l'altrove - the darkness beyond (2000)

Non sempre basta la buona volontà ... Un immane pastrocchio che cita un po' a vanvera situazioni e personaggi tratti dai racconti di Lovecraft ... E' ormai arcinoto che le orrorifiche atmosfere create dallo scrittore di Providence sono una delle cose più difficili da trasferire sullo schermo . Nonostante ciò , c' è spesso qualcuno che ci prova , persino dalle nostre parti . E' il caso di Ivano Zuccon , poliedrico artigiano del nostro Cinema indipendente , che con pochi spiccioli ha messo insieme una vicenda che a me ha ricordato molto di pù le storie splatter di Clive Barker che non quelle di HPL . Per di più , purtroppo , tutto è fatto in maniera spaventosamente amatoriale , dalle interpretazioni al doppiaggio . Mi spiace un po' parlare così male di un genuino e volenteroso tentativo di far rivivere un certo tipo di Cinema di Genere , ma qui non ci siamo proprio ... La pellicola sprizza dilettantismo da ogni fotogramma , a cominciare in primis da una sceneggiatura patchwork così confusa e senza un filo logico da risultare noiosa , passando per dialoghi terribilmente scadenti e finendo con le inguardabili scenografie ... A costo di sembrare cattivo , gli do solo 3 .

Zuccon conferma la sua passione per Lovecraft tessendo una storia che ruota intorno alla leggenda del Necronomicon e non si può negare che abbia spunti interessanti, con scene suggestive e ben architettate, ambientazioni claustrofobiche ed accattivanti scene splatter; insomma per l'occhio è un lavoro discreto nonostante l'evidente ristrettezza del budget. Purtroppo però la sceneggiatura risulta alquanto confusionaria, in più di un punto sembra passare di palo in frasca svelando il vero intento del regista: quello di mostrare piuttosto che raccontare. E questo può essere un bene solo se si hanno i mezzi adatti per mostrare tutto ciò che si vuole, qui invece abbiamo una fastidiosa fotografia patinata da film di Mario Salieri (da un momento all'altro ci si aspetta che entrino in scena Selen e Rocco Siffredi). La buona volontà c'è, ma gli mancano diverse altre cose che, purtroppo, non gli fanno raggiungere la sufficienza.

Al primo lungometraggio il promettente Zuccon,con un budget praticamente nullo,riesce a tirar su una storia convincente e dagli interessanti spunti che malgrado i difetti si lascia vedere e dimostra come il cinema di genere in Italia può essere ancora sviluppato,se si possiedono passione e voglia.
La storia che Zuccon scrive per questo suo debutto è intrigante e lugubre, l'idea di base è notevole e il regista riesce a sfruttare al meglio il racconto di base di Lovecraft,pur discostandosene di molto. La narrazione procede spedita e l'atmosfera è abbastanza pesante, ci sono delle belle sequenze d'impatto ed anche gli effetti speciali vecchio stile fanno la loro bella figura.
Ovviamente essendo una storia tratta da una novella del solitario l'assurdo la fa da padrone e spesso la confusione regna sovrana (complice un montaggio frenetico) ma siccome siamo di fronte ad una vicenda basata sull'astratto e sulla follia la cosa non mi ha disturbato in negativo più di tanto.
I principali difetti del titolo risiedono nei dialoghi,alquanto banali spesso e volentieri, e nella recitazione,non da cani ma nemmeno di gran calibro.
Bene invece la colonna sonora e la regia , ma a spiccare,come detto, è soprattutto la vena di Zuccon, bravo nel saper creare tensione ,mistero e anche scene di violenza quando necessario.

Dunque un lavoro di debutto non male per questo interessante regista, certamente non un capolavoro ma godibile e impregnato di passione e amore per l'horror.

Buon esordio per Ivan Zuccon che con un budget praticamente inesistente riesce a realizzare un horror più che dignitoso.
La trama è buona,piuttosto originale e affascinante,ottima l'atmosfera abbastanza oscura e macabra presente per tutto il film.
Buona la regia, veramente oscena invece la recitazione,decenti gli effetti speciali.
Merita almeno una visione.

In questo The Darkness Beyond la bravura di Zuccon sta nel creare delle atmosfere da incubo di una oscurità tangibile, densa, disturbante senza cadere nel comico o ridicolo involontario (anche se in certi momenti l'ingenuità sembra prendere il sopravvento fino a rischiare il collasso della storia per eccesso di inverosimile, sebbene siamo in un contesto già fantastico di suo come quello dell'orrore. Surreale ed inquietante.

Budget molto basso però Zuccon riesce a dare, grazie al montaggio e una buona fotografia, una alta resa visiva, che tuttavia non copre totalmente i difetti della pellicola. E' buona l'intuizione di una narrazione frammentaria, capace di elevare l'effetto straniante del film, però qui si esagera e purtroppo la confusione prende il sopravvento, per tacere del livello dei dialoghi molto scadente. Un film con due facce ben distinte, nel bene e nel male, in cui si nota una certa influenza con il primo Raimi.

Primo lavoro per Zuccon e mio terzo film visto per cui continuo nel dire che questo regista ispirandosi a Lovecraft e mettendoci molto del suo ha talento e idee buonissime alle quali forse in Italia nn siamo abituati infatti è sconosciuto ai più, in questa storia del Necronomicon ovviamente come normale ke sia si và nell'irreale e i personaggi entrano in una spirale di sangue e follia da cui nn ritornano, la storia mi è cmq piaciuta xchè in generale mi affascinano le storie sul libro dei morti, la recitazione a tratti lascia a desiderare ma il film scorre cmq bene senza annoiare, nn ai livelli del "la casa sfuggita"ma sicuramente un film da vedere.

La storia non è male, anche se la pellicola diventa a tratti abbastanza noiosa, ma è comunque presente qualche spunto interessante.
Sono state ricreate molto bene le tipiche atmosfere lovecraftiane, e questo non è un aspetto di secondo piano.
Ben fatte le scenografie; e la recitazione, pur non essendo eccelsa, risulta passabile.

bruttino esordio per Zuccon,anche se le idee non mancano di certo.il film parte in modo intrigante,ma poi diventa noioso e poco coinvolgente dal punto di vista emotivo,mentre per il resto sono presenti buone scene e buone idee da parte del regista.Zuccon ha dimostrato di avere talento,ma qui non mi è piaciuto granchè.un 6 di stima.

Davvero non male, soprattutto per un appassionato di Lovecraft come me. Adesso mi guardo tutti gli altri!

Buon inizio per Zuccon,anche se ho preferito la casa sfuggita e bad brains.
Questo giovane regista sa quello che fà.Non vedo l'ora di vedere Nympha.

a metà starda fra the blair witch project e southern comfort, l'esordio di zuccon è valido nonostante alcune pecche piuttosto evidenti.
mi riferisco ancora una volta ai dialoghi, davvero scolastici e piatti; e alle prove recitative non molto superiori alla tacchetta che dice 'amatorialità', con probabilmente l'unica significativa eccezione in roberta marrelli, sobria e credibile.
e la cosa dispiace perchè il film funziona, zuccon fa un lavoro notevolissimo con la macchina a mano rendendo 'pulite' anche le scene più concitate e anche un piano sequenza su cerman nei cunicoli è davvero da applausi.
buonissime le scenografie, più ricche di quanto il budget lasci fare intendere, ma mi è mancata un po' la magnifica visionarietà de la casa sfuggita, qui ridotta a ben poche sequenze in costanza di una sceneggiatura più compatta.
e pure le voci distorte dei grandi antichi sono un pochino comiche, a dirla tutta.
buono nel complesso, ma da guardare dandogli una mano e facendosi assorbire.

L’esordio registico di Zuccon mostra subito allo spettatore con che regista ha a che fare e pone fondamentalmente le basi delle caratteristiche che questo Zuccon sembra portarsi appresso… Si parla quindi di Lovercraft alla base della storia (e non solo), di cast mediocre (anche se più di un attore si salva), di dialoghi non certo esaltanti (comunque mai ridicoli), di fotografia curatissima, dello splatter buono ma mai eccessivo, di citazioni tecniche ai grandi del passato, di una narrazione assolutamente non lineare e forse un pelo troppo slegata (cosa che potrà dare fastidio a qualcuno) e di uno stile registico interessante ma ancora un po’ acerbo (in questo senso Zuccon migliorerà molto)… Zuccon è però bravissimo a confondere le carte (e lo spettatore) cambiando in continuazione il protagonista, inserendo trovate notevoli, inquadrature tecniche (uno anche ironica ricorda chiaramente gli spara-tutto in soggettiva modello Doom), citazioni, momenti di grande tensione ma anche qualche calo di tono… La storia è molto buona, è la sceneggiatura a convincere poco anche perché si sviluppa in maniera un po’ troppo confusa…
Zuccon vive nel mito di Mario Bava è questo L’Altrove doveva essere il suo personale omaggio all’immenso Mario… E’ chiaro che tra i due non c’è paragone e che le atmosfere ricordino a mala pena quelle baviane, ma essendo un opera d’esordio tutto sommato si può chiudere un occhio su certi difetti e rimane il fatto che Zuccon è uno dei pochi a fare horror seriamente in Italia (ma non solo in Italia), e uno dei pochi ad essere dotato di grande talento tanto che è molto considerato all’estero mentre qui da noi è clamorosamente bistrattato come succedeva con i grandi del nostro glorioso cinema di genere... E' una coincidenza? Secondo me no!
L’altrove è tutto sommato un film più che dignitoso e che si merita la sua visione, ma solo dagli appassionati di Zuccon e dagli amanti del cinema Lovercraftiano, tutti gli altri lascino perdere e corrano a vedersi La Casa Sfuggita…