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Macchinoso e di difficile lettura, soprattutto nella seconda parte. Ha delle scene visivamente affascinanti che il regista svilupperà molto meglio negli anni a venire, ma ci sono troppe difficoltà nell'interpretare ciò che viene mostrato. Uno dei meno convincenti del danese, anche se si distingue comunque dal mainstream, cosa sempre apprezzata.
Molto molto buono, sin dalle premesse: mandar avanti la vicenda usando anche i video di sorveglianza; vari debiti a De Palma ed Antonioni, oltre a Lynch ecc.
Turturro non mi ha mai fatto impazzire ma qui è davvero bravo ed in parte; la Unger è stata usata però poco e male.
Ottime regia e musiche; prima parte ansiogena e stringata, seconda parte onirica, che anticipa un pò Solo dio Perdona e Neon demon; chiusura finale blanda e sbrigativa, che è il vero difetto di un film comunque notevole.
Ricchezza d'ispirazione, ritmo anticonvenzionale e forza espressiva sono tre ottime componenti per il film di genere ideale, ma FEAR X può contare su un aspetto più forte e appariscente, che sembra comunque non mettere a rischio la freddezza dell'opera, ovvero il tocco surrealista di Nicolas Winding Refn, stavolta evolutosi non solo nell'uso mentale del sonoro, del quale fa parte anche l'assenza di esso, ma soprattutto in quello visivo, estremo nella saturazione cromatica e nella frammentazione dell'immagine mediante la luce, segni di un parallelismo psicologico accostato allo svolgimento della trama, che si spezza per travasare totalmente in suggestive inquadrature oniriche incapaci di eclissare la coerenza della pellicola e utili nell'evidenziare uno stato di ossessione e ingabbiamento proprio d'una insperata ricerca della verità, altra trasfigurazione di quella che è la scoperta del proprio ego da parte del protagonista.
Particolare, intrigante e mai scontato. Se vale la pena vederlo? Assolutamente si. Del finale invece sono rimasto un pochino insoddisfatto....avrei voluto qualche spiegazione in più e non un qualcosa un pò campato in aria tanto per concludere la vicenda.
Prima delusione che ricevo dal regista, e non sono l'unico a pensarlo...troppo straniante nel suo voler "unire" l'estetica ed il visionario alla Lynch ad un qualcosa di più concretamente thriller. Infatti la prima parte, se pur lenta ad ingranare, risulta abbastanza intrigante...tutto si tramuta poi in un qualcosa di piatto e scontato oltre che verboso e noioso! Come estetica nulla da dire sul lavoro di Refn che regala ottime sequenze al limite dell'inquietante oltre che ad una atmosfera torbida ed opprimente che ben trasferisce allo spettatore lo stato d'animo del protagonista...tuttavia trovo pretenzioso il voler ostentare questo tipo di Cinema artistico se poi in concreto la sceneggiatura non regala nessun tipo di emozione. John Turturro nel ruolo dell'alienato (lo aveva già dimostrato in "Barton Fink") ben si presta, anche se io non smetterò mai di vederlo come un attore comico, ma la sua performance non basta a salvare la pellicola dalla monotonia. Proprio non riesco a dargli la sufficienza, sarebbe ipocrisia!
non capisco come mai questo film venga criticato così tanto anche da chi apprezza Refn in generale. era l'unico che mi mancava e l'ho visto solo oggi, a distanza di molto tempo dalla visione del resto della filmografia, proprio perché ne ho sempre sentito parlare malissimo. a sorpresa credo sia diventato uno dei miei tre preferiti del regista
A mio giudizio, un film che purtroppo non riesce ad elevarsi, un prodotto con una trama troppo esile e con personaggi e funzioni narrative fin troppo scolastiche. Fear X infatti potrebbe essere tranquillamente preso come tassello del noir contemporaneo. Gli elementi tipici del genere ci sono tutti, ma manca il tocco in più, manca la capacità di andare oltre il già visto o di aggiungere qualcosa che non siamo stati già abituati a vedere nelle file del genere. Così Refn si affida a sequenze mesmeriche di marca dichiaratamente lynchana, fantasmagorie della mente e del corpo che in una durata media di 88 minuti riempiono una sceneggiatura carente e scioccamente sfumata, vaga: insomma l'atmosfera regna sul filo logico degli eventi e siccome Lynch lo conosciamo molto bene, gli sbadigli non tardano a manifestarsi. Finale abbozzatissimo, che gioca sul fattore psicologico risultando però irritante. Sugli attori: Turturro e' un attore poliedrico ma qui risulta sprecato, annacquato - quando invece da lui si potrebbe pretendere molto molto di più. Insomma siamo al solito bivio: si poteva fare di meglio. Fear X rimane così un film non destinato alla memoria.
Un gran bel film, misterioso e in atmosfera pressurizzata, di Refn, sempre tra i miei registi preferiti. Qualche passaggio di trama abilmente inspiegato invoglia alla riflessione postvisione, caratteristica dei film riusciti. Bravo, e molto, Turturro. Una dritta, guardate tutti i titoli di coda.
Glaciale film di Refn che lavora per sottrazione con protagonista un John Turturro eccezionale, in un ruolo schizzato ma al tempo stesso molto umano. Il film dura un'ora e venticinque ed in così poco tempo Refn riesce a mettere in piedi un thriller psicologico che ti tiene incollato alla poltrona, che scava molto bene nei vari personaggi del film mostrandoci le motivazioni e i sentimenti di ognuno di loro alla perfezione, il tutto usando una regia contenuta, sobria, glaciale, che crea un senso di straniamento e disagio che cresce fino alla fine ricordando in molte scene il cinema sensitivo di David Lynch tirando fuori dal cilindro un prodotto del tutto nuovo; grande flop all'uscita è invece un bel thriller che vale la pena guardare, anche per chi si approccia per la prima volta al regista, anche se il suo talento registico viene spesso messo in secondo piano a favore di un film solido e glaciale. Peccato per i risvolti a volte un pò veloci, ma si fa perdonare per una messa in scena impeccabile, una regia e una fotografia da premio oscar e delle ottime interpretazioni, oltre che per alcune idee decisamente originali anche se inserite in un contesto forse un pò troppo già visto... ed è proprio il livello poco ispirato della sceneggiatura che influisce su tutto il resto. Non del tutto riuscito quindi ma comunque un bel thriller, consigliato.
Visto in attesa (quanto mai spasmodica) dell'uscita di "Only God Forgives". Devo dire che sotto il profilo della sceneggiatura sono rimasto abbastanza deluso ma, mamma mia, che tecnica registica! Inquadrature e luci perfette, e l'atmosfera mi ha vagamente ricordato quelle dei film di Polanski. Consigliato a chi ha apprezzato i più recenti e più famosi film del regista danese.
non mi ha convinto tanto questo fear x,parte bene e con originalita,poi si perde per strada,con salti di sceneggiatura evidenti. poi refn avra' modo di rifarsi con altre opere stupende,ma qui non decolla,cmq un occhiata la vale,soprattutto per la grande prova di turturro
ipnotico e affascinante. Lento ma ammaliante. Mancante ed incompleto ma con una trama essenziale che risulta comunque sufficiente per intrigare lo spettatore ed incollarlo alla poltrona. Il merito è di Refn col suo stile sospeso e contemplativo, dell'ambientazione fredda ed invernale e di Turturro, magistrale.
Mhm. Non mi è ben chiaro se i pazzeschi vuoti di sceneggiatura siano casuali o intenzionali, quasi a suggerire come il Caso giochi un ruolo fondamentale nelle nostre vite (un po' alla Auster). Se però questa era l'intenzione, mi duole ammettere che Refn l'ha abbastanza fallita, perché lo sviluppo della storia è veramente troppo frettoloso. Però, ragazzi, che tecnica! Praticamente ogni scena sembra una cartolina, illuminata solo dalla luce artificiale delle lampade elettriche.
Film meno conosciuto di Refn che secondo me merita una visione. Un thrillerdifferente dagli altri in cui il regista non esprime appieno il suo talento,forse cercando di copiare altri registi,ma riesce ad ottenere comunque un discreto risultato.
Film che mi ha dato delle interessanti aspettative, con una parte iniziale stimolante e che scorre via bene.. Però.. Il tutto - o meglio, l'essenza del crimine - viene svelato troppo presto, deludendomi abbastanza nella motivazione - quanto si dice di un finale affrettato vale per questa parte di film.. Peccato.. Comunque enigmatico nella conclusione e da lavorarci su con le interpretazioni.. Bravo Turturro leggermente disturbato mentalmente.. Nel film.
Curioso thriller di Refn immerso in un'ambientazione fredda e glaciale, in cui il regista riesce a creare con abilità un'atmosfera straniante, debitrice (forse troppo) nei confronti di Lynch ed in parte anche il Kubrick di Shining. Non mancano tuttavia sequenze piene di fascino e ben costruite (l'irruzione nella casa) ed un protagonista, Turturro, bene in parte. Un film tuttavia poco fruibile per il grande pubblico, molto lento e cerebrale.