Emanuele (Nero) è un anziano solo e non vedente, ma con un gran dono: gli basta udire la voce di qualcuno ed è in grado di disegnarne il ritratto a carboncino con una perfezione soprannaturale. Il cieco vive in un palazzo fatiscente di una grigia città, abitato per lo più da immigrati stranieri. Scorbutico e pungente, Emanuele si è costruito nel tempo una corazza di durezza per tirare avanti. Suo unico amico è Salvatore, gestore di un internet-point che tiene per lui i contatti con una clinica giapponese dove stanno sperimentando un microchip quasi fantascientifico che forse potrà restituire la vista anche a quelli come lui. Un giorno nella vita dell’anziano arrivano due immigrate di colore: Maria e sua figlia Iaia. La presenza di Iaia trasforma di colpo l’esistenza di Emanuele…
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