nessuna qualita' agli eroi regia di Paolo Franchi Italia, Svizzera 2007
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nessuna qualita' agli eroi (2007)

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locandina del film NESSUNA QUALITA' AGLI EROI

Titolo Originale: NESSUNA QUALITA' AGLI EROI

RegiaPaolo Franchi

InterpretiElio Germano, Irène Jacob, Bruno Todeschini, Paolo Graziosi, Maria de Medeiros

Durata: h 1.42
NazionalitàItalia, Svizzera 2007
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2008

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Trama del film Nessuna qualita' agli eroi

Visto così, seduto di fronte al medico, il quarantenne Bruno Ledeux dà di sé l'idea di un uomo non più giovane e non ancora vecchio. Le labbra marcate esprimono calma e riserbo. Lo sguardo tradisce invece qualcosa di inafferrabile, inquieto: la diagnosi è chiara, non lascia alcun margine al dubbio. Bruno non potrà mai avere figli. Inchiodato ad essere solo e sempre figlio, il percorso di Bruno comincia qui, come se scendesse piano dinanzi a lui una nebbia che lo chiude in una gabbia senza uscita.

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Voto Visitatori:   6,44 / 10 (17 voti)6,44Grafico
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Voti e commenti su Nessuna qualita' agli eroi, 17 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  26/09/2024 16:23:41
   6½ / 10
Film particolare , molto introspettivo e criptico, dal ritmo lento e stanco , dai colori sempre virati sul grigio un pò come l'umore che pervade tutta la pellicola .
Bravissimo Germano che poi negli anni diventerà un gigante della recitazione nel panorama italiano , ma anche Todeschini tuttavia non sfigura.

Film secondo me da vedere forse anche un paio di volte per capirlo meglio .

markos  @  15/07/2016 18:28:00
   5 / 10
Molto bravo Elio Germano. Il film comunque mi ha annoiato, da un ritmo lentissimo. La storia di fondo è interessante come coinvolge i due protagonisti, ma è troppo lento. Non lo consiglio.

Estonia  @  03/08/2010 17:04:05
   7½ / 10
Il disagio esistenziale di due uomini i cui destini fatalmente si incrociano: uno divorato dall’odio per il padre e l’altro che padre non potrà mai esserlo in quanto sterile (ma che a sua volta ha un vissuto di figlio oppresso da un’ingombrante figura paterna). Inconscio e sensi di colpa vengono messi a nudo in una contaminazione reciproca di pulsioni negative e autodistruttive. Magnifica la fotografia: stilizzata, ipergeometrica, dove dominano le linee rette e i forti contrasti chiaroscurali, interni bianchi e asettici oppure spazi bui e spettrali. La colonna sonora è stridente e ipnotica, a volte quasi cacofonica. La struttura del racconto, molto cerebrale e frammentaria, costruita su tracciati psicoanalitici e simbologie oniriche, e con un tocco di noir, ha un suo fascino spiazzante, intenzionalmente disturbante e morboso (le scene di sesso hanno sempre un qualcosa di nevrotico). Da alcuni definito fasullo e pretenzioso, in ogni caso un film interessante, dal respiro europeo, che esce dai soliti e angusti confini del cinema italiano. Elio Germano poi dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori attori italiani della nuova generazione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/10/2009 23:47:27
   7 / 10
E' una pellicola che mette a nudo il vuoto delle esistenze dei suoi protagonisti maschili che (ri)vivono il loro rapporto conflittuale con la rispettiva figura paterna, castrante fino all'annullamento delle proprie personalità. E' un film molto particolare, carico di un'atmosfera quasi irreale che isola ermeticamente verso il mondo esterno i personaggi, privilegiando un'ambientazione che sfiora l'onirico. Una pellicola particolare, non molto usuale nel panorama del cinema italiano e di non facile fruibilità, si esprime più con le immagini che con le parole, ma se volete vedere una pellicola diversa e certamente più impegnativa, questa può fare al caso vostro.

antonioba  @  03/03/2009 09:54:00
   5½ / 10
Un lavoro anomalo, stilisticamente immaturo che non meritava però i toni imbarazzati dell'accoglienza veneziana, perchè ha il coraggio di essere qualcos'altro rispetto al cinema italiano di oggi

3 risposte al commento
Ultima risposta 04/03/2009 18.03.34
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  12/01/2009 09:52:43
   5½ / 10
Film molto curato a livello formale ed interpretativo, ma molto meno a livello di storia. "Nessuna qualità agli eroi", titolo molto suggestivo, è un film dalle ambientazioni cupe e nebbiose che mi sono molto piaciute, dai lunghi silenzi e dai forti drammi interiori; nonostante questo la storia non mi ha coinvolta, anzi mi ha annoiata in più occasioni. Probabilmente non sono riuscita ad andare oltre all'autocompiacimento del regista per il suo operato.
Bravissimi tutti gli interpreti.

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/01/2009 14.24.48
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  09/01/2009 16:56:33
   8 / 10
Accolto da parecchie critiche al Festival di Venezia del 2007 il secondo lavoro di Paolo Franchi è invece un’opera di grande livello,poco italiana nello stile,curata in maniera maniacale nella messa in scena, elegante e cupa al tempo stesso tanto quanto le città dal cielo plumbeo in cui la storia si snoda.Gli eccellenti attori sono solo uno dei numerosi fiori all’occhiello di questo film,Bruno Todeschini e Irene Jacob sono bravissimi,mentre Elio Germano mette in campo tutte le sue qualità, strabiliando per l’intensità della sua recitazione sofferta.
Sicuramente il film non è di facile approccio,presenta un’umanità triste,incapace di reagire ai beffardi ostacoli della vita ed inadeguata nell’ affrancarsi da figure paterne invadenti ed importanti,su cui vengono fatte cadere le colpe delle sventure dei figli.Alla lunga lo stile tragico che permea per intero la pellicola deprime,i colori inesistenti,il buio che domina spesso la scena contribuiscono a rendere ancor più drammatiche le circostanze,inoltre improvvisi tagli in sede di montaggio potrebbero far storcere il naso allo spettatore meno disposto ad accettare qualche piccola sperimentazione.
Indubbiamente però questo noir dell’anima,che mette in gioco elementi tipici del thriller ma anche del dramma psicologico con riferimenti famigliari, affascina proprio per la qualità di cui è costituito,così rigoroso ed attento ad ogni particolare e soprattutto dotato di un impianto stilistico che rifugge lo scontato.Sul fatto che poi qualche breve passaggio a vuoto lo si possa riscontrare e le famigerate scene di sesso appaiano più come un’inutile provocazione che come un’occorrenza narrativa mi pare evidente;Franchi è conscio delle sue notevoli capacità e fa di tutto per metterle in mostra,commettendo in questo caso il suo unico ma piccolo e perdonabile errore.
Va sottolineato come la maggior parte della critica con questo film abbia preso un abbaglio grossolano,sputando sentenze senza senso e non accorgendosi con quale gioiellino avesse a che fare.

aiemmdv  @  15/11/2008 17:32:24
   8½ / 10
Nutro sempre una forte nota di sollievo quando scopro l'esistenza di nuovi registi Italiani capaci di creare cinema d'autore di alto spessore.
Elegante e raggelante nella fotografia, ma allo stesso tempo enigmatico ed aperto ad un milione di interpretazioni.
E' proprio questo il tipo di film che vorrei sempre più spesso vedere sul grande schermo...

paride_86  @  12/11/2008 13:06:39
   7 / 10
"Nessuna qualità agli eroi" è un film piuttosto criptico e introspettivo, ricorda alcuni film di Antonioni e soprattutto rimanda al cinema francese. Si tratta di una pellicola oscura, sia nella narrazione che nelle ambientazioni, in alcuni momenti estrema, ma di sicuro interessante. Il tema affrontato è quello del rapporto padre-figlio, al quale poi il regista aggiungerà quello del rapporto di coppia e della coscienza di sé, sviluppato sulla scia di Musil.

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  11/11/2008 03:38:37
   8 / 10
Davvero una piacevolissima sorpresa questo film.
Avevo letto critiche che definivano l'opera di Paolo Franchi presuntuosa o, quanto meno, pretenziosa.
Io la definirei, casomai, ambiziosa e nel migliore senso del termine.
Nessuna Qualità agli Eroi è un film che mira molto in alto e che, a mio giudizio, riesce davvero a raggiungere vette assai elevate.
Sotto un profilo artistico si tratta di un'opera di altissimo livello. Forse è vero quanto detto dalla critica, dopo la presentazione del film alla Mostra del Cinema di Venezia, in merito ad alcune scene di sesso troppo esplicite e, a conti fatti, gratuite (opinione che mi sento di condividere limitatamente alla scena più famigerata, ossia quella con Elio Germano dopo il taglio dei capelli).
Tuttavia, a parte questa eccezione, la regia di Paolo Franchi è elegante e raffinata, capace di giocare con le luci e, soprattutto, con le ombre, regalando agli occhi atmosfere rarefatte che si addicono perfettamente alla storia narrata.
Una ricerca visiva ed estetica di un regista che sa davvero narrare ed esprimere emozioni attraverso le immagini.

Le interpretazioni dei tre attori protagonisti sono semplicemente favolose.
Di grandissima intensità e di raffinata bravura, in particolare, la recitazione di Todeschini.

La storia narrata manca di originalità, ma è, tuttavia, trattata con intelligenza ed abilità.

I continui rimandi psicanalitici, così perfettamente integrati al soggetto, sono esposti magnificamente e consentono una profonda analisi introspettiva dei personaggi. Le chiavi di lettura offerte sono molteplici e assolutamente libere.
Forse si tratta di un film che non si rivede volentieri una seconda volta, ma che ha una fortissima carica artistica e un fortissimo taglio personale.
E' bello sapere che in questa Italia un regista abbia voluto e saputo realizzare un film di questo livello.

giumig  @  29/10/2008 16:59:57
   3½ / 10
Brutto, davvero brutto.

brunonight79  @  19/10/2008 00:48:31
   7 / 10
Buon film, ingustiamente massacrato dalla critica, il personaggio principale (Bruno Todeschini) è un uomo che si sente distrutto per il fatto che è sterile e senza speranze di essere felice ed è capace di andare dalla polizia e dire che è il colpevole dell'omicidio del usuraio (anche se si sa che il vero assassino è Luca, il figlio con gravi disturbi mentali che voleva incastrare al debitore del suo padre). Elio Germano nel ruolo del figlio del usuraio, che odia al padre e dopo ammazzarlo tenta il suicidio. Un film inquietante e scuro ma l'unica scena che manca è quella in cui Luca ammazza il padre, penso che fosse necessaria. Stupendi la Jacob e Todeschini ma senza dubbio il superbo è Elio Germano.

Marenco  @  03/04/2008 22:37:00
   3 / 10
Massimo rispetto e tutti i dovuti onori agli eroi che si sono sorbiti alla prima veneziana un film che sul serio non ha nessuna qualità...
Qualcuno ci deve delle spiegazioni se quest'anno a rappresentare il cinema italiano nel concorso della Mostra del Cinema di Venezia c'erano nell'ordine film come "L'ora di punta" e quello in questione. Se è uscito con un ritardo di sei mesi è evidente che anche la BIM si è trovata spiazzata di fronte ad un prodotto infimo anche sotto il profilo del cinema d'autore.
Una storia pretenziosa, un racconto velleitario, attori spaesati e pretenziosi tocchi di regia per un film che non racconta nulla e quando lo fa, lo racconta male.
Inseriti ad appiccico le attrattive alla "Caos calmo": una degustazione vaginale dritta dal cinema di Rocco Siffredi, un membro in erezione (ma non è in primo piano) che è forse un omaggio allo "Skin deep" di Blake Edwards, tanta noia e orologi consultati prima del tempo.
Spiace ma torno a dire che il cinema italiano è davvero messo male..
L'imbarazzo che una buona volta ha unito critica e pubblico alla presentazione del film ha trovato nelle parole di Paolo Franchi assurde giustificazioni...
Preferiamo passare per ignoranti e non riuscire a capire simile robaccia, piuttosto che fingere di tollerarla.
Questo è un cinema che non ha nessuna qualità, appunto.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  03/04/2008 14:20:04
   9 / 10
Uno dei migliori film italiani degli ultimi anni. L'introspezione si fonde con una qualità fotografica e un interpretazione da parte dei protagonisti davvero straordinarie.
E' uno di quei film che io amo alla follia: potrebbe essere apprezzato, o disprezzato (ma comunque visto senza problemi) in Germania come in Giappone o in Brasile. Un film dal respiro internazionale.
Paolo Franchi, a dispetto delle critiche, ha tutti i numeri in regola per diventare un Kieslowski italiano. Germano è l'ulteriore conferma di come il nostro cinema ha finalmente trovato un attore dallo spessore internazionale, mentre è da tenere d'occhio il direttore della fotografia: ne sentiremo sicuramente parlare.

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Ultima risposta 07/04/2008 19.49.31
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  03/04/2008 09:44:56
   5½ / 10
Nonostante la lettura della sua recensione mi abbia permesso di rivalutare alcuni punti del film che in un primo momento non avevo apprezzato, non riesco a dare la sufficienza a questo lavoro di Paolo Franchi.
"Nessuna qualità agli eroi" (titolo suggestivo che però non riesce a entrarmi in mente) si distingue per l'ottima fotografia e le atmosfere malinconiche di una grigia Torino dove si intrecciano le storie di Bruno(una piacevole sorpresa Bruno Todeschini) e Luca ( l'ennesima conferma per Elio Germano).
Se dal punto di vista estetico il film è ineccepibile, molte perplessità sorgono sul modo di raccontare l'intera vicenda.
Onirico, forse ermetico o forse volutamente non approfondito per lasciare libertà di interpretazione allo spettatore, sta di fatto che il mio coinvolgimento emotivo (forse anche per una mia scarsa sensibilità) è stato pressochè nullo e ho trovato il tutto estramente lento e senza una storia di fondo in grado di mantenere alta la mia attenzione.

Le tante critiche alle esplicite scene di sesso, tra l'altro ben realizzate, sono esagerate e non giustificate, a dimostrare come andare contro gli organi di informazione in Italia significi spesso avere le ali tarpate. Decisamente riuscito il finale aperto.

patt  @  03/04/2008 01:20:49
   7 / 10
Strano è il fatto che sembra non prendere una direzione precisa, come già detto dall'autorevole voce sotto di me, ottima fotografia, ottimi attori (il Bruno è anche un notevole bruno) atipico come genere nel panorama del cinema italiano, fa pensare anche ad atmosfere tipicamente francesi, tuttavia manca di un preciso carattere narrativo che lo avrebbe reso un ottimo film.
Il regista ha indugiato un po' troppo sulla qualità estetica delle immagini, per carità notevoli, e sull'espressività dei personaggi, è un film che cattura la vista ma non le emozioni, che lascia solo intravedere senza dar loro il tempo di decantare.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  03/04/2008 00:50:28
   6 / 10
Strano film, questo "Nessuna qualità agli eroi". Partendo da un soggetto estremamente interessante, con più di un punto di contatto con "L'altro uomo" di Hitchcock (di cui cita anche il nome di uno dei protagonisti, Bruno), Paolo Franchi si lascia andare ad un eccessivo onanismo formale, dimenticandosi della storia in favore dell'autocompiacimento. Ciononostante il film presenta indubbiamente aspetti notevoli e lodevolmente coraggiosi, a partire dalla fotografia perfetta fino allo splendido finale aperto.
Magistrale poi il trio di attori: Todeschini è sontuoso nella sua interpretazione di un perdente, debole borghese, incapace di scegliere; Irene Jacob è di una dolcezza ed un'espressività disarmanti; Elio Germano è semplicemente il miglior attore italiano della sua generazione, uno in grado di passare con uguale scioltezza dalla commedia brillante al film drammatico, autore di una prestazione maiuscola soprattutto nel finale, in cui recita con una vocina infantile che da sola vale il biglietto del film.
Un'opera non completamente riuscita ma comunque coraggiosa e lodevole per la sua atipicità nel panorama italiano; incomprensibili le critiche a pioggia ricevute a Venezia, posto che "Nessuna qualità agli eroi" (bellissimo il titolo) non ha neanche quella scabrosità tanto paventata, salvo che ci si scandalizzi ancora per un pipino di gomma.

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Ultima risposta 03/04/2008 01.22.12
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