Tra le famiglie nomadi che d'estate tornano sui monti Altai per trascorrervi i mesi caldi, c'è anche quella della piccola Aisholpan, la tredicenne protagonista del documentario La principessa e l'aquila, narrato in Italia da Lodovica Comello. La ragazzina kazaka, appartenente a un'antica famiglia di addestratori di aquile, vorrebbe percorrere la strada dei suoi antenati e concorrere nell'annuale competizione denominata Festival dell'aquila reale. Sotto la guida di suo padre, riuscirà a imparare il mestiere riservato agli uomini, a catturare e ad addestrare un aquilotto tutto suo, e a partecipare infine alla gara tanto attesa. La storia vera della ragazzina che desidera diventare addestratrice sembra quasi un racconto immaginario di conquista e rivalsa femminile, una fiaba propinata per incoraggiare le bambine, proiettata sul grande schermo. Invece il sogno e l'impresa di Asholpan, immortalati in questo lungometraggio poetico e toccante, sono esempio reale degli eccezionali effetti della determinazione.
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LA PRINCIPESSA E L'AQUILA
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