nelle tue mani (2018)

Un film poco originale? Sicuramente. Uno script sfruttato fino all'osso? Pure. Un soggetto buonista che metabolizzare solo le attese dello spettatore comune, sì. Non ha la forza d'urto di "Whiplash" o il rigore espressivo di "Will hunting. Eppure il film è ben girato e tocca le corde giuste. L'approccio romantico segnato dalle note dell'arcinota" At last" grida vendetta, e la gang che parteggi a per questo novello Glenn Gould disadattato è quanto di più lontano dalla realtà che vediamo tutti i giorni, e forse il regista si è innamorato troppo presto del suo personaggio, ma alla fine mi sono commosso, è tanto grave? Un film che racconta una meta perseguita tutta una vita, in un mondo dove l'abito fa il monaco, è richiesta una giacca e una vita all'ombra del benessere, non solo sociale. Il film non giudica, ma sa come dire "trasmettere". Può valere 4 o 10 a seconda delle nostre emozioni. Epilogo da happy end prevedibile, ma alla fine convince la sua (logorante) sincerità. Da Rachmaninoff si passa ai Pixies, per fortuna senza apparire "fuori cattedra"