gente comune regia di Robert Redford USA 1980
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gente comune (1980)

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locandina del film GENTE COMUNE

Titolo Originale: ORDINARY PEOPLE

RegiaRobert Redford

InterpretiDonald Sutherland, Mary Tyler Moore, Judd Hirsch, Timothy Hutton, M. Emmet Walsh, Elizabeth McGovern, Dinah Manoff, Fredric Lehne

Durata: h 2.02
NazionalitàUSA 1980
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1980

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Trama del film Gente comune

La normale vita di una famiglia borghese, viene all'improvviso sconvolta da una tragedia, la morte del figlio maggiore in un incidente in barca. Le reazioni della famiglia, l'incomprensibile freddezza della madre e lo sconforto del fratello..

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Voto Visitatori:   7,63 / 10 (23 voti)7,63Grafico
Miglior filmMiglior regiaMiglior attore non protagonista (Timothy Hutton)Migliore sceneggiatura non originale
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior film, Miglior regia, Miglior attore non protagonista (Timothy Hutton), Migliore sceneggiatura non originale
Miglior film drammaticoMiglior regista (Robert Redford)Miglior attrice in un film drammatico (Mary Tyler Moore)Miglior attore non protagonista (Timothy Hutton)Miglior attore debuttante (Timothy Hutton)
VINCITORE DI 5 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico, Miglior regista (Robert Redford), Miglior attrice in un film drammatico (Mary Tyler Moore), Miglior attore non protagonista (Timothy Hutton), Miglior attore debuttante (Timothy Hutton)
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Voti e commenti su Gente comune, 23 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  23/09/2025 12:38:42
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Devo dire che "Ordinary people" è uno dei film di Redford che mi è piaciuto di più, assieme a "Quiz Show", forse l'unico che mi è piaciuto veramente di una filmografia che trovo parecchio modesta, probabilmente, parlando col senno di poi, per il fatto che è agli antipodi stilisticamente della sua opera futura, che ho spesso trovato fin troppo retorica, verbosa, didascalica, invece qui incredibilmente Redford dirige un film che tende all'essenziale, con una sceneggiatura che non si perde in frasette fatte e momenti troppo melensi ma invece si dedica ad una minuziosa descrizione dell'elaborazione del lutto da parte di una famiglia che ha perso da poco il figlio maggiore, i tre personaggi, padre, madre e fratello, sono caratterizzati splendidamente, specialmente l'ultimo, un Timothy Hutton che si prende la scena e domina un film doloroso e sfiancante, creando anche una forte empatia con lo spettatore, il suo Conrad risente di un forte senso di colpa, essendo stato coinvolto nell'incidente in barca che ha causato la morte di Buck, uno stato psicologico che lo divora progressivamente fino a boicottare la sua vita del tutto, mandando a sfracelli le relazioni sociali, che passino dalla scuola o dal suo gruppo di amici, facendogli lasciare il nuoto e portandolo ad avere una vaga dipendenza nei confronti dello psicologo, una desolante discesa nel dolore valorizzata da ottimi dialoghi, un certo focus sulle conseguenze di questa elaborazione, da un'evasione che sembra non soddisfarlo mai alla perdita di motivazione in ogni singolo aspetto della vita, portandolo ad un passo dal suicidio, l'unico spiraglio di luce sembra essere Karen, un'amica conosciuta all'ospedale psichiatrico con cui ha saltuari incontri, che tuttavia, nonostante un'apparente felicità, nasconde delle ferite aperte.

Ma è interessante anche la descrizione psicologica dei genitori, dal padre, interpretato da Donald Sutherland, in un ruolo composto ma estremamente empatico, che potrebbe apparire come quello che ha metabolizzato meglio il dolore della perdita, l'unico che guarda al futuro e tenta di andare avanti, dando una certa importanza a Conrad ed alla sua condizione, totalmente all'opposto è la madre, che dopo la perdita sembra essere diventata totalmente apatica e disinteressata ad ogni singolo aspetto della vita, considerata la sua stessa famiglia, come una sorta di barriera forzata contro il dolore che le ha spento ogni sentimento ed ogni possibile coinvolgimento emotivo, il suo personaggio glaciale potrebbe passare come negativo ma probabilmente è frutto di una sofferenza come insopportabile.

Buonissimo dramma familiare, che tratta la tematica in maniera approfondita e mai banale, giocando anche col contrasto tra il dramma vissuto dalla famiglia e le saltuarie apparizioni nei contesti di svago dei genitori, con cui provano a coprire le conseguenze dell'accaduto, una sorta di nuovo inizio che però non funziona in virtù di tutte le questioni irrisolte con sé stessi, devo dire, ottimo lavoro.

Oskarsson88  @  23/09/2025 08:42:06
   8 / 10
Un film che scava a fondo nei rapporti familiari e nelle fragilità personali, mostrando come dolore e senso di colpa possano rendere difficile comunicare con chi ci sta accanto. Interessante anche il modo in cui viene raccontata la terapia: da un lato c'è lo stigma e la diffidenza, dall'altro emerge quanto possa aiutare a ritrovare le proprie emozioni. I personaggi sono ben sfaccettati, soprattutto la madre, che dietro l'apparente freddezza nasconde disagio e bisogno di controllo. Il titolo Ordinary People è perfetto, perché ricorda che problemi e sofferenze non riguardano solo casi eccezionali, ma fanno parte della vita di tutti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  21/02/2025 13:49:11
   8 / 10
Grande esordio per Redford, che sforna un film semplice ma riuscito, potente nel messaggio trasmesso. Perfette le ambientazioni e i costumi, che riproducono fedelmente lo stile di vita di una famiglia borghese. Cast in stato di grazia, meritata la statuetta al bravissimo Timothy Hutton.

Goldust  @  23/03/2024 10:27:21
   6½ / 10
Esordio alla regia di Redford con un dramma famigliare a tinte forte che alla sua uscita ebbe uno straordinario successo ma che rivisto oggi paga forse un pò lo scotto del tempo. Regia e soprattutto la direzione degli attori resta di alto livello ma è impossibile non trovare nel tratteggio della famiglia ferita che cerca di uscire dalle proprie secche come può ( con la psicanalisi, tenendosi tutto dentro, rimuginando il passato, ogni componente cerca la propria strada ) un eccesso di didascalismo e qualche puntata moralista.

VincVega  @  14/03/2019 18:03:44
   8 / 10
Bella pellicola di Redford che descrive con credibilità la borghesia americana e il proprio rapporto con il lutto familiare. L'alone di morte che aleggia nel film è persistente e la magnifica interpretazione di Timothy Hutton vale da solo la pellicola.

topsecret  @  12/03/2019 15:26:26
   8 / 10
Era da un po' che non mi commuovevo per un film e questo mi basta per affermare che GENTE COMUNE è un gran bel film.
Esordio alla regia con i botti per Redford che si assicura un cast di tutto rispetto che sforna delle interpretazioni magistrali, Hutton anche premiato con l'oscar, capaci di emozionare e colpire in maniera significativa.
Una storia dettagliata nei toni drammatici e nelle caratterizzazioni dei personaggi, nei dialoghi forti e decisi e nella costruzione delle emozioni che trasmette.
Da recuperare.

Thorondir  @  10/03/2018 12:25:49
   7½ / 10
Analisi di una famiglia alto borghese americana e delle contraddizioni nell'America che si stava per addentrare negli anni di Reagan. Reedford, alla sua opera prima, mette in scena in modo estremamente classico, le paure, le angosce, l'incomunicabilità tra i componenti della famiglia e in particolare tra Conrad e sua madre. Un film sulla depressione, la paura e la voglia di voltare pagina. Si regge molto sulle prove degli attori.

DogDayAfternoon  @  24/01/2016 17:50:24
   7½ / 10
Quattro Oscar strameritati. Quello a Timothy Hutton in realtà andrebbe esteso anche a Donald Sutherland e Mary Tyler Moore, semplicemente perfetti nel trasmettere le paure, le angosce e le emozioni di una famiglia colpita da una tragedia così grande. Una sceneggiatura profonda e solida, fondata su dei bei dialoghi forti tra madre, padre e figlio, ma molto interessanti anche le scene con lo psichiatra. Una regia essenziale ma completa e ineccepibile.

Il tema poi può piacere o meno, ma chi è portato per questo genere di film ne resterà sicuramente colpito in maniera estremamente positiva.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  04/02/2015 16:59:04
   8 / 10
Gran film di Redford che ci presenta una famiglia allo sbando dopo la perdita di un figlio.
Interessante vedere le reazioni al fattaccio.. c'e' chi beve,chi si nasconde dietro finti sorrisi,chi si isola nel suo dolore ..
Grandissima prova di tutto il cast.. mi ha colpito un Donald Sutherland che ricordo spesso piuttosto inespressivo nelle sue interpretazioni...non qui..
nonostante le quasi due ore non annoia ..ma tiene lo spettatore nell'attesa di conoscere le possibilità di quale sia il perdono che mai come in questo caso sembra necessario a riabilitare la vita di una famiglia comune...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/05/2014 22:37:56
   7½ / 10
La cosa che mi ha più colpito in positivo di questo film è la capacità di descrivere con rara efficacia la sensazione di vuoto post tragedia. Redford dirige con buona sensibilità le dinamiche di un microcosmo familiare alle prese chi con i propri sensi di colpa, chi nel tentativo di rimettere insieme i frammenti di un nucleo disgregato aldilà delle apparenze mondane, chi nell'incapacità di vedere la propria aridità affettiva. Tentare di risalire la china, comprendere e perdonare. Pur con qualche eccesso melodrammatico il nucleo pulsante degli attori (Sutherland, Moore ed Hutton), riescono a dare spessore e profondità ai loro personaggi.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  20/04/2014 15:42:47
   7½ / 10
C'è poco da fare, l'esordio resta il miglior Redford, la sua regia incurata, rammenta il realismo cassavetesiano anche a causa del tema le cui sfumature erano già state perlustrate con lode da Cassavetes 6 anni prima in 'Una Moglie', qui l'argomento è ritratto con più convenzionalità, Cassavetes prolungò alcune sequenze facendo saltuariamente uso del montaggio (sopratutto scandagliando i visi con efficacissimi primi piani), strabordando in pellicola, sempre per ricercare il realismo quotidiano, cosa a cui aspira anche Redford, attingendo dalla sua formazione naturalista per riscoprirsi sensibile ed umano nel dirigere un cast sugli scudi, e Sutherland padre dimostra ancora una volta quanto è stato sottovalutato nella sua carriera, Mary Tyler Moore è sin troppo comunicativa con gli sguardi a palesare l'insofferenza nel relazionarsi col figlio, l'incomunicabilità è bilaterale, il figlio è corroso dai sensi di colpa, e trilaterale considerando il mal sopportato calore dell'affettuoso padre, governato dalla sua innocenza d'animo non coglie sotto il naso una frustrante convivenza famigliare. Il simbolo della famiglia borghese tutto lustro e fiorellini è smembrata dalla sequenza delle foto di famiglia, una madre che nasconde il marciume sotto il tappetto, sorvolando il problema, tanto per restare sul confronto con Cassavetes viene spontaneo l'accostamento a 'Volti' medesimo intento di demistificazione della famiglia media americana, che si tiene in piedi su conversazioni monotone e reiterate per sfuggire al confronto di una crisi che alberga da tempo.

Matteoxr6  @  06/10/2013 01:36:12
   7 / 10
Uno dei film di Redford che preferisco. Qualcuno nei commenti precedenti ha citato "La stanza del figlio" di Moretti. A tal proposito quest'ultimo mi è piaciuto di più sotto molti punti di vista. È anche vero, però, che Gente comune è del '79: bisogna fortemente tenerne conto per mille motivi (anche storici).

lukef  @  23/05/2012 21:48:27
   7½ / 10
Ottimo film, con dei bravissimi attori e molto sobrio, forse anche troppo per i miei gusti.
In alcuni momenti, soluzioni un po' prevedibili rischiano di guastare l'atmosfera che per fortuna si recupera con un ottimo finale, in grado di offrirci tante delle risposte che non si erano potute cogliere fino a quel momento.

DarkRareMirko  @  30/08/2011 22:07:21
   9 / 10
Probabilmente il miglior film del Redford regista (comunque non meritorio magari di 4 Oscar, tra l'altro "rubati" ad Elephant man di Lynch!!!), con grandi attori ed importanti temi, non sempre però affrontati in maniera professionale.

Le interpretazioni sono da manuale (Sutherland sempre magistrale, Hutton idem ma purtroppo i suoi successivi film saran un pò meno impegnati), cura nei dialoghi, candore e tenerezza, ma qua e là anche clichè, imprecisioni, troppa linearità e conclusioni un pò troppo aperte (anche se suggestive, come l'ultimissima sequenza).

I temi son un pò Pasoliniani (borghesia in crisi e via dicendo) e di film cosi' ad Hollywood, in genere, non se ne sono visti tantissimi.

Pollice su.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  07/01/2011 11:57:51
   8½ / 10
Triste ritratto di una famiglia ordinaria distrutta da un'improvvisa tragedia. Un dramma emotivo straziante e veramente ben fatto. Reale, sincero e sofferto, non scade in patetismi o buonismi, non annoia, e non cerca mai di far frignare lo spettatore con le solite banalità del caso. Da Redford, una messa in scena così pessimista, veritiera e deprimente, in tutta sincerità, non me la sarei mai aspettata. Ottima la sceneggiatura, che analizza con molta cura la psicologia e i punti di vista dei tre personaggi principali (i dialoghi formali e privi di sentimento tra la madre e il figlio spezzano veramente il cuore), semplicemente eccelso l'intero cast (con menzione speciale per il giovane e formidabile Timothy Hutton, meritatamente premiato con l'Oscar).
Un film davvero ricco di emozioni. Se la lacrima scende, lo scopo è stato raggiunto.
Non lo dimenticherete.

Nota: tra gli amici del protagonista emerge il volto giovanissimo di Adam Baldwin.

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/01/2011 12.37.00
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Clint Eastwood  @  19/03/2010 23:42:10
   9 / 10
Il migliore di Redford, come si dice : un esordio col botto. E' il dramma di una famiglia americana benestante scossa da una recente tragedia, la morte del figlio maggiore, dove a portarne le ferite più gravose è Conrad suo fratello. In seguito ad un atto di suicidio, fallito di quest'ultimo, i genitori e la famiglia sembra riprendere fiato dopo mesi quando il figlio si decide di frequentare uno psicologo.
Mai visto fin'ora un rapporto madre figlio più freddo e spietato come questo, nel film. Immenso Hutton che si porta una statuetta per questo ruolo, lucido e umano Sutherland, egoista e dannatamente oddiosa (almeno per me, il personaggio chiaramente) di Mary Tyler Moore. Solida sceneggiatura e una regia spaesata di Redford tra uno stile/una visione e l'altra, comunque ben diretto.

8.5/9-

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  13/10/2007 22:11:32
   7½ / 10
FILM (VISTO UN BEL PO' DI ANNI FA) CHE SI PRESENTA COME UNA RILETTURA DELLA "VALLE DELL'EDEN", CON UNA INVERSIONE DEI RUOLI (QUI E' LA MAMMA A NEGARE L'AFFETTO AL FIGLIO) E SENZA IL FINALE CONCILIANTE.
FILM DIRETTO CON SOBRIETA' E MAESTRIA DA REDFORD, QUI AL SUO ESORDIO COME REGISTA.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  27/02/2007 23:19:45
   6½ / 10
Redford, alla sua prima regia, porta a casa già quattro oscar con questo dramma familiare di intensa forza emotiva ma che in linea generale non mi ha entusiasmato: molto interessanti i dialoghi ed i rapporti fra i personaggi, tutto interamente giocato sul microsistema famiglia, ma il film non raggiunge il punto della questione, finendo per arrovellarsi su situazioni tutte uguali e giungendo ad un finale anonimo; tante frasi ad effetto - troppa carne al fuoco - che lì per lì hanno il proprio scopo, ma che si perdono nel calderone generale senza arrivare ad una possibile "morale della favola".
Più una pellicola basata sulle sensazioni e le emozioni, che sui concetti.

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  22/01/2007 23:14:23
   7½ / 10
quando ciò che davi per scontato ti crolla addosso poi è difficile perdonare e tornare a vivere.
Si fa notare l'assenza quasi totale di colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  26/09/2006 16:15:51
   7 / 10
Esordio registico di Redford, in bilico tra cinema d'autore e qualche scivolone (comunque non convenzionale) nel melodramma furbetto...
L'esito positivo del film si deve comunque tutto alla bravura degli interpreti, soprattutto Sutherland e una Tyler Moore (che chissà come mai non ha continuato la sua carriera nel cinema, dopo tanta televisione) davvero notevole nei panni della madre egoista e rancorosa.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Il Messere  @  05/08/2006 22:56:05
   8 / 10
Sono rimasto molto colpito da questo appassionante film sulla rielaborazione di un lutto dolorosissimo. Il penultimo film di Nanni Moretti affronta un tema analogo, ma "Gente comune" mi ha appassionato molto piu`, grazie all'assenza di elementi ridondanti. Cosi` Robert Redford, icona piaciona degli anni settanta ed interprete di film impegnati come "I tre giorni del condor", mostra di essere anche un intelligente regista di storie a loro modo dure ("L'uomo che sussurrava ai cavalli"). Il bravissimo Timothy Hutton ha vinto il premio Oscar per "Miglior attore non protagonista", pur essendo l'interrprete principale. Interessante notare che in questo film Donald Shuiterland non interpreta un personaggio crudele ne` malvagio

fred legh davis  @  10/06/2006 14:58:29
   7 / 10
bel film...un po triste...timothy hutton e davvero brabo..ma davvero davvero...
robert redford ha diretto un bel dramma ke si e aggiudicato 4 premi oscar incluso "miglior film"...
si puo vedere cmq...

liu_mi  @  30/12/2004 22:21:06
   7 / 10
Il film si basa su una storia molto semplice, il ritratto di una famiglia sconvolta da un lutto, ma nel complesso è veramente notevole. Ottima e sofferta la prova degli attori, soprattutto il protagonista. Perfetta la caratterizzazione dei personaggi. Negli anni settanta Mary Tyler Moore rappresentata la ragazza in carriera libera ed emancipata, uno dei miei idoli da ragazzina; in questo film è fredda e sotto tono ma veramente brava. Come esordio alla regia, Redford realizza un buon film.

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