenalinico e affascinante, nonchè realizzato divinamente e diretto benissimo, è diventato il mio To preferito.

Spettacolare gangster-movie con forti influenze western,un film che glorifica gli archetipi del cinema di frontiera inserendoli in un contesto moderno,quello di Macao,narrando le gesta di un gruppo di killer prezzolati il cui legame d’amicizia si trasforma in un richiamo al dovere che rinnega le spietate regole del mondo criminale.
Jonnie To,in forma smagliante,sbalordisce lo spettatore con uno stile da manuale del perfetto regista, senza mai scadere in un patetico esercizio di stile propone a getto continuo movimenti di macchina a tratti gradevolmente docili in altri molto bruschi,quindi zoom e ralenty a iosa,oltre un breve piano sequenza verticale di grande effetto.
A colpire duro è la tensione spasmodica che si crea prima di ogni duello,i tempi dilatati esaltano l’attesa in un crescendo ansiogeno che deflagra nella mirabile estetica dello scontro.L’incipt a tal proposito è qualcosa di fenomenale,To tiene sulla corda lo spettatore in maniera magistrale per poi stemperare il quadro d'insieme attraverso uno snodo impensabile ma appropriato.
I personaggi sono volutamente poco approfonditi,eppure risultano estremamente famigliari e intriganti.To tralascia superflue presentazioni,considerato che i caratteri utilizzati sono quelli conosciuti già in altre pellicole e si getta nel vivo della storia con inusitata foga.
“Exiled” pur vivendo attraverso situazioni e personaggi stereotipati non stanca,perché rilegge con il giusto lirismo una storia epica d’onore e morte che riesce nell’intento di far attecchire con forza suggestioni conosciute in territori estranei ,creando così un intelligente ibrido.
Equilibrato nella sua abbondanza visiva To regala una coinvolgente storia di amicizia virile e rispetto,sulla consapevolezza del rimediare ai propri errori negando romanticamente il pregiudizio che grava sulle figure qui rappresentate.

finalmente dopo 4 anni esce! stupendo gangster movie, anche se ha il respiro di un western.come sempre bravo to nelle scene d'azione.

Western orientale dei giorni nostri ... virtuoso, teso e un tantino esagerato ...

Fichissimo! M'è sembrato di vedere un western in chiave moderna.
Non conoscevo Johnnie To, ne sono rimasto abbagliato. Splendide riprese - sublimi poi quelle a volo d'uccello -, ritmo rallentato nelle scene d'azione e colonna sonora azzeccatissima.
I primi quindici minuti poi - ma anche il finale - sono da antologia, suspence e tensione ai massimi livelli. Eccellente infine il cast.
Possibile che To non sia preso in considerazione dalla grande distribuzione? Già, deve lavorare ad Hollywood se no non se lo fila nessuno...

La regia è ottima ed alcune sequenze sono particolarmente riuscite. Altre però sono un po' eccessive

SPOILER

Gran bel film! prova di maturità di un regista tecnicamente molto valido che, grazie a un ottimo cast, a un montaggio ineceppibile e a una colonna sonora valida, riesce a sfornare un film d'azione (ma non solo) davvero molto bello, che mi ha coinvolto dall'inizio alla fine.
Mix di sparatorie (tecnicamente superbe) e di sentimenti (mi riferisco alla vecchia e forte amicizia dei protagonisti) che rendono questo film adatto alla gran parte degli spettatori che oltre all'intrattenimento cercano anke altro....
Straconsigliato!

Yakuza movie davvero di gran livello questo Exiled firmato da un Jonnhie To in formissima che con un’eccellente prova registica ci regala questo gioiellino sfruttando un cast impeccabile, una grande fotografia e un’azzeccata colonna sonora…
Gli evidenti richiami al cinema di Leone e in parte anche a quello di Peckinpah (lattina di red bull, evitabile, a parte) sono la ciliegina sulla torta… Le sparatorie sono qualcosa di unico e splendido (l’ultima poi è da rimanere senza fiato) ma Exiled non é solo azione, riesce anche a emozionare e a far sorridere (come per esempio la scena del falò in cui To se ne esce con un “italianismo” assurdo)…
La scena finale con primo piano sulla foto, per quanto abbastanza telefonata come cosa, è probabilmente il modo più sensato di chiudere il film e fa comunque il suo bell’effetto…

Altra perla del regista, tra i suoi lavori migliori. Come riconoscere la superiorità odierna di HK in materia di film d'azione. La regia di To è ancora più matura,non può che uscirne un gran film. Notare poi il magnifico cast, con un Simon Yam divino, anche se il suo apice lo aveva senza dubbio raggiunto in Election. Un must.

Scrivere una poesia. Chiuderla e inserirla nel caricatore. Prendere la pistola e puntarla verso lo schermo. Sparare. Non è poesia, non è omicidio. EXILED.

Solito To, sono presenti tutti gli elementi caratterizzanti i suoi yakuza movie, la regia è sempre di ottimo livello e riconoscibile (vedi le riprese dall'esterno dell'edificio in cui si svolge la sparatoria, già proposte in BN) e gli attori feticcio son sempre lì, compreso Suet Lam la cui prova ancora una volta risulta calzante oltre che divertente.
Anzi, in molte sequenze "Exiled" mostra una maggiore maturità rispetto ai precedenti, per contro, però, To si lascia andare a qualche sequenza assolutamente esagerata e fuori luogo, come uno dei primi conflitti a fuoco o le scene che vedono protagonista la lattina.. e tutto per fare pubblicità alla redbull. Peccato.

SPOILER

Ottimo gangster-movie di Johnny To ispirato in tutto e per tutto ai modelli occidentali, se non fosse per la suggestiva location di Macao.
Fa un certo effetto vedere l'architettura e il paesaggio dell'ex colonia portoghese: all'inizio sembra quasi di essere in Sud Italia, il regista ci mette del suo con l'abbigliamento degli attori muniti di coppola, camicia bianca e gilet.

I temi tipici del film del genere di sono tutti, in più c'è l'abilità dietro la mdp di To in grado di regalare delle sequenze memorabili: ce ne sarebbero tantissime da elencare, mi limito a nominare quella dello scontro a fuoco dietro i teloni.

Difficile trovare un difetto, forse l'eccessivo tributo ai grandi registi americani e al nostro Sergio Leone toglie un pò di personalità asiatica alla pellicola.
Resta comunque un film consigliatissimo.
Tra l'8 e l'8 e 1/2..massi, diamogli quello più alto..in attesa di vedere i due Election.

"Dove andiamo?"
Questa è la domanda che più volte si pongono i protagonisti di questa straordinaria pellicola. Un senso di smarrimento, di indecisione, di timore, di paura ma anche un estremo desiderio di appoggio si cela davanti a una così semplice richiesta. Domanda che è anche spunto per uno scontro, per un dialogo, per una scelta.

No non state sbagliando questo è l'ultimo film di Johnnie To, cioè quel mago che ha diretto quei due fantastici film, Election I e Election II oltre ad altre numerosissime pellicole la cui qualità rimane sempre piuttosto alta.
Si, è veramente ignobile che un maestro come To, uno dei migliori registi d'oriente, oltre che grande esponente della scuola di Honk Kong, non venga minimamente considerato dai distributori occidentali. Questo action movie è qualitativamente nemmeno avvicinabile a quelli che ci propina il cinema occidentale.
Un film sapientemente diretto, ma soprattutto recitato molto bene. Le scene d'azione sono spettacolari ma mai eccessive. Come nella buona tradizione degli action movies di Honk Kong i proiettili sono a migliaia ma il tutto non stanca mai, anzi.
To non fa nulla tanto per fare, e quindi i suoi personaggi sono ben definiti psicologicamente, e soprattutto non appaiono come eroi immortali, ma come individui, come uomini, con le loro paure, i vizi e le loro virtù.
To evidenzia la necessità del prossimo, la necessità di una spalla, di un aiuto. Da qui l'importanza dell'amicizia.
Un film corale, questo mi è piaciuto molto e soprattutto una trama mai banale e ben congeniata in pieno stile To, che non raggiunge i grandi livelli degli Election ma non delude mantenendosi comunque a degli ottimi livelli qualitativi.
Consigliato agli amici amanti del cinema asiatico e non solo alcune hanno un non so che di tarantiniano, o è tarantino ad aver qualcosa di toniano?

SPOILER