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È una ghost story alquanto classica,infarcita di tutti gli stereotipi tipici del genere collocati all' interno di una trama che presenta punti poco chiari e personaggi appena abbozzati. Non è comunque tutto da buttare,siamo infatti di fronte ad un lavoro ben confezionato e discretamente diretto, apprezzabile l'utilizzo che fa Smith dei jumpscare, parsimonioso e senza mai esagerare, così come intelligente risulta l'utilizzo degli sfalsamenti spazio temporali ( elemento ricorrente nella filmografia di questo regista). Cast più che convincente. Interessante l'ambientazione degli anni 30 del novecento, così come una visione decisamente critica nei confronti degli esponenti della Chiesa ( che in questo caso non salvano proprio nessuno). Certamente superiore alle *******te di Wan e soci,un prodotto complessivamente non esaltante ma con alcune particolarità che gli permettono di guadagnarsi un minimo d'attenzione in più,non sufficiente ma ci siamo quasi.
Banalissimo horror che ha dalla sua un buon cast e delle buone location ben fotografate... Peccato che per molto tempo domini la noia e che tutto sia stato visto mille volte.
Per gran parte della durata succede veramente poco dal punto di vista del pathos, anzi la storia raccontata mi ha pure annoiato abbastanza, poi si anima, di poco, nel finale ma il tutto non pare sufficiente per poter ambire a un voto positivo. Ambientazione discreta, personaggi, fatti e dinamiche invece che presentano poca originalità, poco dinamismo e scarso interesse. Cast e regia senza particolari meriti.