l'estate addosso (2016)

Film che scorre bene. Discrete interpretazioni dei protagonisti. Questo film rappresenta l'amicizia e la rilassatezza durante una vacanza estiva negli Stati Uniti, in particolare a San Francisco, di quattro ragazzi. Amicizia che va oltre i pregiudizi iniziali e l'orientamento sessuale dei quattro ragazzi. Vale la pena vederlo; per i bambini eventualmente in compagnia di un adulto.

Inizio così così, parte centrale che si lascia guardare (niente più comunque, oltretutto si passa dal non conoscersi alla confidenza in troppo poco tempo), finale decisamente poco riuscito. Aggiungo che non capisco inserire 1/3 dei dialoghi in americano con i sottotitoli, è un clichè che non mi piace per nulla.

film carino....bella storiella....il finale non mi è piaciuto

Che bello aver sprecato un' ora e mezza della mia vita!!!!

SPOILER

Ritorno alle origini per Gabriele Muccino che, dopo la parentesi americana, torna a confezionare un'altra teen comedy su quello che è e che sarà, un viaggio di formazione, un'avventura da custodire nello scrigno dei ricordi.
La storia è abbastanza godibile anche se piuttosto verbosa, i personaggi sono caratterizzati in maniera convenzionale e il livello recitativo non è dei più alti, il ritmo poi tende ad essere tendente allo statico nella parte iniziale e in quella conclusiva, ma tutto sommato la narrazione è lineare e la visione scivola via in maniera sufficientemente valida.

Avendo dimostrato le sue incompetenze cinematografiche in Italia ed avendo mantenuto le pessime aspettative nella sua esperienza americana, il ritorno in patria di Gabriele Muccino non poteva che confermare ogni singola peculiarità del regista: L'ESTATE ADDOSSO condensa delle recitazioni pessime di personaggi inclassificabili in una storia piagnucolosa e inconcludente che esalta i pensieri frivoli di un'età che vorrebbe navigare nella nostalgia e nella quale, invece, è impossibile immedesimarsi, causa autostima. Di fronte al difficile quesito se questa pellicola sia o meno la più brutta di Muccino, uno dei "portabandiera" simboleggianti la morte del cinema prodotto nel Bel Paese, va considerato come ancora una volta sia incredibilmente fuori luogo e fuori dal tempo, e nel parlare con un "linguaggio giovanile" ai giovani, risulti tremendamente più indietro di questi ultimi.

se c'è un grande mistero che deve ancora trovare risposta, quello è Gabriele Muccino.
E' incredibile come questo regista riesca sempre a prenderci per il cu.lo nei modi più beceri e furbetti, come i suoi film: buonismo a palate, attoroni spesso internazionali, collaborazioni musicali spesso bimbominkiose e paracul.o (ci arriviamo dopo)...
'nzomma, una brodaglia che inevitabilmente ha reso muccino un regista molto apprezzato (soprattutto da renzi che gli cita le battute dei suoi film) ma anche discusso: dopo una serie di film discreti (su tutti quel "la ricerca della felicità", che riesce a non sprofondare troppo nella super-retorica che invece da 7 anime in poi si farà sentire pesantemente) Gabrielone ha cominciato a riciclarsi e grazie al successo del film con W.Smith ha deciso di continuare questo tipo di cinema retorico, in cui l'argomento principale è l'ammoreeh (o il tipico "follow your dreams" e str.onzate così), ha girato il sequel de "l'ultimo bacio", intitolato con l'originale titolone "baciami ancora". Non mi esprimo, anche perchè non l'ho visto, o meglio, non ho voluto vederlo proprio, merito anche dell'omonima canzone di Jovanotti che mi ha scassato le palle per mesi...
Parlando de "l'estate addosso" comunque avevo già intuito di cosa avrebbe parlato questa pellicola dal titolo poco feisbukiano: DELL'AMORE E DELL'ESTATE INDIMENTICABILE.
Tornando sul lato musicale, boh, la soundtrack è tutta opera di quel Lorenffo, quello con le taffche piene di faffi, uno che per un ex metallaro come me non riesce a sopportarlo di mezza canzone...fortunatamente il jova qui non canta, si limita a suonare gli strumenti peg perego di buona fattura. Eccezion fatta per il singolo del caxxo che, se non veniva ripescato da questo film me lo toglievo dalla vita. Fot.titi gabriè!
Come al solito, la trama è 100% Moccia, solo diretto da muccino e quindi in confronto sembra Ben hur... gli attori mi hanno fatto cac.are, soprattutto le loro pronunce, troppo poco naturali, da fiction rai.
L'estate, caro muccino, me l'hai buttata addosso alle p@lle, altrochè. Poi far uscire a SETTEMBRE un film intitolaro L'ESTATE ADDOSSO con un singolo di UN'ANNO PRIMA mi sembra molto poco al passo coi tempi; tipo i revival degli anni '80

I film di Muccino, ormai sono come le bugie: hanno le gambe corte!!!....è un insignificante filmetto adolescenziale !!!

Non è prevedibile per il semplice motivo che il trailer è ingannevole. Poi rispetta tutti i cliché del genere adolescenziale made in Italy. Non ho pagato per vederlo, ci tengo a scriverlo.

Questo ultimo film di Muccino non lancia messaggi particolari, non ha nemmeno un senso vero se non quello di farci vivere una magica estate in compagnia di quattro giovani (due di questi gay che al di là della loro apparente spensieratezza hanno dovuto affrontare una tragedia personale e famigliare).
Lo spirito da vent'enni che pervade tutto il film ci fa respirare una ventata di fresca, pura e spensierata giovinezza.
Muccino riesce a far tirare fuori agli attori tutto il meglio che hanno (mitiche le litigate tra fidanzati ispirare a "L'ultimo bacio" e "Baciami ancora", litigate davvero "mucciniane" per forza e instensità).
Girato tra Italia, Usa e Cuba è bello per le ambientazioni, per i dialoghi e per la colonna sonora (il sodalizio Muccino-Jovanotti fa di nuovo centro). Unica pecca: non si fa ricordare dopo averlo visto (differentemente da altri suoi film). Da vedere solo per fare un tuffo ai vent'anni e sorridere di quelle estati uniche che abbiamo avuto un po' anche noi.

Ero prevenuto, considerando che quasi mi vergogno ancora a vedere un film di Muccino (sbagliando perche' c'e' molto di peggio) e invece questo "Estate addosso" non mi e' affatto dispiaciuto. Difficile dividersi nei parametri di giudizio, se si tratti di un film spensierato e fresco o superficiale e di poche pretese, perche' effettivamente e' entrambe le cose. L'Io narrante di Marco, la bigotta della classe, la Cuba dai cento colori che sa di cartolina, senza contare la coppia gay che il regista si guarda bene da dirigere in scene erotiche, tutto Mucciniano al Cento per Cento. Insomma verrebbe voglia di prenderlo a sberle, invece non si sa come mai un tema sfruttato mille volte che non aggiunge nulla di nuovo riesce a funzionare perfettamente. Tra le pieghe, possiamo leggere il Malcontento dei giovani italiani piuttosto fuorviantemente innamorati dell'America. Che e' anche quella dei genitori Repubblicani e del bisogno (anche li) di ricominciare una vita altrove, in altri posti, girando gli Usa mai così diversi e così uguali. Colonna sonora che celebra un brano furbo di Jovanotti, ma in mezzo a tanto populismo si sentono pure i Blonde Redhead.
E forse il tanto vituperato Muccino, quando recupera la semplicita' che pure e' il punto di forza del suo cinema, dice pochissime cose ma (stavolta) sa dirle benissimo. Sdoganato, in parte

Dolcissimo, intelligente, sempre molto bravo Muccino alla regia. Unica pecca: è di fatto un film in lingua originale... necessario? Forse si... Fate voi.