ora pro nobis (2013)

Un passo in avanti per Roberto D'Antona rispetto la serie "Scary Tales", che, a parte un paio di episodi, si ricorda per la generale mediocrità dei corti presentati.
Il regista tarantino, per l'occasione coadiuvato dal fratello Enzo, condisce con piacevoli dosi di ironia la tragica notte di una prostituta e di due suoi clienti, i quali, come nel più classico horror anni '80/90 (non a caso sono parecchi gli omaggi a "La Casa di Raimi"), scelgono il posto sbagliato per appartarsi a consumare.
Lo sguardo è rivolto con arguzia a un ben preciso filone cinematografico tra violenza e risate. La storia è semplice ma scorrevole e tutto sommato effetti speciali e recitazione si possono considerare di qualità apprezzabile.
Non mi hanno particolarmente esaltato i graffi sulla pellicola stile grindhouse, mentre la location della chiesa sconsacrata è decisamente suggestiva, come le frenetiche immagini presenti sui titoli di coda. D'Antona spazza via le perplessità e conferma di poter dire la sua in ambito horror, genere che da noi resta vergognosamente snobbato ai "piani alti".