mare matto (1963)

Momenti di staticità evidenti e altri invece ferocemente comici ne fanno, comunque, una visione sufficientemente valida.
Cast e regia discreti.

Una bellissima commedia di Renato Castellani, con risvolti malinconici e umoristici, che si avvale di un cast semplice, ma efficacissimo: Jean-Paul Belmondo, su tutti, interpreta splendidamente un marinaio livornese piuttosto scanzonato, dalla natura un po' ambigua, sempre ironico e divertente (doppiato alla perfezione dal grande Pino Locchi); particolare attenzione va data anche alla superlativa ed affascinante interpretazione Gina Lollobrigida, bravissima nel ruolo di una pensionante seria e fredda di nome Margherita e a quella altrettanto valida di un attore italiano molto bravo, di cui non conosco il nome, che interpreta il ruolo di Benedetto, il giovane che si imbarca come marinaio e che all'inizio della pellicola fugge dalla pensione, incontrando Belmondo per strada e chiedendogli di prendere il suo posto all'alberghetto. Cameo di Tomas Milian strepitoso, così come quello del mitico Tano Cimarosa nei panni di un viticultore siciliano, primo di tre fratelli, che viaggia sulla nave con Bebel e con il 'comandante', interpretato da Odoardo Spadaro.
A parte la sceneggiatura, brillante e particolare, un fascino intensissimo è emanato in tutta la visione del film dalla suggestione delle ambientazioni livornesi e genovesi di periferia (ambienti anche piuttosto degradati), dove prendono luogo le vicende di più protagonisti (il film infatti è diviso in parti: talvolta si narra di Belmondo e della sua storia con Margherita, talvolta di Bernardo e delle sue sorelle). Bellissima è la colonna sonora in chitarra e clarinetto e spettacolari sono alcune sequenze, come quella del viaggio in nave (sensazionale!) o come quella finale ("Strana la casa di questo avvocato...?!).
Davvero una piccola perla, da vedere e da rivedere col tempo, riassaporandola.

la trama c'era e Castellani non ha saputo ben gestire i vari episodi e fonderli, comunque è godibile e ben recitato.
Un gusto particolarmente feroce e divertente, un tentativo, con l'apporto di Cristaldi come produttore, di innovare la nostra commedia.
Il regista doveva osare di più, aveva tutto in mano, e forse qualche ripensamento sulla stesura della sceneggiatura era salutare...strano per un regista come lui.
UNa Lollo impensabile, ma vera; un personaggio sinistro e con cui l'attrice arriva fino in fondo, per una diva come è lei è stato coraggioso, peccato avrebbe avuto bisogno di un successo commerciale più definito
Per Belmondo forse il personaggio più riuscito dei films fatti in Italia, più nei suoi panni ironici, a lui congeniali che in quelli drammatici, sempre poco credibili