mio caro assassino regia di Tonino Valerii Italia 1972
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mio caro assassino (1972)

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locandina del film MIO CARO ASSASSINO

Titolo Originale: MIO CARO ASSASSINO

RegiaTonino Valerii

InterpretiGeorge Hilton, Salvo Randone, Marilù Tolo, William Berger

Durata: h 1.42
NazionalitàItalia 1972
Generegiallo
Al cinema nel Settembre 1972

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Trama del film Mio caro assassino

Umberto Paradisi viene trovato dalla polizia con la testa mozzata. Tutto fa pensare a un incidente di cui si pensa colpevole il manovratore di una scavatrice. In verità il tragico evento nasconde più di un delitto e il rapimento di una bambina. Il commissario Luca Peretti indaga ma gli omicidi si susseguono senza sosta.

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Voto Visitatori:   6,92 / 10 (19 voti)6,92Grafico
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Voti e commenti su Mio caro assassino, 19 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

VincVega  @  25/02/2024 13:25:42
   7 / 10
Giallo thriller di ottima fattura, intricato e appassionante, che si merita sicuramente una menzione nella lista numerosa di film del genere già citato che è andato tanto in voga negli anni '70. C'è qualche momento poco credibile, ma nulla di troppo fastidioso. Buone le interpretazioni degli attori, cosa non scontata.

CyberDave  @  09/11/2022 11:11:58
   7½ / 10
Non come sia stato possibile ma mi ero perso questo gioiello di Valeri, un vero e proprio Giallo all'italiana come piace a me e come, fortunatamente, ce ne sono stati tanti negli anni 70.

Si parte subito col primo omicidio che apre la vicenda ed introduce l'ispettore di polizia che indagherà su tutta la vicenda, che avrà poi radici nel passato e servirà a scoprire il colpevole.
Sono d'accordo con chi parla di alcune incongruenze, che assolutamente ci sono e saltano all'occhio, però il prodotto è talmente ben fatto e confezionato bene, con delle grandi musiche, che a mio parere non ne intacca il risultato finale.
Se vi piace il genere è assolutamente imperdibile.

Alpagueur  @  29/10/2020 09:16:27
   7 / 10
Chiunque abbia mai visto "Mio caro assassino" (alias "My dear killer") converrà con me molto probabilmente si tratta di uno gialli con la trama più contorta in assoluto, che quindi merita un'analisi approfondita, per capire dove perde e dove invece guadagna. Il regista Tonino Valerii è meglio conosciuto per i suoi grandi western, come "I Giorni Dell'Ira" (alias "Day Of Anger" 1967), "Il prezzo del potere" (alias "The price of power", 1969) e il comico western "Il mio nome è Nessuno" (alias "My name is nobody", 1973). Film come questi fanno di Valerii il regista più memorabile del western italiano oltre ai tre Sergi (Sergio Leone, Sergio Corbucci e Sergio Sollima). Ma Valerii, che è stato anche assistente alla regia di Sergio Leone per "Per un pugno di dollari" e "Per pochi dollari in più", non è solo un grande regista occidentale. "Mio caro assassino" è un giallo molto intrigante, dove i continui colpi di scena rendono l'esperienza visiva allettante e assolutamente imprevedibile, che nessun amante del giallo/horror italiano dovrebbe perdersi. Tuttavia, il plot non offre un intrattenimento occasionale: l'eccezionale complessità di questo film richiede che lo spettatore si concentri sulla trama. Posso assicurare, tuttavia, che nessun fan del filone spaghetti-giallo si pentirà di essersi concentrato su questo film, che è stupefacente ed eccellente sotto molti aspetti, ma che purtroppo paga dazio in diversi altri ,e si tratta di buchi di sceneggiatura piuttosto gravi (e non mi riferisco al solito assassino che riesce ad intrufolarsi preventivamente nella casa della solita vittima di turno), dei quali parlerò nel dettaglio negli spoiler sotto.
Il commissario Luca Peretti (George Hilton) sta indagando su una serie di omicidi che è in qualche modo collegata al rapimento di una bambina e ad un orribile crimine avvenuto un anno prima, addentrandosi sempre più nel mistero...come i fan di giallo apprezzeranno, il bilancio del numero di vittime aumenta costantemente (alla fine saranno 7), e i colpi di scena e il numero dei sospetti rende quasi impossibile indovinare chi sia l'assassino prima del finale. Questo film beneficia di un'ottima fotografia, con l'atmosfera tipica del buon giallo dei primi anni '70, e i tanti colpi di scena sono molto elaborati. George Hilton, il protagonista, è eccezionale nel suo ruolo di ispettore investigativo. Il cast comprende inoltre grandi clienti abituali del cinema di genere italiano come Piero Lulli e William Berger, e anche tutte le altre interpretazioni sono molto buone (Patty Shepard, Marilù Tolo, Helga Line, Corrado Gaipa, Dana Ghia). Questo potrebbe non essere così intriso di sangue come altri gialli dell'epoca (Sergio Martino o la maggior parte dei film di Dario Argento), ma la scelta esotica delle armi dei delitti dovrebbe renderlo abbastanza interessante per i segugi là fuori (ma non tutti apprezzeranno questa grande varietà…). L'obiettivo principale del film è la trama complessa, ma gli omicidi sono rappresentati in modo violento e molto elegante. Nientemeno il maestro Ennio Morricone offre una ottima colonna sonora, il cui clou è una canzone sussurrata a tema di ninna nanna eccezionalmente inquietante (che ricalca abbastanza quella dell'uccello dalle piume dei cristallo argentiano).
Mentre alcuni gialli fino ad allora avevano seguito un'ambientazione più urbana ("Sette orchidee macchiate di rosso", "Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?", L'uccello dalle piume di cristallo", "Quattro mosche di velluto grigio", "Il gatto a 9 code", "Giornata nera per l'ariete"), altri sono stati ambientati nella campagna rurale ("Non si sevizia un paperino", "La casa dalle finestre che ridono"), e di questa ultima categoria fa parte "Mio caro assassino". A dire il vero io preferisco il contesto urbano per un'ambientazione misteriosa, ma non importa perché comunque è sempre la trama più importante dell'ambientazione. Inoltre c'è da dire che in una scena compare una ragazza in età prepuberale, completamente nuda, che nulla poteva aggiungere alla storia (se non quella di far convergere forzatamente i sospetti sullo scultore per il quale posava). Non c'è motivo di mettere un undicenne o dodicenne nudo in nessun film. Mai! (l'unico scopo potrebbe essere quello di shockare lo spettatore, assieme alla tristissima storia che vede protagonista la bambina sequestrata) I personaggi squallidi/viscidi e/o fuori di testa sono ritratti casualmente, quindi l'identità del colpevole lascia piuttosto freddi, nonostante un epilogo ben gestito.
Il regista Tonino Valerii tenta di compensare la sua narrativa troppo elaborata incorporando una sfilza di classici clichè del giallo: un killer guantato di nero, musica ossessiva, disegni di bambini, numerose morti meschine e un'infarinatura di nudità in topless di un paio di ragazze, più uno scatto gratuito e piuttosto controverso garantito per fare sollevare qualche sopracciglio (leggere poco sopra). Il risultato è ancora un po' faticoso, ma almeno ci sono alcuni momenti che dovrebbero accontentare i fan accaniti del genere. Questo film è stato scritto da Roberto Leoni, che ha scritto anche "Casablanca Express" di Sergio Martino e "Santa Sangre" di Alejandro Jodoworsky. Il finale di tutta questa opera sembra più alla Agatha Christie (Hercule Poirot, Miss Marple…) che alla Dario Argento, ma va bene. È certamente una sensazione diversa per il genere. Tenete presente che quanto sopra riportato è solo una descrizione molto vaga della trama, poiché un riepilogo più dettagliato coprirebbe diverse pagine. Ok fin qui sono stati accennati tutti gli aspetti positivi del film. Ora passiamo a quelli negativi, che lo penalizzano nei confronti di altri gialli più blasonati e/o conosciuti.
Incongruenza n. 1: fate attenzione agli escavatori pericolosi e ai macchinisti che li manovrano (3° e 4° delitto).

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Incongruenza n. 2: state attenti a non avere nessuno alle spalle quando aprite una casella postale (5° delitto).

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Incongruenza n. 3: attenzione a lasciare in giro per casa seghe circolari [6° delitto]

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Ora che abbiamo parlato dettagliatamente dell'arma, mancano l'ora e il movente.
Incongruenza n. 4: attenzione a lasciare in giro scomodi testimoni (1° e 7° delitto).

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Infine arriviamo alla cosa più importante e attorno alla quale ruota tutto il plot…ossia il sequestro prima di Stefania Moroni, e qualche giorno dopo, di suo padre Alessandro, titolare della polizza di assicurazione che aveva come prima beneficiaria proprio la figlioletta. Il movente dell'assassino è un po' il movente di tutti i restanti membri della famiglia (ossia il ricco patrimonio di Alessandro), con la differenza che l'assassino puntava 'più in alto', cioè alla intera eredità, arrivando alla sua eliminazione fisica e a quella di Stefania per poter intascare l'intero malloppo, da momento che dopo Stefania diventava lui il beneficiario (non viene mai specificato questo, ma è evidente…se così non fosse stato, l'intero sequestro non avrebbe avuto modo di essere).
Incongruenza n. 5: un movente 'esplosivo' e il mediatore fantasma (1° e 2° delitto)

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Incongruenza n. 6: lo pneumatico che riflette la luce e che spicca balzi degni di Serhij Bubka (2° delitto).

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La regia davvero elegante di Tonino Valerii e la musica eccellente di Ennio Morricone, che assume la forma di un triste lamento cantato da una donna che piange, rendono questo giallo davvero inquietante e ricco di atmosfera. L'ambientazione rurale, interamente nella campagna italiana, è molto bella, e la scena del crimine principale (un enorme pantano circondato da edifici abbandonati ) è esteticamente gradevole, quasi gotica. Questi sono i punti di forza di questo film, buono ma non eccezionale. Forse questo è un film che trarrebbe vantaggio da una visione ripetuta (l'ho dovuto vedere due volte per districarmi tra tutte quelle contorsioni nella sceneggiatura). Lo raccomando.

Filman  @  01/08/2020 11:23:05
   6 / 10
Quell'istituzione che era diventato il giallo all'italiana aveva regole ben precise, a partire dalla forma, con la soggettiva perfetta dell'assassino di cui non bisognava riconoscere nulla ma di cui si vedeva ogni più macabra uccisione, e nella narrazione, con modalità investigative precise, che scendevano fin nei meandri della città e che venivano risolte con un unico dettaglio.
Tonino Valerii, da tecnico e ingegnere della macchina da presa qual è, si mimetizza perfettamente in un genere, con le sue musiche jazz e le sue scene splatter, a cui non appartiene.
MIO CARO ASSASSINO rimane tuttavia un prodotto standard lontano dagli apici di questo genere, con pochissimi momenti "thrilling" degni di nota, un protagonista commissario che non rimane nel cuore e una storia in generale sottotono.

dagon  @  19/07/2015 22:54:55
   6 / 10
Un discreto esponente del giallo all'italiana, con qualche punto in contatto con "profondo rosso". A pensarci bene ci sono parecchie cose che non hanno senso, sia da un punto di vista temporale, sia proprio delle azioni (o non azioni) di alcuni personaggi. Così come ci sono parecchie approssimazioni

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ma questa è solo una, ripeto, di una nutrita serie di "machecazz....!".
Qualche omicidio è, comunque, adeguatamente feroce, per cui, alla fin fine, è un tassello che non può mancare in chi vuol ripercorrere la storia di questo genere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/10/2020 19.57.19
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InvictuSteele  @  26/06/2015 15:19:19
   7 / 10
Buonissimo giallo di Valerii, girato molto bene e con bravi attori. Stupende le colonne sonore e d'impatto alcuni effetti speciali, addirittura molto spinti per essere del 1972. Un film che riserva grandi momenti di tensione, con inquadrature soggettive in perfetto stile Argentiniano (quello dei primi thriller). Il plot è ben architettato ed è quasi impossibile indovinare l'assassino, perché si cono tanti (troppi) personaggi di cui si fa fatica a ricordarne i nomi, inoltre la trama è molto contorta, costituita inoltre da tanti flashback e salti temporali, e rischia, in più punti, di ingarbugliarsi spaesando lo spettatore. Non a caso serve lo spiegone finale in stile Agatha Christie per capire gli eventi, anche se molte cose rimangono comunque poco chiare. Con qualche spunto in più e maggiore chiarezza/linearità sarebbe potuto essere un piccolo capolavoro. Resta comunque un giallo molto bello che va ad arricchire la grande cinematografia italiana di quel tempo.

Neurotico  @  17/03/2015 11:32:43
   7½ / 10
Mio caro assassino è uno dei primi gialli a tingersi del colore rosso del sangue mostrato in bella vista. Thriller forse un pò arzigogolato e a tratti complicato da seguire, ma è indubbio che sia uno dei titoli del giallo all'italiana più feroci e sconvolgenti, senza contare poi quel sottotesto "pedofilo" disturbante.
Ottimo l'incipit "gore" nella cava, così come l'aggressione alla Shepard, con motosega circolare che fa schizzare sangue sulle pareti, e il finale tesissimo con la rivelazione dell'assassino. Cruento, cinico, folle.

vieste84  @  09/02/2014 12:09:19
   6 / 10
I gialli italiani proprio non mi piacciono, sono molto al di sotto dei vari polizieschi e horror. Il film parte bene ma poi perde di interesse man mano che si va dentro a vicenda. Finale carino ma non risolleva di molto la valutazione per questo film

peppe87  @  19/05/2013 03:03:06
   6½ / 10
altro bel giallo, con un ottimo finale direi.. a differenza di molti simili dove è proprio l'ultima parte che non riesce a sorprendere

C.Spaulding  @  02/08/2012 01:12:01
   7 / 10
Davvero un buon film. Un giallo a tinte horror che a volte ripropone situazioni ricorrenti nei film di Dario Argento di quegli anni. Pur non essendo tecnicamente perfetto riesce ad intrattenere bene e riesce a incuriosire lo spettatore e, anche se non è inquietante come dovrebbe, si rifà con alcune scene abbastanza cruente e c'è anche un po di sangue che non guasta mai. Per concludere una pellicola degna di nota...Consigliato.

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  21/07/2011 01:53:12
   7 / 10
Erano anni che non lo vedevo e devo dire che è stato davvero piacevole riscoprirlo.
Il film è sostanzialmente sgrammaticato sotto il profilo della scrittura cinematografica, ma malgrado ciò, funziona che è una meraviglia, riuscendo a trasmettere un'atmosfera malata e un'angoscia palpabile solo come i film di quegli anni sapevano fare. Inoltre, la capacità di narrare una storia poliziesca sposando la grammatica nella narrativa orrifica è una peculiarità propria dei nostri autori e si dimostra uno stile sapiente ed assolutamente efficace.
Ottima la regia di Valerii e piacevolissime le interpretazioni di Hilton e di Randone.
Inquietanti, efficaci e malinconiche le musiche di Morricone.
Una pellicola italiana da custodire gelosamente e di cui il nostro cinema deve vantarsi.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/07/2011 14.49.02
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Junipher  @  28/11/2010 16:18:00
   6 / 10
Appena discreto... intreccio così così, la figura del colpevole degli omicidi alla fine risulta un pò ridicola.

private_joker  @  23/09/2010 03:45:42
   7½ / 10
Gran bel giallo di un regista, Valerii, che conoscevo assai poco. La storia è molto scorrevole e chiara, gli attori se la cavano bene e la colonna sonora di Morricone è stupenda, la sto riascoltando in continuazione... Un piccolo neo, qualche incongruenza nel finale, ma resta un prodotto più che valido nel vasto panorama del giallo anni '70.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  15/03/2010 12:27:53
   6½ / 10
Con la colonna sonora di Morricone il film ha acquistato più valore anche se le musiche potevano avere una carica in più. Un giallo all'italiana ben diretto da Valerii che riesce a far emozionare anche con l'aiuto di un buon cast che si comporta egregiamente. Un intreccio troppo farraginoso secondo me e ci sono alcune scene un pò inverosimili ma pur sempre accettabili. Carino.

Mastermovies  @  29/09/2009 20:46:32
   9 / 10
Eccellente film di valerii che riesce a mescolare una trama gialla piuttosto complessa con un un atmosfera morbosa che ricorda molto profondo rosso, aiutato dalle ottime musiche di Morricone. Bravi gli attori (soprattutto Hilton).
Il finale è bellissimo e anche molto commovente.

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GodzillaZ  @  23/08/2009 23:54:47
   7 / 10
Il film sarebbe veramente bellissimo se non fosse per alcuni aspetti che lo rendono "sbagliato". Giallo argentiano con diversi punti in comune con il successivo Profondo Rosso (...). Presenta anche un difetto di fondo, cioè l' impossibilità, comune a tutti i gialli di Argento.
Registicamente bellissimo, bravi attori, omicidi fatti davvero bene e ottime musiche di Morricone.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 21/09/2010 03.19.13
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  30/01/2008 20:44:13
   6 / 10
registicamente è piuttosto valido, purtroppo però la storia torbida dell'infanticidio (gran bel soggetto) è solo sullo sfondo di un giallo piuttosto macchinoso e con personaggi abbastanza anonimi. anzi, alcuni sono proprio inutili: vedi la ragazza del nostro commissario, che non fosse per la botta di c.ulo con cui nel finale lo aiuta a risolvere il caso, non avrebbe decisamente avuto alcun motivo di esistere.

HGWells  @  07/01/2008 22:06:18
   8 / 10
E' uno dei gialli all'italiana che mi è piaciuto di più. Sicuramente ha preso ispirazione da Argento, ma il regista sa come sviluppare la vicenda affinché abbia un proprio stile. Intrigante e misterioso fino alla fine, nel quale viene rivelato il segreto, e forse uno dei momenti più inquietanti del film. Qualche difettuccio sparso qui e là non ne limita il valore. Ne stia alla larga chi non ama i gialli, perché alcuni momenti sono abbastanza pesanti e noiosi.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/09/2007 01:42:50
   7 / 10
Valerii confenziona un buon giallo sulla scia dei successi argentiani, ma se ne discosta dalle tematiche del regista romano più orientate verso il thriller. Il film mostra qualche piccola pecca nell'intreccio, con situazioni un po' improbabili, ma Valerii dimostra di saperci fare con il genere e coadiuvato da una buona colonna sonora di Morricone, riesce a creare ottime scene ad alta suspence. Vale la pena dargli un'occhiata.

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