mare nero (2006)

Quasi inguardabile!! Freddo, noioso, irritante...

Roberta Torre gioca d'azzardo, affascinata dal fenomeno del car sex parking ci costruisce attorno una storia morbosa e ce la condisce col mistero.
Ma il noir è genere difficile, forse il più difficile da realizzare, ed il risultato complessivo è decisamente deludente.
Non si respira trasgressione, né sesso. Sembra più la cronaca di un ispettore tronfio vittima dell'ego, della gelosia e del potere.
Qualche atmosfera si salva, ma più per merito del fedele Ciprì che cura la fotografia.
Lo Cascio straniato e ingessato, come se già lui per primo credesse poco in questo progetto.

Vuoto, pretestuoso, presuntuoso e irritante.
Una sorta di Eyes Wide Shut 'de noartri' dove la Torre si arroga la presunzione di compiere la stessa operazione del buon Stanley, rendere credibile una bietola (là Cruise, qua LoCascio) come protagonista di un thriller erotico ad alta gradazione (solo là). Ovviamente qua LoCascio sembra solo un poraccio che ha perso le chiavi di casa (e dire che era pure un bravo attore).

L'inutilità fatta film.
Mare nero è insopportabilmente vuoto e il manierismo tecnico non fa che acuire la vacuità della sceneggiatura. Irritante, superficiale e anche mal interpretato, si trascina scavando col cucchiaino nella psicologia dei personaggi e nel mondo dello scambismo, senza giungere a nessuna conclusione. Luigi Lo Cascio è totalmente spaesato e immobile nella sua unica espressione stranita, Anna Mouglalis non riesce minimamente a emergere nonostante la magnetica bellezza.
Da dimenticare.

Ancora un'altro errore per Luigi Lo Cascio: il film gia' in se non ha ne capo ne coda, la protagonista femminile fa venire il "lait a pinte" noiosa, bella, della serie batte la Bellucci nel non sapere recitare...
Lo Cascio, sembra immobile, inesperessivo, con quell'aria da bambino spaventato e anche quando fa sesso: che ridere, ma chi ci crede??
La scena finale poi a casa di quella coppia dove lui la picchia per farla raggiungere il massimo del piacere, che squallore, alla fine mi sono messa a ridere, per non piangere.
E poi dicono che il cinema Italiano e' in crisi.
Ti credo con certi "capolavori" non potrebbe essere altrimenti.

fotografia splendida, bellissime atmosfere e colonna sonora MERAVIGLIOSA...

se magari poi la Torre si premurasse anche di avere qualcosa da dire con i suoi film, magari non risulterebbe così fastidiosamente pretenziosa nei suoi intenti estetizzanti.

Il cinema di Roberta Torre non mi ha mai affascinato,pur ammettendo che la regista milanese è tutt’altro che priva di una buona dose creativa.
Una creativita’ che in “Mare nero” non è assolutamente riscontrabile,questo film è solo un imbarazzante e irrisolto progetto della Torre,che aveva probabilmente in testa di ricreare una sorta di thriller erotico sulla falsa riga di “Eyes wide shut” di Kubrick,dando al tutto una forte connotazione onirica.
I buoni propositi vanno a rotoli a causa di dialoghi e situazioni incredibilmente banali e non credibili,la discesa agli inferi del protagonista è plausibile ma non giustificabile in quanto spiegata in maniera superficiale ed affrettata,inoltre la pellicola non è assolutamente trasgressiva o sconvolgente e non riesce a mettere a fuoco il mondo degli scambisti e del sesso promiscuo,a tutto cio’ aggiungiamo un Lo Cascio fuori ruolo e una Mouglalis decisamente mal sfruttata ma anche mediocre nella recitazione.
Uno dei peggiori film dell’anno,noioso,presuntoso,banale,da evitare accuratamente.

Fim artificioso, trama non sviluppata, sceneggiatura inconsistente. Non è un giallo, ma vuole sembrarlo, strizzando l'occhio nel frattempo a gusti un po' voyeuristici, senza tuttavia approfondire l'aspetto sociologico e quello economico- mafioso degli ambienti a luci rosse.
Sono d'accordo con il commento precedente: Luigi Lo Cascio è stato un bravo attore, ma qui sembra del tutto fuori posto, a causa della sceneggiatura mancante.
La voce della Mouglalis, poi, è insopportabile.

Personaggi bidimensionali, psicologicamente appena abbozzati e dalla recitazione irritante. Perfino quel bijou di Anna Mouglalis è fastidiosa (!), non parliamo di Lo Cascio che vaga con lo sguardo vago e sconvolto x tutto il film.
Ambientazioni forse volutamente simboliche risultano stridenti e non credibili: la stazione di polizia in resina bianco latte e il loft del commissario tutto scuro scuro stile tribeca (ma quando mai!). La trama inconsistente. L'acquario metafora che spunta ogni due per tre. Non basta la seppur buona fotografia a mitigare la noia che ti assale... quella sì come un mare nero. Pessimo.