la polizia ringrazia (1972)

Capostipite del poliziesco all'italiana,ben confezionato e diretto con mestiere e gran senso del ritmo.
Sceneggiatura veloce ed intrigante,interessante la caratterizzazione dell' ispettore di polizia,un uomo frustrato dal vedere i criminali tornare in continuazione in libertà ma che d'altra parte rifiuta la giustizia privata vedendone la deriva autoritaria.
Bello anche il finale,non consolatorio.
Ad elevare il tutto ci pensa il cast,con il sempre bravo Enrico Maria Salerno a primeggiare,funzionale ed azzeccato il resto del cast.
Da vedere.

Poliziesco senza infamia e senza lode, da 6 quindi.

Unica incursione di Steno nel poliziesco.Molto bravi Salerno e la Melato

Brutto, lento, noioso, ripetitivo... Decisamente inferiore rispetto ad altri prodotti dell'epoca, di sicuro più divertenti (come ad es. Italia a mano armata o Milano Calibro 9).
Peccato perché gli attori erano di assoluto livello, ma non mi è piaciuto (mi aspettavo molto meglio anche come finale).

Primo poliziottesco che ho visto, e devo dire che non me l'aspettavo così bello ed avvincente. E' un film che finisce col trattare molti temi, come ad esempio, le "ingiustizie" della giustizia italiana, i mass media spietati e critici, e chiaramente la delinquenza spietata di quegli anni. Per essere un poliziottesco non è molto violento, però è molto cupo e pessimista, e questo e reso grazie ad un'ottima fotografia molto grigia ed evidenziante tutto il male presente nella pellicola, e una grande regia di Steno che, certe scene le realizza davvero bene (una su tutte quella dell'inseguimento macchine-moto) e in altre crea anche suspance. Attori bravi, tra cui c'è sicuramente Salerno che è molto valido nell'interpretare il commissario Bertone. Sceneggiatura lineare, magari è un po' superficiale su alcune scene, ma presenta vari colpi a sorpresa e dialoghi ottimi. L'atmosfera che si respira, è quella di una città, dove sembra che la violenza ed il male trionfino sulla giustizia, e che chi ci dovrebbe proteggere è a sua volta "deviato". Il finale me lo aspettavo un po' diverso, però c'è un grande colpo di scena. Ritmo incalzante per tutta la pellicola, non ci annoia mai, e si arriva trepidanti fino all'epilogo. Musiche belle e perfette per un film del genere. Altra cosa che distingue questo dai poliziotteschi a venire è che qui non c'è un commissario di polizia violento e rude, ma un uomo umile e che cerca di fare bene il suo lavoro, in una società molto meschina.

Per essere un b-movie è fatto davvero bene, una sorpresa!

Poliziesco se vogliamo un po' anomalo, ma dannatamente efficace, coraggioso e pregno di significati.
Eccellente la figura del Commissario Bertone, ottimamente interpretato da Salerno, apprezzabile la presenza di un composto e stranamente pettinato Mario Adorf in un ruolo che però non gli rende secondo me giustizia.
Alcune scene poi sono assai meritevoli (tipo la fuga in moto ed il conseguente investimento) ed il finale piace.

Il film di Steno anticipa la grande stagione dei poliziotteschi, senza che qui ci sia, come in quelli, una figura di poliziotto particolarmente violento, vendicativo e mosso da motivi personali. In la Polizia ringrazia infatti, Salerno ricopre un ruolo più convenzionale di commissario di polizia (magari proprio per questo più realistico), impegnato in indagini volte a sgominare un'associazione anticrimine complottista che vede coinvolti ex poliziotti dai modi rudi, magistrati e politici con l'obiettivo di praticare una "repulisti" nei confronti di criminali impuniti che la giustizia ha assolto. Da quando cominciano i primi assassini il film diventa molto più interessante, cupo e violento. Un poliziesco spietato.

Film di importanza assoluta. Contribuisce in modo determinante alla nascita di un genere. Grande ritmo, grande parrucchino grigio topo.

Agli inizi degli anni settanta è Steno a proporre un film poliziesco di grosso impatto, "La polizia ringrazia".

In questi decenni, considerando anche quello successivo, il celebre genere (chiamato anche poliziottesco) occupa la scena e lo fa con risultati che saranno apprezzati totalmente solo in tempi successivi. Ad oggi ciò che è stato prodotto in quegli anni passa alla storia come un qualcosa di esclusivo con una vera e propria matrice, lontana da quella americana. Il film italiano di genere è subito riconoscibile grazie ad una serie di fattori.
Fra gli svariati esempi di cinema di questo periodo, "La polizia ringrazia" , si erige a titolo opportuno e necessario. A parte che la data, quella del 1972, la dice lunga; questo prodotto cinematografico di Steno ha anche ispirato altre pellicole, ma oltre ogni cosa va detto che "La polizia ringrazia" si prende pure la briga di entrare specificamente nel politico, in modo molto più netto delle altre produzioni.
Parlare di uccisioni e di inseguimenti di decine di pattuglie non sempre è sinonimo di politica, ma forse di critica sociale generale. Qui con Steno si va oltre le già positive prassi. Il film assume valenza politica e storica.
Si parla di vicende oscure ove la criminalità è quasi un pretesto per scatenare un gioco più grande; le pedine si muovono fra stato e associazioni segrete, nel nome di un potenziale colpo di stato.
Steno ovviamente, in un'ora e mezzo di proiezione, non può illustrare tutte le dinamiche della politica italiana, ma nel suo, riesce sicuramente a colpire. Con un favoloso Enrico Maria Salerno nei panni del commissario Bertone il film acquisisce altro spessore; indimenticabile il giro col bus nel pieno della notte, nel pieno dell'illegalità…
"La polizia ringrazia" regala poi un finale tormentato che va a sigillare alla grande ogni situazione registratasi, fra uccisioni e vendette. Su questa scia, anni dopo, con Francesco Rosi, "Cadaveri eccellenti".


L'indagine sociologica e politica su "Anonima anticrimine"

Imbavagliati da un apparato politico precario e lento è un'associazione a portare ordine. Si cercano e si uccidono tutti quei personaggi impuniti agli occhi della legge. La polizia quasi inesorabilmente delega (e si affida) ad un sistema che pian piano sembra espandersi e potenziarsi. Le uccisioni perpetrate dall' "Anonima anticrimine" sono anche (o soprattutto) simboliche. In questo tremendo giro nemmeno le prostitute sono al riparo da un'ondata di violenza che si rifà a ideologie estreme, eloquente e beffardo il manifesto ("manteniamo la città pulita") che accompagna le uccisioni. "La polizia ringrazia" mostra e fa percepire, per quanto può, alcune complesse macchinazioni che nascono da un sottobosco, quello degli ex poliziotti. Nell'enorme giro coinvolte personalità ingombranti. L'epilogo del film fa riflettere molto, grande Steno nelle inquadrature finali ove apposta copre con genialità il volto di chi minaccia gli ultimi servitori di uno stato barcollante.

JOKER1926

gran bel film davvero! uno di quelli che se lo inizi a vedere devi proprio arrivare alla fine... un crudo ritratto della "non giustizia" che vige in Italia da sempre...
Enrico Maria Salerno grandissimo

uno dei primi nel gerene firmato dal grande steno.. cast di primissimo livello, EMS super come sempre, bella storia intrisa di politica, servizi segreti e robe varie. da vedere

Poliziesco di denuncia piuttosto atipico per un regista come Steno, che fece delle commedie il proprio marchio di fabbrica. Il film è interpretato in modo perfetto dalla coppia Salerno/Melato ma è invecchiato maluccio, e mostra una certa ingenuità nei dialoghi e nella sceneggiatura. Però è un film onesto e ben diretto, con almeno una sequenza veramente degna di essere ricordata:

SPOILER

il grande salerno protagonista di questo affascinante poliziesco,tra i piu' belli.
buoni spunti di denuncia e grande interpretazione per enrico maria,adatto per il ruolo del commissario.c'è anche la melato nel cast,che aiuta il protagonista nelle indagini.
epilogo tragico e non intuibile..buona la storia.

Il titolo è allusivo al genere poliziottesco, che germinerà da lì a poco, ma qui siamo nei territori del cinema di denuncia alla Rosi (assonanze con Cadaveri eccellenti) e soprattutto con il Damiani di Confessioni di un commissario al procuratore della repubblica. La figura del commissario Bertone è quella di uomo sul filo del rasoio tra la frustrazione di una giustizia che ha quasi paura di se stessa e la deriva autoritaria e fascistoide di una giustizia parallela e sommaria (anche in questo caso Star chambers di Hyams mostrerà più di una similitudine al film di Steno).
Steno dirige un ottimo film di genere riuscendo a dosare i molti spunti di riflessione con una certa bravura, mantenendo un discreto equilibrio tra denuncia e narrazione, senza tante sbavature.

Tra i migliori polizieschi all'italiana con un ottimo Enrico Maria Salerno.

bellissimo.