pele' - il re del calcio (2021)

Kevin Macdonald ha esordito come documentarista e in qualche misura torna alle proprie origini producendo per Netflix questo biopic su Pelé. Apparentemente meno emozionante dell'altro biopic diretto nel 2016 dai fratelli Zimbalist, di fatto l'approccio è quanto di più distante immaginabil'e necessario nella sua complementarietà.

E' più forte Pelè o Maradona? sicuramente questo documentario non se occupa minimamente, considerando che l'arco di tempo descritto, a parte un piccolo compendio iniziale sulla sua infanzia, ricopre il lasso di tempo dei quattro campionati mondiali disputati, fino al 1970. Pelè viene presentato, attraverso aneddoti e racconti in prima persona e dai suoi ex compagni di squadra del club e della nazionale, come un vero e proprio simbolo del proprio paese. L'eroe in cui tutti riuscivano ad identificarsi, in tempi di democrazia e di feroce dittatura, aspetto nel quale non sono mancate le critiche, anche in questo contesto della sua neutralità. Nato e vissuto per il calcio e la pressione enorme prima del 70 ha forse scaturito la frase più bella di questo documentario:"Vincere quel mondiale più che una gioia, è stato un sollievo", segno che anche i grandi hanno un limite all'enorme pressione cui sono sottoposti.

Mi piace l'aver contestualizzato con le avventure politiche del paese Brasile.
Interviste ad amici. Non solo elogi.
Vedere oggi in carrozzina Pelè.

Unica cosa che non sopporto è quando lasciano in lingua originale certe scene, ci sono i sottotitoli, non mi piace passaggio da narratore doppiato a scene non doppiate.