moulin rouge (2001)

Non ho mai sopportato i musical,ammetto che qualcuno mi sia piaciuto,ma sono in genere un tipo di cinema che mal si sposa con i miei gusti.
“Moulin Rouge” è una di quelle rare occasioni in cui sono rimasto molto soddisfatto dal continuo incedere di canti,balletti e musiche d’ogni sorta.Anzi più che soddisfatto, direi affascinato ed a tratti letteralmente rapito dalle soluzioni visive approntate in un forsennato susseguirsi di immagini vivaci a forte connotazione glamour.
Ho gradito soprattutto per l’originalità mostrata da Baz Luhrmann,che come già sperimentato in “Romeo+Juliet”, inserisce in un contesto storico del passato influenze appartenenti al mondo attuale,in questo caso rivedendo delle straordinarie hit musicali.Queste,riarrangiate a dovere, funzionano molto bene,inserite al meglio all’interno di una sceneggiatura sicuramente esile,ma che si lascia seguire con trasporto grazie all’ausilio dei suddetti brani ad opera di svariati mostri sacri del pop e del rock.
Queen,Nirvana,David Bowie,Toto,Elton John,giusto per citare qualche nome a caso,sono tutti coinvolti nel progetto del regista australiano ed elevano il risultato finale in maniera sorprendente.
L’accompagnamento musicale sta alla base,ma il film nella sua semplicità narrativa coinvolge a dovere,impreziosito da una regia indiavolata,scandita da movimenti repentini e mai fastidiosi,da continui zoom ed inquadrature efficaci nel riportare il delirio festoso di uno dei luoghi più famosi al mondo.Ottime le scenografie ed i costumi dal gusto fortemente kitsch,tutto appare esagerato ,ma anziché irritare l’eccesso appaga l’occhio,risultando piacevolmente ridondante.
Bravi gli attori,la Kidman forse mai così bella,mostra le sue buone qualità canore in compagnia dell’altrettanto bravo Ewan McGregor.Gustosi i personaggi di contorno,tra cui spicca John Leguizamo nei panni di Toulouse-Lautrec.